Correzione Errore Materiale: Quando un Semplice Sbaglio Può Essere Rettificato
L’accuratezza nei documenti legali è fondamentale, ma l’errore umano è sempre possibile. Cosa succede quando una sentenza, un atto definitivo, contiene uno sbaglio, come una data di nascita errata? La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ci offre un chiaro esempio di come l’ordinamento gestisca queste situazioni attraverso la correzione errore materiale, un istituto che garantisce la precisione formale senza intaccare la sostanza delle decisioni.
I Fatti del Caso: Un Errore di Scrittura in Sentenza
La vicenda trae origine da una precedente sentenza della Suprema Corte, con la quale era stato dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato avverso un’ordinanza del Tribunale del riesame. Tuttavia, nell’intestazione di quella sentenza, era stato commesso un piccolo ma significativo errore: la data di nascita del ricorrente era stata indicata in modo scorretto.
Invece della data corretta, il 3 gennaio 1973, il documento riportava il 30 gennaio 1973. Un’inversione di cifre che, sebbene non alterasse il percorso logico-giuridico della decisione, rappresentava un’imprecisione formale che necessitava di essere sanata.
La Procedura di Correzione Errore Materiale in Azione
Di fronte a questa discrepanza, lo stesso Collegio della Corte di Cassazione ha attivato la procedura prevista dall’articolo 130 del codice di procedura penale. Questo articolo consente appunto di rettificare gli errori materiali contenuti nei provvedimenti giudiziari. L’ordinanza in esame dispone quindi la correzione dell’intestazione della precedente sentenza, ordinando di sostituire la data di nascita errata con quella esatta.
Le Motivazioni della Corte
La Corte ha motivato la sua decisione in modo molto semplice e diretto. I giudici hanno ritenuto che si trattasse di un “mero errore materiale”, ovvero di un semplice sbaglio di trascrizione che non ha avuto alcuna influenza sul processo decisionale o sul contenuto della sentenza originale. La decisione di inammissibilità del ricorso, infatti, non dipendeva in alcun modo dalla data di nascita del ricorrente.
L’errore era palese e la sua correzione non richiedeva una nuova valutazione del merito della causa. Pertanto, la via della correzione era la più appropriata ed efficiente per ripristinare la correttezza formale dell’atto, senza doverlo annullare o rimettere in discussione.
Le Conclusioni: L’Importanza della Precisione e la Rettifica Formale
Questa ordinanza, pur nella sua brevità, ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: la stabilità delle decisioni giudiziarie non impedisce la rettifica di imprecisioni formali. La procedura di correzione dell’errore materiale serve proprio a questo: a conciliare l’esigenza di certezza del diritto con quella, altrettanto importante, di accuratezza degli atti giudiziari.
In conclusione, un errore di battitura o una data sbagliata non invalidano una sentenza, ma possono e devono essere corretti per garantire che ogni documento proveniente dall’autorità giudiziaria sia formalmente impeccabile. La decisione della Cassazione dimostra come il sistema preveda strumenti snelli per risolvere queste problematiche, assicurando che la giustizia sia non solo sostanziale, ma anche precisa nella forma.
Cosa si intende per errore materiale in un atto giudiziario?
Secondo l’ordinanza, un errore materiale è una svista o un errore di trascrizione, come una data di nascita errata, che non influisce sulla sostanza e sul ragionamento giuridico della decisione e può essere rettificato formalmente.
Quale strumento giuridico si utilizza per correggere un errore materiale in ambito penale?
La procedura utilizzata per la rettifica è quella prevista dall’articolo 130 del codice di procedura penale, che disciplina specificamente la correzione degli errori materiali contenuti nei provvedimenti del giudice.
La correzione di un errore materiale modifica la decisione originale della Corte?
No, la correzione ha un carattere puramente formale. Come specificato nel caso in esame, essa si limita a rettificare un dato errato nell’intestazione della sentenza, lasciando completamente inalterato il contenuto dispositivo e le motivazioni della decisione originale.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 3 Num. 845 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 3 Num. 845 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 21/11/2024
ORDINANZA
nel procedimento nei confronti di COGNOME NOMECOGNOME nato a Roma il 3/1/1973 definito con sentenza di questa Sezione pronunciata in data 11/2/2022; udita la relazione svolta dal consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza dell’11/2/2022, questa Corte Suprema dichiarava inammissibile il ricorso presentato da NOME COGNOME avverso l’ordinanza emessa il 7/9/2021 dal Tribunale del riesame di Latina.
Nell’intestazione della sentenza, la data di nascita del ricorrente era indicat 30/1/1973, anziché in quella – corretta – del 3/1/1973.
Ritiene questo Collegio che trattisi di un mero errore materiale, emendabile per il tra del procedimento di correzione di cui all’art. 130 cod. proc. pen.
P.Q.M.
Dispone la correzione dell’intestazione della sentenza di questa Corte n. dell’11/2/2022, R.G.N. 37045/2021, pronunciata nei confronti di NOME COGNOME sostituendo le parole “nato a Roma il 30/1/1973”, con le parole “nato a Roma il 3/ Manda alla cancelleria per le necessarie annotazioni.
Così deciso in Roma, il 21 novembre 2025
Il SoTigliere estensore
Il Presidente