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Correzione errore materiale: data errata in sentenza

La Corte di Cassazione ha disposto la correzione di un errore materiale in una propria sentenza. L’errore riguardava la data di nascita di un individuo, erroneamente indicata come 17/11/1967 anziché 20/11/1967. A seguito di una richiesta supportata da certificazioni comunali, la Corte ha ordinato la rettifica del dato nell’intestazione della sentenza, garantendo l’esattezza dei dati anagrafici.

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Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Correzione Errore Materiale: La Cassazione Rettifica una Data di Nascita

Nel mondo del diritto, la precisione è fondamentale. Ogni dato, ogni nome e ogni data all’interno di un atto giudiziario ha un peso specifico. Tuttavia, l’errore umano è sempre possibile. Cosa succede quando una sentenza contiene una svista, come una data di nascita sbagliata? La procedura di correzione errore materiale serve proprio a questo: a rettificare sviste che non alterano la sostanza della decisione. Un’ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come funziona questo istituto.

I Fatti del Caso

La vicenda nasce da una richiesta presentata alla Suprema Corte di Cassazione per correggere un’informazione contenuta in una precedente sentenza. Nello specifico, nel provvedimento era stata indicata una data di nascita errata per una delle parti coinvolte. La data riportata era il 17/11/1967.

L’interessato, attraverso i suoi legali, ha presentato un’istanza formale alla Corte, allegando la documentazione necessaria a provare l’errore: le certificazioni ufficiali provenienti dagli uffici comunali competenti. Tali documenti attestavano, senza ombra di dubbio, che la data di nascita corretta era il 20/11/1967.

La Decisione della Corte e la Procedura di Correzione Errore Materiale

La Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione, dopo aver esaminato gli atti e la richiesta, ha accolto l’istanza. Il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale, ha concordato sulla necessità di procedere alla rettifica.

La Corte ha quindi emesso un’apposita ordinanza, un provvedimento specifico per risolvere questioni di questo tipo. Con tale atto, ha disposto che nell’intestazione (epigrafe) della sentenza originale, laddove era scritto “17/11/1967”, si dovesse leggere e intendere “20/11/1967”. Infine, ha dato mandato alla Cancelleria del tribunale di eseguire materialmente l’annotazione della correzione sul documento originale, per garantirne la conformità alla realtà e la certezza giuridica.

Le Motivazioni

Le motivazioni alla base della decisione sono lineari e si fondano sulla natura stessa dell’errore. La Corte ha rilevato che la discrepanza tra la data riportata in sentenza e quella risultante dalle certificazioni anagrafiche ufficiali configurava un palese errore materiale. Non si trattava di un errore di valutazione o di giudizio, ma di una semplice svista nella trascrizione di un dato oggettivo. La procedura di correzione è prevista proprio per sanare queste imprecisioni senza dover rimettere in discussione l’intera decisione nel merito. L’obiettivo è assicurare che gli atti giudiziari siano privi di vizi formali e rispecchino fedelmente i dati anagrafici corretti delle parti, un elemento essenziale per la loro identificazione univoca.

Le Conclusioni

Questa ordinanza, pur nella sua semplicità, sottolinea un principio importante del nostro sistema processuale: l’esigenza di accuratezza e la possibilità di emendare gli errori senza complessi iter giudiziari. La procedura di correzione dell’errore materiale è uno strumento agile ed efficace che garantisce la coerenza e l’affidabilità degli atti giudiziari. Dimostra che il sistema prevede meccanismi per correggere se stesso, assicurando che una semplice svista non pregiudichi la validità o la chiarezza di una decisione di giustizia.

Cosa si intende per correzione di errore materiale?
È una procedura specifica che permette di correggere inesattezze o sviste puramente formali (come date, nomi o calcoli errati) in un provvedimento giudiziario, senza modificare il contenuto decisionale della sentenza.

Come è stato dimostrato l’errore in questo caso?
L’errore sulla data di nascita è stato dimostrato attraverso la presentazione di certificazioni ufficiali provenienti dai competenti uffici comunali, che attestavano la data corretta.

Quale è stata la decisione finale della Corte di Cassazione?
La Corte ha ordinato che la data di nascita errata (17/11/1967) venisse sostituita con quella corretta (20/11/1967) nell’intestazione della sentenza, e ha incaricato la Cancelleria di annotare ufficialmente la modifica.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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