Correzione Errore Materiale: Come la Cassazione Assicura la Precisione degli Atti
Nel complesso mondo del diritto, la precisione è fondamentale. Ogni data, nome e riferimento normativo deve essere corretto per garantire la validità e la chiarezza degli atti giudiziari. Ma cosa succede quando si verifica un semplice errore di battitura? La procedura di correzione errore materiale interviene proprio per sanare queste sviste, senza dover rimettere in discussione l’intera decisione. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un esempio pratico di come funziona questo strumento essenziale per l’efficienza della giustizia.
I Fatti del Caso
Il caso in esame ha origine da una richiesta avanzata dalla Presidente della Seconda sezione penale della Corte di Cassazione. La richiesta mirava a correggere un’inesattezza presente nel sistema informativo e nel ruolo di un’udienza pubblica tenutasi il 6 novembre 2024.
Nello specifico, per un procedimento a carico di un imputato, la data della sentenza emessa dalla Corte di appello di L’Aquila, e successivamente impugnata, era stata erroneamente registrata come 03/06/2024. La data corretta, invece, era 28/03/2024. Sebbene possa sembrare un dettaglio minore, la correttezza delle date è cruciale per la gestione dei termini processuali e per la coerenza dell’intero iter giudiziario.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Suprema Corte, accogliendo la richiesta, ha emesso un’ordinanza per disporre formalmente la correzione errore materiale. In applicazione dell’articolo 625-bis, comma 3, del codice di procedura penale, i giudici hanno ordinato di modificare l’annotazione errata.
La decisione stabilisce chiaramente che, ovunque sia indicata la dicitura “sentenza 03/06/2024 Corte appello L’Aquila”, questa debba intendersi come “sentenza 28/03/2024 Corte appello L’Aquila”. La Cancelleria è stata incaricata di eseguire materialmente la rettifica e di provvedere agli adempimenti di competenza per aggiornare tutti i registri.
Le Motivazioni della Correzione Errore Materiale
Le motivazioni alla base di questa ordinanza sono intrinseche alla natura stessa dell’errore. La Corte ha rilevato che si trattava, appunto, di un mero errore materiale: una svista nella trascrizione della data che non intaccava in alcun modo la volontà del giudice né il contenuto sostanziale della sentenza impugnata. L’intervento correttivo non è una nuova decisione sul merito, ma un atto dovuto per ripristinare la corrispondenza tra quanto documentato e la realtà fattuale del processo. La procedura snella prevista dall’art. 625-bis c.p.p. è stata concepita proprio per risolvere rapidamente queste incongruenze formali, evitando l’aggravio di procedure più complesse e garantendo l’affidabilità e la certezza degli atti giudiziari.
Conclusioni
Questa ordinanza, pur nella sua semplicità, ribadisce un principio fondamentale: l’amministrazione della giustizia si fonda non solo su complesse valutazioni di diritto, ma anche su un’impeccabile accuratezza formale. La possibilità di procedere a una rapida correzione errore materiale dimostra l’efficienza del sistema nel sanare le proprie imperfezioni. Per i cittadini e gli operatori del diritto, ciò rappresenta una garanzia di trasparenza e affidabilità, confermando che il sistema giudiziario possiede gli strumenti per assicurare che la forma rispecchi sempre fedelmente la sostanza delle decisioni.
Cos’è un errore materiale in un atto giudiziario?
Un errore materiale è una svista puramente formale, come un errore di battitura o l’indicazione di una data sbagliata, che non influenza il ragionamento giuridico o la sostanza della decisione del giudice.
Come si procede alla correzione di un errore materiale in Cassazione?
Sulla base dell’art. 625-bis del codice di procedura penale, la Corte, su richiesta o d’ufficio, può emettere un’apposita ordinanza per rettificare l’errore nei registri e nei sistemi informatici, senza necessità di un nuovo processo.
La correzione di una data errata modifica la sentenza originale?
No, la correzione di un errore materiale, come quello relativo alla data della sentenza impugnata nel caso di specie, non modifica in alcun modo il contenuto, le motivazioni o il dispositivo della decisione. Si tratta solo di un adeguamento formale dell’atto.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 6220 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 2 Num. 6220 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 13/02/2025
ORDINANZA
Letta la richiesta avanzata in data 07/01/2025 dalla Presidente titolare della Second sezione penale di iscrizione del presente procedimento ai sensi dell’art. 625-bis, comma 3, cod. proc. pen. per procedere alla correzione dell’errore materiale contenuto nel sistem informativo e nel ruolo dell’udienza pubblica del 06/11/2024, con riferimento procedimento recante n. R.G. Corte Cassazione 25689/2024, iscritto a carico di NOME COGNOME nato in Marocco il 08/09/2000;
rilevato che nel ruolo anzidetto è stata erroneamente riportata la data della senten impugnata, indicata come pronunciata dalla Corte di appello di L’Aquila in data 03/06/2024, anziché il 28/03/2024 e che è necessario provvedere a correggere l’erronea annotazione;
PQM
Dispone la correzione dell’errore materiale contenuto nel ruolo e nel sistema informatic relativamente alla udienza pubblica della Seconda Sezione penale della Corte di Cassazione in data 06/11/2024, con riferimento al procedimento recante n. R.G. Corte Cassazione 25689/24, iscritto a carico di NOME COGNOME nato in Marocco il 08/09/2000, nel senso ch laddove è indicato “sentenza 03/06/2024 Corte appello L’Aquila” deve intendersi “sentenza 28/03/2024 Corte appello L’Aquila”.
Manda alla Cancelleria per gli adempimenti di competenza. Così deciso il giorno 13/02/2025
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Il Presidente