Correzione Errore Materiale: L’Importanza della Precisione nei Provvedimenti Giudiziari
La giustizia, per essere efficace, deve essere non solo sostanzialmente corretta, ma anche formalmente ineccepibile. Un recente intervento della Corte di Cassazione illumina l’istituto della correzione errore materiale, un meccanismo fondamentale per garantire la coerenza e l’esecutività delle decisioni giudiziarie. Analizziamo come una semplice svista in un dispositivo sia stata sanata per tutelare i diritti di tutte le parti coinvolte.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da una sentenza della Suprema Corte con cui veniva rigettato il ricorso di un imputato. La decisione includeva la condanna di quest’ultimo alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute da due parti civili costituite nel processo: un’importante associazione ambientalista e un ente comunale. Ad entrambe le parti era stato riconosciuto un importo di 3.686 euro, oltre agli accessori di legge.
Tuttavia, nel dispositivo emesso a seguito dell’udienza pubblica, si è verificato un errore: la condanna al pagamento delle spese legali menzionava esplicitamente solo la prima parte civile (l’associazione), omettendo il riferimento al Comune. Questa discrepanza tra la volontà del collegio, espressa nella sentenza, e la sua trascrizione nel dispositivo, ha reso necessario un intervento correttivo.
La Procedura di Correzione Errore Materiale
La Corte di Cassazione, rilevata d’ufficio la discrepanza, ha attivato la procedura per la correzione errore materiale. Questo strumento processuale permette di emendare sviste, errori di calcolo o omissioni che non intaccano il contenuto decisionale del provvedimento, ma che ne compromettono la corretta formulazione. L’obiettivo è ripristinare la piena corrispondenza tra quanto deciso e quanto scritto.
Nel caso specifico, la Corte ha ordinato di integrare il dispositivo, specificando che dopo l’indicazione della somma dovuta alla prima parte civile, dovevano essere aggiunte le parole che estendevano la condanna alla rifusione delle spese anche in favore del Comune. In questo modo, è stata sanata l’omissione senza alterare la sostanza della decisione originale.
Le Motivazioni
Le motivazioni alla base di questo tipo di provvedimento sono intrinseche alla sua stessa natura. Non si tratta di riesaminare il merito della causa, ma di un’operazione di pura rettifica formale. La Corte ha agito per assicurare la coerenza interna dei propri atti e per garantire che il dispositivo riflettesse fedelmente e completamente la decisione presa in camera di consiglio. L’esigenza primaria è quella di certezza del diritto e di piena eseguibilità del titolo giudiziale. Senza questa correzione, l’ente comunale avrebbe incontrato difficoltà nell’ottenere il rimborso delle spese legali a cui aveva diritto secondo la sentenza di merito.
Le Conclusioni
Questa pronuncia, sebbene focalizzata su un aspetto procedurale, offre importanti spunti di riflessione. Dimostra come l’ordinamento preveda strumenti agili per risolvere le imperfezioni formali degli atti giudiziari, evitando complessi iter impugnatori. La correzione errore materiale si conferma un presidio essenziale per la funzionalità del sistema giustizia, assicurando che i diritti riconosciuti in una sentenza trovino piena e inequivocabile tutela anche nella fase esecutiva. Per le parti processuali, ciò significa poter contare su provvedimenti chiari e precisi, fondamentali per veder concretamente realizzate le proprie legittime pretese.
Cosa si intende per correzione di errore materiale?
Si tratta della procedura con cui un giudice corregge sviste, omissioni o errori di calcolo presenti in un provvedimento, senza modificare la sostanza della decisione. Nel caso specifico, è stata corretta l’omissione di una parte nel dispositivo di condanna alle spese.
Qual era l’errore specifico commesso nel caso di specie?
L’errore consisteva nell’aver omesso, nel dispositivo letto in udienza, la condanna dell’imputato al pagamento delle spese processuali in favore di una delle due parti civili (un ente comunale), nonostante la sentenza avesse previsto tale condanna per entrambe.
Qual è la conseguenza pratica di questa correzione?
La correzione ripristina la completezza del dispositivo, rendendo il provvedimento pienamente eseguibile. Di conseguenza, anche l’ente comunale, inizialmente omesso, può legittimamente richiedere all’imputato il rimborso delle spese di rappresentanza e difesa che gli erano state riconosciute dalla Corte.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 3 Num. 30533 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 3 Num. 30533 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 20/03/2025
SENTENZA
nel procedimento di correzione di ufficio di errore materiale, contenuto nel dispositivo del ruolo di pubblica udienza del 18.12.2024′ di cui al ricorso n. rgn 28363/2024, con riguardo al procedimento concernente:
Agliano NOME nato il 9.03.1979 ad Erice;
Sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Con sentenza di questa Suprema Corte emessa in data 27.2.2025 n. 8072/2025 si disponeva il rigetto del ricorso di Agliano NOME e la condanna dell’imputato alle spese di rappresentanza e difesa sostenute dalla parte civile WWF e Comune di Erice per complessivi euro 3686 ciascuno oltre accessori di legge. Nel dispositivo di ruolo non si riportava la condanna anche in favore del predetto Comune.
occorre quindi correggere l’errore materiale nella parte relativa al dispositivo del ruolo di pubblica udienza del 18.12.2024, di cui al ricorso n. rgn 28363/2024, con riguardo al procedimento e alla sentenza sopra indicati, nel senso che dopo le parole “euro 3686,00 euro oltre accessori di legge “” devono aggiungersi le parole: “”condanna altresì l’imputato alla rifusione delle spese di rappresentanza
•
e difesa sostenute nel presente giudizio dalla parte civile Comune di Erice che liquida in complessivi euro 3686,00 oltre accessori di legge”.
P.Q.M.
dispone la correzione dell’errore materiale contenuto nel dispositivo trascritto su ruolo di udienza del 18.12.2024 e sulla sentenza documento n. 8072 del
27.2.2025 sul ricorso n. 28363/2024 di Agliano NOME, nel senso che dopo le parole “euro 3686,00 euro oltre accessori di legge “” devono aggiungersi le
parole: “”condanna altresì l’imputato alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute
. nel presente giudizio dalla parte civile Comune di Erice che liquida in complessivi euro 3686,00 oltre accessori di legge”. Con eliminazione
della clausola di riservatezza.. Manda alla cancelleria per le annotazioni sugli originali.
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