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Correzione errore materiale: la Cassazione e la sentenza

La Corte di Cassazione, con la sentenza numero 24112 del 2024, ha disposto la correzione di un errore materiale contenuto in un suo precedente provvedimento. L’errore riguardava l’errata indicazione del nome di battesimo di un ricorrente. La Corte ha ordinato di sostituire il nome errato con quello corretto, ripristinando la piena conformità dell’atto giudiziario alla realtà dei fatti e garantendo la certezza del diritto.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Correzione Errore Materiale: La Precisione negli Atti Giudiziari

Nel sistema giuridico, la precisione è fondamentale. Ogni parola, nome e data all’interno di un provvedimento giudiziario ha un peso specifico. Ma cosa succede quando si verifica un’imperfezione, un semplice refuso? Il nostro ordinamento prevede uno strumento agile ed efficace per rimediare: la correzione errore materiale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ci offre un esempio pratico di come questo meccanismo funzioni per garantire la certezza del diritto e l’esatta corrispondenza tra la decisione del giudice e la sua rappresentazione scritta.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un ricorso presentato da un cittadino avverso una sentenza. La Corte di Cassazione si era pronunciata sulla questione con una decisione datata 19 aprile 2024. Tuttavia, nel redigere il dispositivo, ovvero la parte conclusiva che riassume la decisione, era stato commesso un errore: il nome di battesimo del ricorrente era stato indicato in modo errato. Anziché il nome corretto, ne era stato trascritto un altro. Sebbene potesse sembrare un dettaglio di poco conto, un errore di questo tipo può generare incertezze significative sull’identità del destinatario del provvedimento e sulla sua esecutività.

La Decisione della Corte e la Correzione Errore Materiale

Accortasi dell’imprecisione, la stessa Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione è intervenuta con una nuova sentenza, emessa il 5 giugno 2024, per disporre la correzione errore materiale. La Corte ha ordinato che nel dispositivo della precedente sentenza, laddove era scritto il nome “Claudio”, si dovesse leggere il nome corretto “Paolo”. Ha inoltre disposto che la Cancelleria si occupasse delle necessarie comunicazioni per rendere effettiva la rettifica. Con questo intervento, la Corte non ha modificato la sostanza della sua precedente decisione, ma ha semplicemente emendato un’imprecisione formale, ripristinando la piena e corretta validità dell’atto.

Le Motivazioni

La motivazione alla base di questa decisione è insita nella natura stessa dell’istituto della correzione. La Corte ha rilevato che si trattava, appunto, di un “errore materiale”, ovvero una svista che non intaccava in alcun modo il percorso logico-giuridico che aveva portato alla decisione di merito. Non si trattava di un errore di giudizio, ma di una semplice anomalia nella stesura del documento. La procedura di correzione è prevista proprio per sanare queste situazioni in modo rapido, senza la necessità di impugnare nuovamente il provvedimento, garantendo così i principi di economia processuale e di certezza del diritto. La correttezza formale di un atto giudiziario è essenziale per la sua efficacia e per evitare qualsiasi ambiguità nell’individuazione dei soggetti coinvolti.

Le Conclusioni

Questo caso, pur nella sua semplicità, è emblematico dell’importanza della precisione nel diritto e dell’esistenza di strumenti volti a preservarla. La procedura di correzione errore materiale dimostra come l’ordinamento sia in grado di auto-correggersi di fronte a imperfezioni formali, assicurando che le sentenze e gli altri atti giudiziari riflettano fedelmente la volontà del giudice. Per i cittadini e gli operatori del diritto, ciò rappresenta una garanzia fondamentale: la giustizia non solo deve essere fatta, ma deve anche essere trascritta in modo impeccabile, senza lasciare spazio a dubbi o incertezze che potrebbero comprometterne l’applicazione.

Cosa si intende per errore materiale in una sentenza?
Si tratta di un’inesattezza di tipo formale, come un errore di battitura nell’indicazione di un nome, una data o un calcolo, che non incide sul contenuto logico-giuridico della decisione del giudice.

Come si rimedia a un errore materiale?
L’errore materiale viene sanato attraverso una specifica procedura di correzione, disposta dallo stesso giudice che ha emesso il provvedimento. Questa procedura, come nel caso esaminato, porta a un’ordinanza o sentenza che rettifica l’atto originale senza modificarne la sostanza.

Perché è importante correggere un errore materiale?
La correzione è fondamentale per garantire la certezza del diritto e la piena efficacia dell’atto giudiziario. Un nome o un dato errato potrebbero creare ambiguità sull’identità delle parti o sull’oggetto della decisione, con possibili complicazioni nella fase di esecuzione del provvedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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