La Correzione Errore Materiale: Garanzia di Chiarezza negli Atti Giudiziari
L’accuratezza formale degli atti giudiziari è un pilastro fondamentale per la certezza del diritto. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione illumina l’importanza della procedura di correzione errore materiale, uno strumento essenziale per sanare sviste che potrebbero generare confusione. Questa ordinanza dimostra come il sistema giudiziario disponga di meccanismi per garantire che ogni documento rifletta con precisione la realtà processuale.
I Fatti del Caso: Un Refuso sulla Difesa
La vicenda nasce dalla richiesta di un avvocato, difensore di diverse parti civili (tra cui un Comune e un’associazione di categoria), di correggere una sentenza emessa dalla stessa Corte di Cassazione. Nell’atto, infatti, era stato erroneamente inserito un inciso che indicava lo stesso legale come sostituto del difensore di uno degli imputati. Si trattava di un evidente refuso, poiché il legale delle parti civili si trova in una posizione processuale opposta a quella dell’imputato e del suo difensore. L’errore, seppur puramente formale, creava un’ambiguità inaccettabile sulla rappresentanza legale delle parti.
Il Ruolo della Correzione Errore Materiale nel Processo
La procedura di correzione errore materiale è pensata proprio per risolvere situazioni come questa. Non si tratta di un mezzo per modificare la sostanza della decisione, ma per emendare errori palesi, come refusi, errori di calcolo o omissioni che non intaccano il ragionamento giuridico del giudice. È uno strumento agile che permette di ripristinare la coerenza e la correttezza formale del provvedimento senza dover ricorrere a complessi mezzi di impugnazione. In questo caso, la Corte è stata chiamata a verificare la presenza dell’errore e a disporne la rettifica.
La Decisione della Corte: Espunzione per Chiarezza
La Corte di Cassazione, esaminata la richiesta, ha riconosciuto l’evidenza dell’errore. Ha constatato che nella sentenza in questione era emerso in modo erroneo che l’avvocato delle parti civili fosse stato sostituito da un altro legale in difesa dell’imputato. Di conseguenza, ha accolto la richiesta e ha disposto la correzione della sentenza. La correzione è consistita nell'”espunzione”, ovvero nella cancellazione formale, dell’inciso errato: “in sostituzione dell’avvocato [omissis]” dalle conclusioni dei difensori degli imputati, riportate a pagina due della sentenza stessa.
Le Motivazioni
Le motivazioni alla base della decisione sono state lineari e fondate sulla palese evidenza dell’errore. La Corte ha semplicemente rilevato che la sentenza conteneva un’affermazione fattualmente scorretta e contraddittoria con le posizioni processuali delle parti. La presenza dell’avvocato delle parti civili tra i nomi dei difensori degli imputati era un chiaro lapsus calami. Pertanto, per ristabilire la verità processuale e la chiarezza dell’atto, era necessario e doveroso procedere alla correzione come richiesto.
Conclusioni
Questa ordinanza, pur risolvendo una questione apparentemente minore, ribadisce un principio cruciale: la precisione degli atti giudiziari è una garanzia per tutte le parti coinvolte. L’istituto della correzione errore materiale si conferma uno strumento efficace per tutelare l’integrità formale delle decisioni, assicurando che non vi siano ambiguità sui ruoli e sulle posizioni dei soggetti processuali. La tempestiva rettifica di un refuso come quello in esame previene potenziali complicazioni interpretative e conferma la capacità del sistema di auto-emendarsi per preservare la chiarezza e la certezza del diritto.
Cos’è un errore materiale in un atto giudiziario?
È un errore puramente formale, come una svista di scrittura o di calcolo, che non altera il contenuto sostanziale della decisione del giudice. In questo caso, l’errore consisteva nell’aver attribuito a un avvocato un ruolo processuale errato.
Come si può correggere un errore materiale?
Si utilizza una procedura specifica, chiamata appunto ‘correzione dell’errore materiale’, con cui si chiede allo stesso giudice che ha emesso l’atto di rettificare la svista. L’esito è un’ordinanza che dispone la modifica del testo originale.
Qual è stata la correzione specifica disposta dalla Corte nel caso in esame?
La Corte ha ordinato l’espunzione, cioè la cancellazione, della frase che indicava erroneamente il legale delle parti civili come sostituto del difensore di un imputato, ristabilendo così la corretta rappresentazione delle parti.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 6 Num. 28121 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 6 Num. 28121 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 11/04/2025
ORDINANZA
letta la richiesta avanzata dall’avv. NOME COGNOME difensore delle parti c Comune di Partinico, Centro Studi Pio La Torre e RAGIONE_SOCIALE nel procedimento RG n. 18130/ 2024 – definito dalla Corte di cassazione con la sentenza n. 33036 del 2024 con cui si chiede la correzione del provvedimento nella parte in cui è stato inserito nome dell’istante tra i nomi dei difensori degli imputati;
rilevato in effetti che dalla sentenza in questione emerge erroneamente che l’Avv. COGNOME risulta sostituito dall’avv. NOME COGNOME in difesa dell’imputato COGNOME ritenuto quindi di dover correggere la sentenza indicata con l’espunzione dell’inciso “in sostituzione dell’avvocato NOME COGNOME” contenuto nelle conclusioni dei difensor degli imputati a pag. due della sentenza stessa;
P.Q.M.
Dispone la correzione dell’errore materiale conten uto nella sentenza n. 33036 del 2024 ed in particolare l’espunzione dell’inciso “in sostituzione dell’avvocato NOME COGNOME contenuto nelle conclusioni dei difensori degli imputati a pag. due della sentenza stessa.
Così deciso in Roma 1’11 aprile 2025
Il Consigliere COGNOME ensore COGNOME
Il Preside