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Correzione errore materiale: data di nascita errata

Un’ordinanza della Corte di Cassazione dispone la correzione di un errore materiale in una precedente sentenza. A seguito di un’istanza, la Corte ha corretto la data di nascita di un condannato, precedentemente indicata in modo errato, stabilendo il principio per cui un refuso anagrafico deve essere rettificato per garantire la corretta identificazione del soggetto.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Correzione Errore Materiale: La Cassazione Rettifica una Data di Nascita

La precisione dei dati anagrafici all’interno degli atti giudiziari è fondamentale per garantire la certezza del diritto e la corretta identificazione delle parti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione si è occupata proprio di un caso di correzione errore materiale, relativo a una data di nascita errata in una sentenza penale. Questo provvedimento sottolinea l’importanza della precisione formale e delinea la procedura per sanare tali sviste.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un’istanza presentata dall’Ufficio Recupero Crediti di un Tribunale. L’ufficio, nell’esaminare una sentenza della Corte di Cassazione, si era accorto di un’incongruenza nei dati anagrafici di un soggetto condannato. Nello specifico, la sentenza riportava una data di nascita che differiva di un solo giorno da quella reale.

La decisione in questione indicava erroneamente il giorno di nascita come il 19 di un determinato mese e anno, mentre il dato corretto era il 18 dello stesso mese e anno. Sebbene possa sembrare un dettaglio di poco conto, un errore di questo tipo può generare significative complicazioni in fase esecutiva e nell’identificazione univoca della persona.

La Procedura di Correzione Errore Materiale

Di fronte a questa segnalazione, la Corte di Cassazione ha attivato il procedimento di correzione errore materiale. Questo strumento processuale è previsto per emendare sviste, refusi o omissioni che non intaccano il contenuto logico e decisionale del provvedimento, ma che ne compromettono la precisione formale.

La Corte ha constatato che si trattava di una “mera svista” e ha quindi accolto l’istanza. Il dispositivo dell’ordinanza ha stabilito chiaramente che, ovunque nella sentenza e negli atti collegati fosse indicata la data errata, questa dovesse intendersi sostituita con quella corretta. Infine, ha demandato alla Cancelleria di provvedere a tutti gli adempimenti conseguenti per rendere effettiva la rettifica.

L’Importanza della Correttezza Formale

Questo caso evidenzia come la giustizia non si esaurisca nella correttezza della decisione di merito, ma richieda anche un’assoluta precisione formale. Un dato anagrafico errato può creare incertezza giuridica, problemi di omonimia e ostacoli nell’esecuzione della pena o nel recupero crediti, come nel caso che ha dato origine all’istanza.

Le Motivazioni

Le motivazioni alla base della decisione della Suprema Corte sono lineari e fondate sulla necessità di garantire la piena corrispondenza tra la realtà fattuale e la sua rappresentazione negli atti giudiziari. La Corte ha rilevato che l’errore sulla data di nascita del condannato era frutto di una semplice svista materiale, un refuso che non alterava in alcun modo il percorso logico-giuridico che aveva condotto alla condanna. Tuttavia, la persistenza di tale errore avrebbe potuto compromettere la certezza dell’identificazione del soggetto e la corretta esecuzione della sentenza. La correzione, pertanto, non è un atto discrezionale ma un dovere funzionale a ripristinare la verità formale del documento, assicurando che tutti gli atti derivati siano privi di vizi che potrebbero inficiarne l’efficacia.

Le Conclusioni

In conclusione, l’ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: l’esigenza di emendare gli errori materiali per assicurare la stabilità e la certezza degli effetti giuridici di una decisione. La possibilità di correggere un refuso anagrafico con una procedura agile dimostra la flessibilità del sistema nel sanare imperfezioni formali senza dover rimettere in discussione il giudicato. Per i cittadini e gli operatori del diritto, ciò significa che l’ordinamento fornisce gli strumenti per garantire che i diritti e gli obblighi derivanti da una sentenza siano attribuiti in modo inequivocabile alla persona corretta, evitando complicazioni burocratiche e potenziali ingiustizie in fase esecutiva.

Cosa si intende per errore materiale in una sentenza?
Secondo l’ordinanza, un errore materiale è una svista puramente formale, come un’inesatta indicazione di una data di nascita, che non influisce sul contenuto logico o sulla decisione della sentenza ma ne inficia la precisione.

Chi può richiedere la correzione di un errore materiale?
Nel caso specifico, la richiesta è stata avanzata da un ufficio giudiziario (Ufficio Recupero Crediti), il che indica che la procedura può essere attivata non solo dalle parti private ma anche da organi amministrativi interessati alla corretta esecuzione del provvedimento.

Qual è l’effetto pratico della correzione ordinata dalla Corte?
L’ordinanza di correzione impone che la sentenza originale e tutti gli atti ad essa collegati siano rettificati. La data di nascita corretta sostituisce legalmente quella errata, garantendo che da quel momento in poi ogni riferimento anagrafico al soggetto sia preciso e veritiero.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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