Correzione Errore Materiale: Quando un Dettaglio Fa la Differenza
Nel mondo del diritto, la precisione è fondamentale. Ogni parola, numero o data all’interno di un provvedimento giudiziario ha un peso specifico. Ma cosa accade quando si insinua un semplice refuso, come una data di nascita sbagliata? Un’ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un esempio pratico di come l’ordinamento gestisca la correzione di errore materiale, un meccanismo essenziale per garantire l’accuratezza formale degli atti giudiziari.
I Fatti del Caso
La vicenda trae origine da una sentenza emessa dalla Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione. Nel redigere l’intestazione del provvedimento, era stata riportata una data di nascita errata per l’imputato. Nello specifico, il documento indicava una data risalente al 1982, mentre quella corretta era del 1998. Sebbene questo tipo di sbaglio non influenzi la sostanza della decisione, la sua presenza mina l’esattezza dell’atto e può generare confusione o problemi burocratici.
La Procedura di Correzione Errore Materiale in Azione
Constatata la discrepanza, si è attivata la procedura prevista per la correzione di errore materiale. Questo strumento consente di emendare gli sbagli puramente formali (come errori di calcolo, omissioni di nomi o, come in questo caso, dati anagrafici errati) senza dover rimettere in discussione il giudizio di merito. La stessa Corte che ha emesso il provvedimento viziato si è riunita per deliberare sulla correzione.
La Decisione della Corte di Cassazione
Con un’apposita ordinanza, la Corte di Cassazione ha formalmente disposto la rettifica. Il collegio ha ordinato che, laddove nella sentenza originale era scritto “nato a Napoli il 26/09/1982”, si dovesse leggere la data corretta, ovvero “nato a Napoli il 31/08/1998”.
Inoltre, la Corte ha dato mandato alla cancelleria di procedere con l’annotazione della correzione direttamente sull’originale della sentenza, assicurando così che chiunque consulti il documento in futuro veda la versione corretta e sia a conoscenza dell’avvenuta modifica.
Le Motivazioni
La motivazione alla base di un’ordinanza di correzione di errore materiale è intrinseca alla sua funzione: ripristinare la corrispondenza tra la volontà del giudice e la sua estrinsecazione formale nell’atto scritto. L’errore in questione era palesemente ‘materiale’, ovvero una svista che non toccava in alcun modo il percorso logico-giuridico che aveva portato alla decisione finale sul ricorso. L’intervento della Corte, quindi, non è servito a riesaminare il caso, ma unicamente a sanare un vizio formale per garantire la certezza e l’affidabilità dei propri atti.
Conclusioni
Questo caso, nella sua semplicità, illustra l’efficienza e l’importanza della procedura di correzione. Dimostra come il sistema giudiziario disponga di strumenti agili per rimediare a imperfezioni che, se non corrette, potrebbero compromettere la chiarezza e l’esecutività dei provvedimenti. Per i cittadini e i professionisti, ciò rappresenta una garanzia fondamentale: la giustizia non solo decide, ma si preoccupa anche della precisione e dell’accuratezza formale delle sue decisioni, assicurando che un banale refuso non possa inficiare la validità di un intero percorso giudiziario.
Cos’è una correzione di errore materiale in un provvedimento giudiziario?
È una procedura che permette di correggere errori puramente formali (come refusi, errori di calcolo o dati anagrafici errati) in una sentenza o ordinanza, senza modificarne il contenuto e la sostanza della decisione.
Quale tipo di errore è stato corretto in questo caso specifico?
È stata corretta la data di nascita dell’imputato, che era stata erroneamente indicata nell’intestazione della sentenza della Corte di Cassazione.
Qual è l’effetto della correzione sulla sentenza originale?
La correzione non annulla né sostituisce la sentenza originale, ma la integra. La cancelleria del tribunale appone un’annotazione sull’originale del provvedimento per indicare la rettifica, garantendo che il documento rifletta i dati corretti.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 1 Num. 21011 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 1 Num. 21011 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 29/05/2025
ORDINANZA DI CORREZIONE DI ERRORE MATERIALE
Nel proc. a carico di
NOME nato a NAPOLI il 31/08/1998
rì, relazione alla sentenza del 06/02/2025 della CORTE DI CASSAZIONE di ROMA udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
FATTO E DIRITTO
Esaminati gli atti del procedimento n. 15582/2025, inerenti alla correzione di errore materiale riferito alla sentenza N. 16667/2025, che ha definito il
procedimento n. 41550/2024 R.G. nei confronti di COGNOME in relazione al quale
è stata pronunciata sentenza dalla Prima Sezione penale di questa Corte, all’udienza del 06/02/2025.
Rilevato che si riscontra un errore nell’intestazione della sentenza, relativamente alle generalità del ricorrente, nella parte in cui è scritto “nato a Napoli
il 26/09/1982″, dovendosi invece leggere “nato a Napoli il 31/08/1998”.
Ritenuto che, trattandosi all’evidenza di un mero errore materiale, sia possibile senz’altro provvedere
de plano alla relativa correzione, ordinando che,
nell’intestazione della sentenza, laddove è scritto “nato a Napoli il 26/09/1982”
debba intendersi e leggersi “nato a Napoli il 31/08/1998”.
P.Q.M.
Dispone la correzione dell’errore materiale contenuto nella intestazione della sentenza emessa dalla Prima Sezione penale della Corte di cassazione il 6 febbraio 2025, N. 16667/2025, sul ricorso proposto da NOME COGNOME (RGN. 41550/2024), nel senso che, ove è scritto “nato a Napoli il 26/09/1982”, si deve leggere “nato a Napoli il 31/08/1998”. Manda alla cancelleria per l’annotazione sull’originale.
Così deciso in Roma, il 29 maggio 2025
Il Consigliere estensore
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Il Pres .dente