LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Correzione errore materiale: il caso del nome errato

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza per la correzione di un errore materiale in un precedente atto. Nello specifico, il nome di un individuo era stato trascritto in modo errato. L’ordinanza dispone la rettifica del nome, applicando la specifica procedura prevista dal codice di procedura penale. Questo intervento assicura la precisione formale degli atti giudiziari senza alterare la sostanza della decisione, evidenziando l’importanza della correzione errore materiale per la certezza del diritto.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 25 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Correzione Errore Materiale: L’Importanza della Precisione negli Atti Giudiziari

Nel complesso mondo del diritto, la precisione è fondamentale. Ogni parola, ogni nome e ogni data all’interno di un atto giudiziario ha un peso specifico. Ma cosa succede quando si verifica una semplice svista, un errore di battitura? Un’ordinanza recente ci offre un chiaro esempio di come l’ordinamento gestisce queste situazioni attraverso la correzione errore materiale, un istituto essenziale per garantire la coerenza e la certezza dei provvedimenti giudiziari.

Il Caso in Esame: Un Nome, Un Errore

Il caso in questione nasce da un ricorso in cui, nel dispositivo trascritto sul ruolo d’udienza, il nome del ricorrente era stato erroneamente indicato. Si trattava di una semplice, ma potenzialmente problematica, inversione di lettere nel nome di battesimo, che trasformava un comune nome maschile in uno femminile. Pur essendo un errore palesemente materiale, la sua presenza in un documento ufficiale richiedeva un intervento formale per essere sanata.

La Procedura di Correzione Errore Materiale

La legge prevede uno strumento specifico per rimediare a questo tipo di imprecisioni senza dover rimettere in discussione l’intera decisione. La Corte, infatti, ha fatto riferimento all’articolo 625 bis, comma 3, del codice di procedura penale, che disciplina proprio la procedura per la correzione degli errori materiali contenuti nelle sentenze della Corte di Cassazione. Questo istituto permette al giudice di correggere, d’ufficio o su istanza di parte, errori od omissioni che non determinano la nullità del provvedimento e la cui correzione non comporta una modifica sostanziale di quanto deciso.

La Decisione della Corte sulla Correzione dell’Errore

Dopo aver rilevato l’errore, la Corte ha ritenuto necessario procedere alla correzione. L’ordinanza dispone in modo chiaro e inequivocabile che, laddove era stato scritto il nome errato, si dovesse leggere il nome corretto. Il provvedimento si conclude con l’ordine alla cancelleria di effettuare le necessarie annotazioni sugli atti originali, garantendo così che l’errore venga rettificato in modo permanente e ufficiale.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione alla base di questa ordinanza è tanto semplice quanto fondamentale: la necessità di assicurare l’esatta corrispondenza tra la volontà del giudice e la sua rappresentazione formale negli atti del processo. Un errore materiale, se non corretto, potrebbe generare incertezza o future contestazioni sull’identità delle parti o su altri elementi del procedimento. La procedura di correzione, quindi, non è un mero formalismo, ma uno strumento a tutela della certezza del diritto e della corretta amministrazione della giustizia. L’intervento d’ufficio della Corte sottolinea la responsabilità del giudice nel garantire la precisione dei propri atti, anche a prescindere da una specifica richiesta delle parti coinvolte.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ci ricorda che il sistema giudiziario, pur nella sua complessità, è dotato di meccanismi agili per preservare la propria integrità e affidabilità. La possibilità di correggere un errore materiale in modo rapido ed efficace evita l’insorgere di contenziosi pretestuosi e garantisce che i diritti e gli obblighi derivanti da un provvedimento giudiziario siano attribuiti correttamente. Per i cittadini e i professionisti del diritto, ciò rappresenta una garanzia fondamentale: quella che un semplice errore di battitura non può e non deve inficiare la sostanza della giustizia.

Cosa si intende per errore materiale in un atto giudiziario?
Si tratta di un errore di tipo formale, come una svista, un’omissione o un errore di calcolo o di battitura, che non incide sul contenuto sostanziale della decisione. Nel caso specifico, l’errore consisteva nella trascrizione errata del nome di una persona.

Qual è il fondamento normativo per la correzione di un errore materiale in questo caso?
La Corte ha basato la sua decisione sull’articolo 625 bis, comma 3, del codice di procedura penale, che prevede la specifica procedura per la correzione degli errori materiali nei provvedimenti della Corte di Cassazione.

Qual è l’effetto pratico dell’ordinanza di correzione?
L’ordinanza dispone la rettifica formale dell’errore. La cancelleria viene incaricata di annotare la correzione sugli atti originali, assicurando che il nome corretto sostituisca quello errato in tutti i documenti ufficiali relativi al procedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati