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Correzione errore materiale: come si rimedia a un nome

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha disposto la correzione di un errore materiale riguardante l’inversione del nome e cognome di un ricorrente negli atti di un’udienza pubblica. Applicando la procedura semplificata prevista dall’art. 625-bis del codice di procedura penale, i giudici hanno ordinato alla cancelleria di rettificare l’errore per garantire l’esattezza formale degli atti giudiziari. Il caso evidenzia l’importanza del meccanismo di correzione errore materiale per sanare sviste che non incidono sulla sostanza della decisione.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Correzione errore materiale: quando un nome sbagliato viene corretto dalla Cassazione

Nel complesso mondo della giustizia, la precisione è fondamentale. Ogni parola, ogni data e ogni nome ha un peso specifico. Ma cosa succede quando si verifica una semplice svista, come l’inversione di un nome e di un cognome in un atto ufficiale? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come l’ordinamento preveda uno strumento agile ed efficace per rimediare: la correzione errore materiale. Questo meccanismo assicura che gli atti giudiziari riflettano fedelmente la realtà, senza dover rimettere in discussione l’intera procedura.

I Fatti del Caso: Un Semplice Scambio di Nomi

La vicenda trae origine da un errore di trascrizione avvenuto nel ruolo di un’udienza pubblica. Negli atti relativi a un procedimento penale, il nome del ricorrente era stato erroneamente indicato come “Di Silvio Vitale”, mentre il nome corretto era “Silvio Di Vitale”. Si trattava di una palese inversione tra cognome e nome, un classico errore di battitura che, se non corretto, avrebbe potuto generare confusione o problemi formali in futuro. La difesa ha quindi attivato la procedura per richiedere la rettifica di questa imprecisione.

La Decisione della Corte e la Correzione Errore Materiale

La Corte di Cassazione, investita della questione, ha accolto la richiesta. La decisione non ha riguardato il merito della causa principale, ma si è concentrata esclusivamente sulla necessità di emendare l’errore. I giudici hanno quindi emesso un’ordinanza specifica, disponendo la correzione errore materiale ai sensi dell’articolo 625-bis del codice di procedura penale. È stato ordinato che, ovunque comparisse la dicitura errata, questa dovesse essere letta e intesa nella sua forma corretta. La cancelleria è stata inoltre incaricata di apporre le necessarie annotazioni sugli atti originali per formalizzare la rettifica.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione alla base del provvedimento è lineare e si fonda sulla natura stessa dell’errore. La Corte ha rilevato che si trattava, appunto, di un errore “materiale”, ovvero una svista che non intaccava in alcun modo il contenuto logico-giuridico della sentenza precedentemente emessa nel procedimento. L’identità del ricorrente era infatti certa e l’inversione del nome non creava dubbi sulla sua persona. In questi casi, la legge prevede una procedura snella, definita “de plano”, che consente al giudice di decidere rapidamente in camera di consiglio, senza la necessità di un’udienza partecipata, proprio perché non vi è nulla da dibattere nel merito. Lo scopo è puramente quello di ripristinare la correttezza formale del documento.

Conclusioni: L’Importanza della Precisione Procedurale

Questa ordinanza, pur nella sua semplicità, sottolinea un principio cardine del nostro sistema giuridico: l’importanza della precisione e dell’affidabilità degli atti processuali. La procedura di correzione errore materiale rappresenta un presidio di efficienza e garanzia, poiché permette di sanare le imprecisioni formali in modo rapido, evitando che errori banali possano compromettere la certezza del diritto o dare adito a future contestazioni. Dimostra come l’ordinamento sia dotato di strumenti flessibili per mantenere l’integrità e la coerenza formale dei suoi provvedimenti, assicurando che la giustizia non inciampi su semplici refusi.

Cos’è la correzione di un errore materiale in un atto giudiziario?
È una procedura legale utilizzata per correggere errori di battitura, di calcolo o altre sviste palesi in un provvedimento giudiziario, come un nome scritto in modo errato, che non incidono sulla sostanza della decisione.

Come ha agito la Corte in questo caso specifico?
La Corte ha disposto la correzione dell’errore materiale ordinando che il nome errato “Di Silvio Vitale” venisse letto e inteso come “Silvio Di Vitale”, e ha incaricato la cancelleria di annotare la modifica sugli atti originali.

Perché la procedura si è svolta in modo semplificato (“de plano”)?
Si è utilizzata una procedura semplificata perché l’errore era evidente e non richiedeva un’udienza con la partecipazione delle parti, come previsto dall’art. 625-bis del codice di procedura penale per casi di questo tipo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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