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Correzione errore materiale: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza di correzione errore materiale per rettificare un precedente dispositivo. La decisione chiarisce che, a causa di una svista, erano stati indicati un numero di capo d’imputazione e una data errati. L’ordinanza dispone la modifica del testo originale per assicurare che la sentenza rifletta correttamente la volontà del collegio giudicante, ristabilendo la coerenza formale del provvedimento.

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Pubblicato il 17 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Correzione Errore Materiale: Quando e Come la Cassazione Interviene

Nel mondo del diritto, la precisione è fondamentale. Ogni parola, numero o data all’interno di un provvedimento giudiziario ha un peso specifico e può avere conseguenze significative. Ma cosa succede quando si verifica una semplice svista? La recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come l’ordinamento gestisca la correzione errore materiale, un meccanismo essenziale per garantire la giustizia e la certezza del diritto.

I Fatti del Caso

Il caso in esame trae origine da un’udienza in cui è stato letto il dispositivo di una sentenza della Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione. Successivamente, è emerso che il testo letto conteneva due imprecisioni. In particolare, in una sezione specifica del documento (identificata come sub A), erano stati indicati erroneamente il “capo 14” invece del corretto “capo 11” e la data del “29 gennaio 2014” anziché quella esatta del “18 gennaio 2014”. Questi errori, sebbene di natura puramente formale, rischiavano di creare confusione sull’effettiva portata della decisione.

L’Importanza della Correzione Errore Materiale

La procedura di correzione errore materiale è uno strumento cruciale nel sistema processuale. Essa permette di emendare quegli sbagli (come errori di battitura, di calcolo o di trascrizione) che non alterano il contenuto logico e volitivo della decisione del giudice. Si tratta di un intervento che non riapre il merito della causa, ma si limita a ripristinare la corrispondenza tra quanto deciso e quanto scritto. Questa procedura assicura che un semplice lapsus non comprometta l’efficacia e la chiarezza di un provvedimento giudiziario, evitando così lungaggini e potenziali contenziosi basati su meri formalismi.

La Decisione della Corte di Cassazione

Di fronte all’evidenza dell’errore, la Corte di Cassazione ha emesso una specifica ordinanza. Con questo provvedimento, ha disposto formalmente la correzione del dispositivo letto nella precedente udienza. La Corte ha specificato che dove era scritto «capo 14» si dovesse leggere e intendere «capo 11» e dove era indicata la data «29 gennaio 2014» si dovesse leggere e intendere «18 gennaio 2014». Infine, ha dato mandato alla Cancelleria di annotare tale correzione sull’originale della sentenza, rendendo la modifica ufficiale e definitiva.

Le Motivazioni

La motivazione alla base di questa ordinanza è insita nella necessità di garantire la coerenza e l’esattezza formale degli atti giudiziari. La Corte ha agito per eliminare ogni possibile ambiguità derivante dalle sviste materiali, riaffermando che il testo del provvedimento deve rispecchiare fedelmente la decisione presa dal collegio giudicante. L’intervento non modifica la sostanza del giudizio, ma si limita a sanare un vizio formale che, se non corretto, potrebbe generare incertezza nell’interpretazione e nell’esecuzione della sentenza.

Le Conclusioni

Questa vicenda sottolinea l’esistenza di meccanismi di autocontrollo all’interno del sistema giudiziario, volti a preservare l’integrità e l’affidabilità delle decisioni. La procedura di correzione errore materiale dimostra che l’ordinamento è attrezzato per rimediare a imperfezioni formali in modo rapido ed efficiente, senza la necessità di impugnazioni complesse. Per i cittadini e gli operatori del diritto, ciò rappresenta una garanzia fondamentale: la giustizia non solo viene amministrata, ma viene anche documentata con la massima precisione possibile.

Che cos’è un errore materiale secondo questa ordinanza?
Un errore materiale è una svista nel testo di un provvedimento, come l’indicazione di un numero di capo d’imputazione errato (“capo 14” invece di “capo 11”) o di una data sbagliata (“29 gennaio 2014” invece di “18 gennaio 2014”).

Come viene corretto un errore materiale in base a questo provvedimento?
La Corte emette un’apposita ordinanza in cui dispone la correzione, specificando chiaramente quale testo debba sostituire quello errato. Successivamente, incarica la Cancelleria di annotare la modifica sull’originale della sentenza.

La correzione di un errore materiale cambia la decisione della Corte?
No, la correzione non modifica la sostanza della decisione presa dal giudice. Serve unicamente a far sì che il testo scritto del provvedimento rifletta accuratamente e senza imprecisioni ciò che è stato effettivamente deciso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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