Correzione Errore Materiale: Quando la Precisione Formale Diventa Sostanza
Nel complesso ingranaggio della giustizia, anche il più piccolo dettaglio ha la sua importanza. Un semplice errore di battitura, una data sbagliata o un refuso possono generare incertezze e complicazioni. Fortunatamente, l’ordinamento prevede uno strumento agile ed efficace per sanare queste imprecisioni: la correzione errore materiale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un esempio pratico di come funziona questo meccanismo, sottolineando l’importanza della coerenza e della precisione in ogni atto del processo.
Il Caso in Esame: Un Errore di Datazione
Il caso trae origine da una sentenza della Corte di Cassazione che, nel suo dispositivo, riportava una data palesemente errata. Nello specifico, si faceva riferimento a un atto del ‘Questore di Macerata del 02/02/2024′, mentre la data corretta era ’02/01/2024’. Si trattava di un classico errore materiale, ovvero una svista che non alterava la sostanza della decisione ma che, se non corretta, avrebbe potuto creare confusione.
La Corte, accortasi dell’imprecisione, aveva già provveduto a rettificare la sentenza stessa con un apposito provvedimento del Presidente, emesso pochi giorni dopo la pubblicazione della decisione originaria.
La Procedura di Correzione Errore Materiale secondo l’Art. 625-bis
La base giuridica per questo tipo di intervento si trova nell’articolo 625-bis del codice di procedura penale. Questa norma consente al giudice di correggere, anche d’ufficio, gli errori materiali contenuti nei suoi provvedimenti. La procedura è snella e mira a ripristinare la corrispondenza tra il pensiero del giudice (la sua volontà decisionale) e la sua manifestazione esteriore (il testo scritto del provvedimento).
È fondamentale sottolineare che la correzione non può mai modificare il contenuto sostanziale della decisione, ma solo rettificare quegli aspetti formali che sono frutto di una svista evidente.
L’Ordinanza della Corte: Estendere la Correzione
Sebbene la sentenza fosse già stata corretta, la Corte si è resa conto che lo stesso errore era presente anche in un altro documento ufficiale: il ruolo di udienza. Il ruolo è l’elenco delle cause trattate in una specifica giornata e anch’esso, trascrivendo il dispositivo, riportava la data errata.
Con l’ordinanza in commento, la Terza Sezione Penale della Cassazione ha quindi disposto che la medesima correzione venisse apportata anche al ruolo d’udienza, incaricando la Cancelleria di eseguire le necessarie annotazioni sugli originali.
Le Motivazioni della Decisione
La motivazione alla base di questa ulteriore ordinanza è la necessità di garantire l’assoluta coerenza e uniformità di tutti gli atti processuali. Lasciare una discordanza tra il testo della sentenza (corretto) e quello del ruolo di udienza (non corretto) avrebbe potuto generare ambiguità o contestazioni future. La decisione, quindi, non si limita a sanare un singolo refuso, ma riafferma un principio cardine del sistema giudiziario: la certezza del diritto passa anche attraverso la precisione formale dei documenti che lo attestano. Il provvedimento assicura che l’intero fascicolo processuale rifletta in modo univoco e corretto la statuizione del giudice.
Conclusioni
Questo caso, pur nella sua apparente semplicità, è emblematico. Ci insegna che nel diritto, la forma è anche sostanza. La procedura di correzione errore materiale è uno strumento essenziale che permette al sistema giudiziario di ‘autocorreggersi’, garantendo l’affidabilità e la chiarezza degli atti. La meticolosità dimostrata dalla Corte di Cassazione nell’estendere la rettifica a tutti i documenti pertinenti dimostra un’attenzione fondamentale per la qualità e la trasparenza dell’amministrazione della giustizia, a tutela di tutte le parti coinvolte.
Cos’è un ‘errore materiale’ in un atto giudiziario?
È una svista puramente formale, come un errore di battitura o una data sbagliata, che non modifica il contenuto sostanziale della decisione del giudice e può essere rettificato con una procedura semplificata.
Come viene corretto un errore materiale secondo la legge?
La correzione avviene tramite un apposito provvedimento del giudice che ha emesso l’atto, anche d’ufficio, ai sensi dell’art. 625-bis del codice di procedura penale. Questo provvedimento ordina la rettifica dell’errore sull’originale del documento.
Perché è stato necessario un nuovo provvedimento per correggere anche il ruolo d’udienza?
Perché l’errore materiale, presente nella sentenza originale, era stato trascritto anche nel ruolo d’udienza. Sebbene la sentenza fosse già stata corretta, era necessario un ulteriore ordine per garantire che anche il ruolo d’udienza venisse allineato, assicurando così la completa coerenza formale di tutti gli atti del procedimento.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 3 Num. 31976 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 3 Num. 31976 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 10/07/2024
ORDINANZA
Nel procedimento di correzione dell’errore materiale contenuto nel ruolo di udienza del 12 giugno 2024, relativamente al procedimento n. 8043/2024, ricorrente COGNOME NOME, nato a Macerata il DATA_NASCITA, avverso l’ordinanza del GIP presso il Tribunale di Macerata in data 04/01/2024.
Visti gli atti, la sentenza e il provvedimento di correzione dell’errore materiale della sentenz operato in data 20/06/2024 ai sensi dell’articolo 625-bis, cod. proc. pen., nel senso che, nel dispositivo, ove è scritto «Questore di Macerata del 0222024» deve leggersi «Questore di Macerata del 0212024».
Udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
La sentenza, resa alla pubblica udienza del 12/06/2024 della Corte di Cassazione, Terza Sezione, nei confronti di COGNOME NOME, nato a Macerata il DATA_NASCITA, era affetta da errore materiale, corretto in data 20 giugno 2024 con provvedimento del Presidente ai sensi dell’articolo 625-bis cod. proc. pen., nel senso che, nel dispositivo, ove è scritto «Questore di Macerata del 0222024» deve leggersi «Questore di Macerata del 0212024».
Analoga correzione dovrà essere riportata nel ruolo di udienza a cura della Cancelleria.
Dispone la correzione dell’errore materiale contenuto nel dispositivo trascritto nel ruolo d udienza id -e1 12 giugno 2e9 e sulla sentenza-documento n. 245602024 del 2062024, sul ricorso n. 80432024 di COGNOME NOME, nel senso che, ove è scritto «Questore di Macerata del 0222024» deve leggersi «Questore di Macerata del 0212024».
Manda alla Cancelleria per le annotazioni sugli originali.
Così deciso il 10/07/2024.