Correzione Errore Materiale: Quando e Come la Cassazione Interviene
Nel mondo del diritto, la precisione è fondamentale. Ogni parola, numero o data all’interno di un provvedimento giudiziario ha un peso specifico e può avere conseguenze significative. Ma cosa succede quando si verifica una semplice svista? La recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come l’ordinamento gestisca la correzione errore materiale, un meccanismo essenziale per garantire la giustizia e la certezza del diritto.
I Fatti del Caso
Il caso in esame trae origine da un’udienza in cui è stato letto il dispositivo di una sentenza della Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione. Successivamente, è emerso che il testo letto conteneva due imprecisioni. In particolare, in una sezione specifica del documento (identificata come sub A), erano stati indicati erroneamente il “capo 14” invece del corretto “capo 11” e la data del “29 gennaio 2014” anziché quella esatta del “18 gennaio 2014”. Questi errori, sebbene di natura puramente formale, rischiavano di creare confusione sull’effettiva portata della decisione.
L’Importanza della Correzione Errore Materiale
La procedura di correzione errore materiale è uno strumento cruciale nel sistema processuale. Essa permette di emendare quegli sbagli (come errori di battitura, di calcolo o di trascrizione) che non alterano il contenuto logico e volitivo della decisione del giudice. Si tratta di un intervento che non riapre il merito della causa, ma si limita a ripristinare la corrispondenza tra quanto deciso e quanto scritto. Questa procedura assicura che un semplice lapsus non comprometta l’efficacia e la chiarezza di un provvedimento giudiziario, evitando così lungaggini e potenziali contenziosi basati su meri formalismi.
La Decisione della Corte di Cassazione
Di fronte all’evidenza dell’errore, la Corte di Cassazione ha emesso una specifica ordinanza. Con questo provvedimento, ha disposto formalmente la correzione del dispositivo letto nella precedente udienza. La Corte ha specificato che dove era scritto «capo 14» si dovesse leggere e intendere «capo 11» e dove era indicata la data «29 gennaio 2014» si dovesse leggere e intendere «18 gennaio 2014». Infine, ha dato mandato alla Cancelleria di annotare tale correzione sull’originale della sentenza, rendendo la modifica ufficiale e definitiva.
Le Motivazioni
La motivazione alla base di questa ordinanza è insita nella necessità di garantire la coerenza e l’esattezza formale degli atti giudiziari. La Corte ha agito per eliminare ogni possibile ambiguità derivante dalle sviste materiali, riaffermando che il testo del provvedimento deve rispecchiare fedelmente la decisione presa dal collegio giudicante. L’intervento non modifica la sostanza del giudizio, ma si limita a sanare un vizio formale che, se non corretto, potrebbe generare incertezza nell’interpretazione e nell’esecuzione della sentenza.
Le Conclusioni
Questa vicenda sottolinea l’esistenza di meccanismi di autocontrollo all’interno del sistema giudiziario, volti a preservare l’integrità e l’affidabilità delle decisioni. La procedura di correzione errore materiale dimostra che l’ordinamento è attrezzato per rimediare a imperfezioni formali in modo rapido ed efficiente, senza la necessità di impugnazioni complesse. Per i cittadini e gli operatori del diritto, ciò rappresenta una garanzia fondamentale: la giustizia non solo viene amministrata, ma viene anche documentata con la massima precisione possibile.
Che cos’è un errore materiale secondo questa ordinanza?
Un errore materiale è una svista nel testo di un provvedimento, come l’indicazione di un numero di capo d’imputazione errato (“capo 14” invece di “capo 11”) o di una data sbagliata (“29 gennaio 2014” invece di “18 gennaio 2014”).
Come viene corretto un errore materiale in base a questo provvedimento?
La Corte emette un’apposita ordinanza in cui dispone la correzione, specificando chiaramente quale testo debba sostituire quello errato. Successivamente, incarica la Cancelleria di annotare la modifica sull’originale della sentenza.
La correzione di un errore materiale cambia la decisione della Corte?
No, la correzione non modifica la sostanza della decisione presa dal giudice. Serve unicamente a far sì che il testo scritto del provvedimento rifletta accuratamente e senza imprecisioni ciò che è stato effettivamente deciso.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 6 Num. 9944 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 6 Num. 9944 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 28/02/2025
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Deve rilevarsi che nel dispositivo letto in udienza il 12/12/2024 e relativo alla sentenza della Sesta sezione della Corte di cassazione nel procedimento con numero di ruolo 23557/24 (ricorsi di COGNOME + altri) è occorso errore materiale nella parte sub A) nell’indicazione del «capo 14» e non, invece, del «capo 11)» e della data «29 gennaio 2014» e non, invece, della data «18 gennaio 2014».
P.Q.M.
Dispone correggersi l’errore materiale contenuto nel dispositivo letto in udienza il 12/12/2024 e relativo alla sentenza della Sesta sezione della Corte di cassazione nel procedimento con numero di ruolo 23557/24 (ricorsi di COGNOME + altri), nel senso che, nella parte sub A), dove è scritto «capo 14» debba leggersi e intendersi «capo 11)» e dove è scritto «29 gennaio 2014» debba leggere e intendersi «18 gennaio 2014».
Manda alla Cancelleria per l’annotazione sull’originale della sentenza.