Correzione Errore Materiale: La Cassazione Rettifica una Data di Deposito
L’accuratezza formale degli atti giudiziari è un pilastro fondamentale per la certezza del diritto. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come l’ordinamento gestisca le sviste attraverso la procedura di correzione errore materiale. Analizziamo un’ordinanza che, pur nella sua semplicità, sottolinea l’importanza di ogni singolo dettaglio nei documenti ufficiali, come la data di deposito di una sentenza.
I Fatti del Caso: Un Errore sulla Data di Deposito
La vicenda trae origine da una sentenza della Corte di Cassazione, Prima Sezione Penale, che aveva dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da due individui. In calce a tale sentenza, il timbro ufficiale attestante il deposito in cancelleria riportava la data del ’24 giugno 2024′.
Tuttavia, la stessa Cancelleria del tribunale si è accorta che tale data non era corretta. Si trattava di una svista, un classico errore materiale. L’ufficio ha quindi prontamente segnalato l’inesattezza e richiesto formalmente al collegio giudicante di procedere alla necessaria rettifica, indicando che la data corretta di deposito era in realtà il ’24 luglio 2024′.
La Decisione della Corte: Disposta la Correzione Errore Materiale
Investita della questione, la Corte di Cassazione ha emesso una specifica ordinanza per risolvere il problema. Con una decisione rapida e mirata, ha accolto la richiesta della Cancelleria.
Nel dispositivo (P.Q.M.), i giudici hanno ordinato la correzione errore materiale contenuto nella sentenza. Hanno disposto che, laddove il timbro indicava ’24 GIU 2024′, il testo dovesse essere rettificato e letto come ’24 LUG 2024′. Successivamente, hanno incaricato la Cancelleria di eseguire tutti gli adempimenti necessari per rendere effettiva la correzione.
Le Motivazioni della Decisione
Le motivazioni alla base dell’ordinanza sono lineari e si fondano su un principio cardine della procedura giudiziaria: la necessità di garantire la piena corrispondenza tra la realtà fattuale e quanto attestato negli atti ufficiali. La Corte ha semplicemente constatato l’esistenza di un’incongruenza, un’evidente svista materiale nell’indicazione della data di deposito. L’errore non alterava in alcun modo il contenuto o la volontà espressa nella decisione di inammissibilità dei ricorsi, ma rappresentava una difformità formale che doveva essere sanata. La data di deposito è un elemento cruciale, poiché da essa decorrono i termini per eventuali ulteriori azioni legali. Pertanto, la sua esattezza è imprescindibile per la tutela dei diritti delle parti e per la regolarità del procedimento.
Conclusioni: L’Efficienza della Procedura di Correzione
Questo caso, seppur apparentemente minore, dimostra l’efficienza e l’importanza della procedura di correzione errore materiale. Permette di rimediare a sviste e imprecisioni in modo agile, senza dover rimettere in discussione l’intero provvedimento giudiziario. La decisione della Cassazione riafferma che la giustizia non è solo sostanza, ma anche forma. La precisione degli atti garantisce la trasparenza, la prevedibilità e, in ultima analisi, la credibilità dell’intero sistema giudiziario, assicurando che i diritti e gli obblighi delle parti si fondino su documenti ineccepibili.
Cos’è la correzione di un errore materiale?
È la procedura giudiziaria utilizzata per rettificare inesattezze formali o sviste presenti in un provvedimento (come errori di battitura o date sbagliate), senza modificare la sostanza della decisione.
Chi ha rilevato l’errore nel caso specifico?
L’errore è stato rilevato e segnalato dalla stessa Cancelleria della Corte, la quale ha poi richiesto al collegio giudicante di procedere con la correzione.
Qual era l’errore specifico che è stato corretto?
L’errore riguardava la data di deposito della sentenza, che era stata erroneamente indicata sul timbro come ’24 giugno 2024′. La Corte ha ordinato di correggerla nella data esatta del ’24 luglio 2024′.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 1 Num. 43834 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 1 Num. 43834 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 09/10/2024
ORDINANZA
sui ricorsi proposti da: COGNOME NOME COGNOME nato il 21/06/1988 NOME COGNOME nato il 03/01/1996 avverso la sentenza del 12/07/2024 della Corte di Cassazione di Roma udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
La Corte di cassazione, Sezione Prima Penale, con sentenza pronunciata in datata 12 luglio 2024 nel ricorso n. 18709/2024, ricorrenti NOME COGNOME e COGNOME ha dichiarato inammissibili i ricorsi.
Il timbro “Depositata in cancelleria” apposto in calce alla sentenza indica la data del 24 giugno 2024.
La Cancelleria ha rilevato che tale indicazione è errata &ha chiesto di procedere alla correzione dell’errore materiale indicando che la data corretta di deposito è il 24 luglio 2024.
Per tale ragione è stata disposta la fascicolazione urgente per la correzione dell’errore materiale.
La sentenza documento, rilevato che il timbro apposto in calce attestante il depositato contiene un errore materiale nell’indicazione della data, deve essere corretta come richiesto.
P.Q.M.
Dispone la correzione dell’errore materiale contenuto nella sentenza documento n. 799/2024 R.G. Sez. del 12 luglio 2024 sul ricorso n. 18709/2024 r.g. di COGNOME NOME COGNOME e NOME COGNOME nel senso che, ove è indicato nel timbro come data di deposito della sentenza “24 GIU 2024” sia scritto e letto “24 LUG 2024”. Manda alla cancelleria per gli adempimenti di rito.
Così deciso il 9 ottobre 2024