Correzione Errore Materiale: Quando la Giustizia si Corregge da Sola
Nel complesso mondo del diritto, la precisione è fondamentale. Ogni parola in un atto giudiziario ha un peso specifico e un significato preciso. Tuttavia, anche i giudici possono commettere sviste. L’istituto della correzione errore materiale è lo strumento che permette di rimediare a questi refusi senza dover rimettere in discussione l’intera decisione. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come funziona questo meccanismo, dimostrando l’efficienza del sistema nel garantire la correttezza formale dei propri atti.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da un ricorso presentato avverso un’ordinanza emessa dalla Corte di Appello di Roma. La Corte di Cassazione, esaminando il caso, aveva annullato tale ordinanza con rinvio, demandando a un’altra sezione della Corte d’Appello di riesaminare la questione. Fin qui, tutto secondo la normale procedura.
L’intoppo si è verificato nella redazione del cosiddetto “ruolo di udienza”, ovvero il verbale sintetico delle decisioni prese. In questo documento, per un mero refuso, l’oggetto della decisione di annullamento era stato indicato come “sentenza impugnata” anziché, correttamente, “ordinanza impugnata”. Una differenza terminologica che, sebbene non alterasse la volontà dei giudici, rappresentava un’imprecisione formale da sanare.
La Procedura di Correzione Errore Materiale
Resasi conto della svista, la stessa Sezione della Corte di Cassazione ha attivato, di propria iniziativa (d’ufficio), la procedura di correzione errore materiale. Con una nuova ordinanza, la Corte ha semplicemente disposto che nel ruolo dell’udienza precedente, il termine “sentenza” venisse sostituito con il termine “ordinanza”.
Questo intervento dimostra come il sistema giudiziario sia dotato di strumenti agili per emendare i propri atti da imprecisioni che non toccano la sostanza della decisione. Non è stato necessario un nuovo processo o un complesso iter di impugnazione; è bastato un provvedimento specifico volto a ristabilire la coerenza formale del documento.
Le Motivazioni
La motivazione alla base del provvedimento di correzione è lapalissiana: si è trattato di un “mero errore materiale”. La Corte ha rilevato che l’intenzione del collegio giudicante era inequivocabilmente quella di annullare l’ordinanza impugnata, come risultava dal corpo della sentenza principale. Il refuso nel ruolo d’udienza era, quindi, una semplice svista di trascrizione. La legge prevede che per tali errori non sia necessaria l’impugnazione, ma si possa procedere a una correzione rapida e d’ufficio per garantire la certezza del diritto e la corretta registrazione degli atti processuali. La ratio è quella di economicità processuale e di aderenza alla realtà sostanziale della decisione presa.
Le Conclusioni
Questo caso, pur nella sua semplicità, è emblematico. Ci insegna che la giustizia non è infallibile, ma possiede gli anticorpi per correggersi. La procedura di correzione errore materiale è essenziale per mantenere l’integrità e l’affidabilità del sistema, assicurando che i documenti ufficiali rispecchino fedelmente le decisioni prese. Per il cittadino, ciò si traduce in una maggiore fiducia nella capacità dell’ordinamento di garantire non solo giustizia sostanziale, ma anche precisione formale, un aspetto cruciale per la stabilità dei rapporti giuridici.
Cos’è un errore materiale in un atto giudiziario?
È una svista, un refuso o un errore di calcolo che compare in un documento giudiziario senza però alterare il contenuto logico e la volontà espressa dal giudice nella sua decisione. Nel caso esaminato, l’errore è stato usare la parola “sentenza” al posto di “ordinanza”.
Come può essere corretto un errore materiale?
Può essere corretto attraverso una procedura specifica, spesso attivata “d’ufficio” dallo stesso giudice che ha emesso l’atto. Come dimostra l’ordinanza, la correzione avviene tramite un nuovo provvedimento che ordina la modifica o la sostituzione della parte errata, senza la necessità di un nuovo processo o di un’impugnazione.
Perché è importante correggere un errore materiale?
Sebbene non modifichi la sostanza della decisione, la correzione è fondamentale per garantire la chiarezza, la precisione e la certezza giuridica degli atti processuali. Assicura che i documenti ufficiali siano formalmente corretti e previene possibili future confusioni o contestazioni basate sull’imprecisione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 3 Num. 30537 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 3 Num. 30537 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: PAZIENZA VITTORIO
Data Udienza: 05/07/2024
ORDINANZA
-letti gli atti del proc. n. 39157/2023 RG., relativo al ricorso proposto da COGNOME NOME avverso l’ordinanza emessa in data 19/04/2023 dalla Corte di Appello di Roma, definito con sentenza di questa Sezione n. 22302 del 07/03/2024 (N. 464 R. Sent.), che ha annullato la predetta ordinanza con rinvio per nuovo giudizio ad altra Sezione della Corte di Appello di Roma;
-rilevato che, per mero errore materiale, nel dispositivo del ruolo di Pubblica Udienza del 07/03/2024, si è fatto riferimento – quanto all’oggetto della decisione di annullamento – alla “sentenza impugnata”, anziché alla “ordinanza impugnata”
-ritenuto che possa procedersi d’ufficio alla correzione del predetto errore materiale
P. Q. M.
dispone la correzione del ruolo di camera di consiglio dell’udienza del 7 marzo 2024 ricorso 39157/23, ricorrente COGNOME NOME, nel senso che nel dispositivo la parola “sentenza” deve essere sostituita con la parola “ordinanza”.
Così deciso il 5 luglio 2024
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Il Presidente /