La Correzione Errore Materiale: Garanzia di Accuratezza nel Processo Penale
Nel complesso ingranaggio della giustizia, anche il più piccolo errore può avere conseguenze significative. L’istituto della correzione errore materiale è uno strumento fondamentale per assicurare che le decisioni giudiziarie riflettano fedelmente la volontà del giudice, eliminando sviste e imprecisioni formali. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come questo meccanismo funzioni nella pratica, garantendo la coerenza e l’affidabilità degli atti processuali.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza del Tribunale di Rimini. La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione, con una prima ordinanza, aveva in realtà deciso di convertire il ricorso in un atto di appello, disponendo la trasmissione degli atti alla competente Corte di Appello di Bologna.
Tuttavia, nel dispositivo informatico del ruolo di udienza, era stata trascritta una decisione completamente diversa e opposta: il ricorso veniva dichiarato inammissibile, con la conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. Questa discrepanza tra la decisione effettivamente presa in camera di consiglio e quella formalmente registrata ha reso necessario un intervento correttivo.
La Decisione della Corte sulla Correzione Errore Materiale
Di fronte alla segnalazione dell’evidente errore, la stessa Sezione Sesta della Cassazione ha emesso una nuova ordinanza, oggetto della nostra analisi. Il provvedimento è interamente dedicato alla correzione errore materiale.
La Corte, letti gli atti e riconosciuta la palese divergenza, ha disposto la modifica del dispositivo informatico. Ha ordinato di sostituire la frase errata “dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende” con la frase corretta: “converte in appello il ricorso e dispone la trasmissione degli atti alla corte di appello di bologna”.
Le Motivazioni
La motivazione alla base di questa decisione è insita nella natura stessa dell’errore. Non si è trattato di un ripensamento nel merito della causa, ma di una semplice e palese svista nella verbalizzazione informatica della decisione. L’ordinamento giuridico prevede una procedura snella proprio per questi casi, per evitare che un errore formale possa pregiudicare la sostanza di un diritto o l’esito di un processo. La finalità è quella di ristabilire la corrispondenza tra il giudizio espresso dal collegio giudicante e la sua rappresentazione documentale, garantendo così la certezza del diritto e la corretta prosecuzione del giudizio secondo quanto originariamente stabilito.
Le Conclusioni
Questo caso, nella sua semplicità, è emblematico dell’importanza della precisione formale negli atti giudiziari. Evidenzia come il sistema giudiziario disponga di meccanismi di autocontrollo e autocorrezione per rimediare a sviste che, se non corrette, potrebbero causare gravi pregiudizi. La procedura di correzione errore materiale si conferma uno strumento essenziale per tutelare l’affidabilità del sistema e assicurare che la giustizia non solo sia fatta, ma sia anche documentata in modo impeccabile, proteggendo i diritti delle parti coinvolte nel processo.
Cos’è un errore materiale secondo questa ordinanza?
È una discrepanza puramente formale tra la decisione effettivamente presa da un giudice e ciò che viene trascritto nel documento ufficiale o nel registro informatico, come ad esempio riportare un esito di inammissibilità anziché di conversione del ricorso.
Come viene corretto un errore materiale?
La stessa autorità giudiziaria che ha emesso l’atto errato emana un nuovo provvedimento, chiamato ordinanza di correzione, che ordina esplicitamente alla cancelleria di modificare il testo originale per allinearlo alla decisione corretta.
Qual era l’errore specifico in questo caso e quali conseguenze avrebbe avuto se non corretto?
L’errore consisteva nell’aver registrato un ricorso come ‘inammissibile’, con condanna alle spese, anziché ‘convertito in appello’. Se non corretto, avrebbe ingiustamente precluso al ricorrente la possibilità di far esaminare il suo caso dalla Corte d’Appello, terminando di fatto il procedimento a suo sfavore a causa di una svista di trascrizione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 6 Num. 1707 Anno 2025
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE Data Udienza: 17/12/2024
Penale Ord. Sez. 6 Num. 1707 Anno 2025
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: NOME
Composta da
– Presidente –
NOME COGNOME NOME COGNOME
NOME COGNOME
ORDINANZA
sulla segnalazione di errore materiale relativa alla ordinanza n. 33197/2024 della Sesta Sezione penale nel procedimento a carico di:
COGNOME NOME COGNOME nato a S. Severo il 13/12/1980 (CUI 02PO2TI)
letti gli atti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOMECOGNOME
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza del 11 luglio 2024, la Sezione Sesta Penale della Corte di Cassazione, convertiva in appello il ricorso proposto da NOME COGNOME avverso la sentenza del Tribunale di Rimini del 18 aprile 2024 e disponeva la trasmissione degli atti alla Corte di appello di Bologna.
2.
CONSIDERATO IN DIRITTO
Va disposta, come indicata nel dispositivo della presente ordinanza, la correzione dell’errore materiale del dispositivo informatico che riporta l’annotazione di inammissibilità del ricorso.
P.Q.M.
Dispone la correzione del dispositivo informatico del ruolo di udienza del ricorso n. 18844/2024 nel senso che, dove si legge “dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa delle ammende”, deve leggersi “converte in appello il ricorso e dispone la trasmissione degli atti alla corte di appello di bologna”. manda alla cancelleria per l’annotazione sull’originale del ruolo informatico.
R.G.N. 30562/2024
Così Ł deciso, 17/12/2024
Il Consigliere estensore NOME COGNOME
Il Presidente COGNOME