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Correzione errore materiale: data di nascita errata

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza per la correzione di un errore materiale relativo alla data di nascita di un ricorrente, indicata erroneamente come 1963 anziché 1962 in una precedente sentenza. L’intervento si è reso necessario a seguito della segnalazione di un ufficio giudiziario e si è basato sulla procedura specifica prevista dal codice di procedura penale, che consente di rettificare sviste evidenti senza modificare la sostanza della decisione originale.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Correzione errore materiale: quando un anno fa la differenza

La precisione negli atti giudiziari è un pilastro fondamentale del nostro sistema legale. Tuttavia, anche i giudici possono commettere sviste. L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come l’ordinamento preveda uno strumento rapido ed efficace per porre rimedio a queste imprecisioni: la correzione errore materiale. In questo caso, la Corte di Cassazione è intervenuta per rettificare l’anno di nascita di un ricorrente, un dettaglio apparentemente minore ma essenziale per la corretta identificazione della persona e per la validità degli atti conseguenti.

I Fatti del Caso: Un Anno di Troppo

La vicenda trae origine da una precedente sentenza della stessa Corte di Cassazione, con la quale era stato dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato. Come conseguenza, l’individuo era stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a titolo di sanzione pecuniaria. Successivamente, l’Ufficio Spese di Giustizia del Tribunale competente, nel dare esecuzione alla condanna, si è accorto di una discrepanza: nei registri e nell’intestazione della sentenza, l’anno di nascita del ricorrente era indicato come ‘1963’, mentre quello corretto era ‘1962’.

La Decisione della Corte: rettifica senza appello

Di fronte a questa segnalazione, la Corte di Cassazione non ha dovuto riaprire il processo o riesaminare il merito della causa. Ha invece attivato una procedura specifica, quella prevista per la correzione errore materiale. Con una semplice ordinanza, ha disposto che, ovunque fosse indicata la data di nascita 01-12-1963, questa dovesse essere letta e intesa come 01-12-1962. La Cancelleria è stata quindi incaricata di annotare tale correzione sull’originale della sentenza, sanando l’errore in modo definitivo e ufficiale.

Le Motivazioni: L’Applicazione dell’Art. 130 del Codice di Procedura Penale

La base giuridica di questa decisione risiede nell’articolo 130 del Codice di Procedura Penale. Questa norma consente al giudice che ha emesso un provvedimento di correggerne, anche d’ufficio, gli errori materiali. Si tratta di un meccanismo pensato per garantire l’efficienza e la celerità della giustizia, evitando che semplici sviste (come errori di calcolo, di battitura o, come in questo caso, anagrafici) costringano le parti a intraprendere lunghi e complessi percorsi di impugnazione. L’errore, per essere definito ‘materiale’, non deve incidere sul ragionamento logico-giuridico che ha portato alla decisione, ma solo sulla sua manifestazione esteriore. Nel caso specifico, cambiare ‘1963’ in ‘1962’ non alterava in alcun modo le ragioni per cui il ricorso era stato dichiarato inammissibile, ma era cruciale per la corretta identificazione del soggetto giuridico destinatario del provvedimento.

Le Conclusioni: L’Importanza della Precisione e dell’Autocorrezione

Questa ordinanza, seppur breve e procedurale, ribadisce un principio cardine: la giustizia deve essere non solo sostanzialmente corretta, ma anche formalmente ineccepibile. L’esistenza di strumenti come la correzione errore materiale dimostra la capacità del sistema di auto-correggersi, garantendo che gli atti giudiziari riflettano fedelmente la realtà e siano pienamente efficaci. Per i cittadini e gli operatori del diritto, ciò rappresenta una garanzia fondamentale che eventuali sviste possano essere sanate rapidamente, assicurando la certezza del diritto e la corretta esecuzione delle decisioni giudiziarie.

Cos’è un errore materiale in un atto giudiziario?
È una svista o un’imprecisione che non riguarda il contenuto logico o la volontà decisionale del giudice, ma solo la sua rappresentazione scritta. Esempi tipici sono un errore anagrafico, un errore di calcolo o un refuso, come l’indicazione di un anno di nascita sbagliato.

Come si corregge un errore materiale in una sentenza penale?
Si utilizza la procedura speciale prevista dall’articolo 130 del codice di procedura penale. Il giudice che ha emesso l’atto può disporne la correzione con un’ordinanza, anche su segnalazione delle parti o d’ufficio, senza necessità di un nuovo processo o di un’impugnazione.

La correzione di un errore materiale cambia la decisione originale del giudice?
No, la correzione non modifica in alcun modo la sostanza della decisione. Essa si limita a rettificare la sua espressione formale per renderla conforme alla volontà del giudice e alla realtà dei fatti, come nel caso di specie dove la dichiarazione di inammissibilità del ricorso è rimasta invariata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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