Correzione Errore Materiale: Quando la Forma è Sostanza
Nel mondo del diritto, la precisione è tutto. Un nome sbagliato, una data errata o un’omissione possono generare confusione e complicazioni. Ecco perché la legge prevede un meccanismo specifico per rimediare a queste sviste: la correzione errore materiale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un esempio pratico di come questo strumento garantisca la chiarezza e la correttezza formale degli atti giudiziari, dimostrando che, a volte, la forma è davvero sostanza.
Il Caso: L’Identificazione Incompleta della Parte Civile
La vicenda trae origine da una precedente sentenza della Corte di Cassazione. Nell’intestazione di tale provvedimento, la parte civile, ovvero il soggetto che aveva subito un danno dal reato, era stata identificata semplicemente con il proprio nome e cognome. Tuttavia, questa persona non agiva a titolo personale, ma in qualità di amministratore di un condominio.
Mancava, quindi, un dettaglio cruciale: la specificazione del suo ruolo. Questa omissione costituiva un errore materiale, poiché non rappresentava correttamente chi fosse il vero soggetto processuale portatore dell’interesse legale, cioè il condominio rappresentato dal suo amministratore.
Il procedimento di correzione errore materiale in Cassazione
Di fronte a questo ‘mero errore’, come definito dalla stessa Corte, si è reso necessario un intervento per sanare l’imprecisione. La Corte di Cassazione, agendo d’ufficio, ha emesso una specifica ordinanza per correggere la propria precedente decisione.
La Natura dell’Errore
È importante sottolineare che l’errore in questione non riguardava il merito della decisione, cioè il giudizio sul caso. Si trattava di un puro e semplice errore di redazione, un’imprecisione formale nell’intestazione della sentenza. La procedura di correzione errore materiale serve proprio a rettificare questi tipi di sviste, senza riaprire la discussione sul contenuto della sentenza, che rimane invariato.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte ha motivato il suo intervento sulla base dell’evidenza dell’errore. La corretta identificazione delle parti in un processo è un requisito fondamentale per la validità e l’efficacia di qualsiasi atto giudiziario. Indicare che la parte civile agiva ‘nella qualità di amministratore del condominio’ era essenziale per attribuire correttamente i diritti e gli obblighi derivanti dalla sentenza all’entità giuridica rappresentata, ovvero il condominio.
L’ordinanza ha quindi disposto di aggiungere, dopo le generalità della persona fisica, la dicitura mancante, assicurando che l’atto rispecchiasse fedelmente la realtà processuale. La Corte ha stabilito che tale intestazione ‘può e deve essere corretta’ per ripristinare la piena conformità dell’atto.
Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Correzione
Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del diritto processuale: la cura per la precisione formale non è un mero vezzo burocratico, ma una necessità per garantire la certezza del diritto. Una corretta intestazione assicura che la sentenza sia opponibile ai soggetti giusti e che possa essere eseguita senza ambiguità. Per un amministratore di condominio, un cittadino o un’impresa, avere un atto giudiziario formalmente perfetto significa vedere tutelati i propri diritti in modo chiaro e inequivocabile. La correzione errore materiale si conferma così uno strumento indispensabile per preservare l’integrità e l’affidabilità del sistema giudiziario.
Cos’è un errore materiale in una sentenza?
Secondo il provvedimento, è un errore puramente formale nella stesura dell’atto, come l’omissione di una qualifica o un dato anagrafico, che non incide sulla volontà del giudice o sul contenuto della decisione.
Perché era importante correggere l’intestazione della sentenza in questo caso?
Era fondamentale specificare che la parte civile agiva ‘nella qualità di amministratore del condominio’ per identificare correttamente il soggetto giuridico rappresentato nel processo e garantire che gli effetti della sentenza si producessero nei confronti del condominio stesso.
Chi può disporre la correzione di un errore materiale?
Lo stesso giudice che ha emesso il provvedimento errato può disporne la correzione, come ha fatto in questo caso la Corte di Cassazione per una propria precedente sentenza.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 4 Num. 1442 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 4 Num. 1442 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 12/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: dalla parte civile NOME nato a PALERMO il 09/01/1972 nel procedimento a carico di:
COGNOME nato a PALERMO il 13/07/1951
avverso la sentenza del 09/11/2016 della CORTE DI CASSAZIONE di ROMA
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
FATTO E DIRITTO
Vista la sentenza n. 51539/16 emessa dalla Quarta sezione penale della Corte di Cassazione nel procedimento n. 21313/2016 all’udienza del 9.11.2016;
considerato che per mero errore nella intestazione della sentenza la parte civile ricorrente è stata indicata come “NOME NOME” e non già come “NOME NOME nella qualità di amministratore del condominio di INDIRIZZO di Palermo”;
considerato che tale intestazione, frutto di evidente errore materiale, può e deve essere corretta e che, pertanto, devono aggiungersi dopo le generalità “NOME NOME n. 09/01/1972″ le parole “nella qualità di amministratore del condominio di INDIRIZZO di Palermo”.
P.Q.M.
Dispone la correzione della intestazione della sentenza N.51539/16 emessa dalla quarta sezione penale della Corte di Cassazione nel procedimento n. 21313/ 2016 all’udienza del 9.11.2016, aggiungendo dopo le generalità “NOME NOME n. 09/01/1972″ le parole “nella qualità di amministratore del condominio di INDIRIZZO di Palermo”. Manda alla cancelleria per gli adempimenti di rito
Così deciso il 12 dicembre 2023 Il Consigliere stensore COGNOME>
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