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Correzione errore materiale: come si modifica una sentenza

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha disposto la correzione di un errore materiale contenuto in una propria sentenza. L’errore riguardava l’anno di nascita di un imputato, erroneamente indicato come “1964” anziché “1967”. Accogliendo la segnalazione del difensore, la Corte ha applicato la procedura di correzione errore materiale prevista dal codice di procedura penale, ordinando alla cancelleria di annotare la rettifica sull’atto originale. Questa decisione riafferma l’importanza della precisione degli atti giudiziari e illustra lo strumento a disposizione per sanare sviste che non incidono sul merito della decisione.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Correzione Errore Materiale: L’Ordinanza della Cassazione che Modifica un Atto Giudiziario

Nel mondo del diritto, la precisione è fondamentale. Ogni parola, data o numero all’interno di un atto giudiziario ha un peso specifico. Ma cosa succede quando un semplice errore di battitura si insinua in una sentenza definitiva? L’ordinanza in esame ci offre una chiara illustrazione della procedura di correzione errore materiale, uno strumento essenziale per garantire l’accuratezza e l’integrità dei provvedimenti giurisdizionali. Analizziamo come la Corte di Cassazione ha affrontato e risolto un caso di errata indicazione di un dato anagrafico.

I Fatti del Caso: Un Errore Anagrafico in Sentenza

La vicenda trae origine da una sentenza emessa dalla Sesta Sezione penale della Corte di Cassazione. Nel redigere l’intestazione del provvedimento, era stato commesso un errore nella trascrizione dell’anno di nascita del ricorrente. Invece del corretto anno, il documento riportava una data differente. Si trattava di un cosiddetto ‘refuso’, un errore puramente materiale che non intaccava in alcun modo il ragionamento giuridico né la decisione finale della Corte, ma che, se non corretto, avrebbe potuto generare confusione o problemi burocratici per l’interessato.

La Procedura di Correzione Errore Materiale

Notato l’errore, il difensore dell’imputato ha attivato il meccanismo previsto dalla legge per questi casi. Ha inviato una specifica segnalazione alla stessa Corte che aveva emesso la sentenza, chiedendo di avvalersi della procedura di correzione errore materiale. Questo istituto, disciplinato dall’articolo 130, comma 2, del Codice di Procedura Penale, consente al giudice di correggere, con un’apposita ordinanza, gli errori o le omissioni di carattere materiale che non determinano la nullità dell’atto e la cui rettifica non comporta una modifica sostanziale del provvedimento.

La Decisione della Corte

La Corte di Cassazione, una volta esaminati gli atti e verificata la fondatezza della segnalazione, ha accolto la richiesta. Ha constatato che si trattava, effettivamente, di un ‘mero errore’ e ha ritenuto necessario provvedere alla sua correzione. Di conseguenza, ha emesso un’ordinanza con la quale ha disposto la rettifica dell’intestazione della sentenza originale. La Corte ha ordinato la sostituzione dell’anno di nascita errato (‘1964’) con quello corretto (‘1967’). Inoltre, ha incaricato la cancelleria di eseguire le annotazioni necessarie sull’originale della sentenza e di comunicare la modifica a tutte le parti del procedimento.

Le Motivazioni

Le motivazioni alla base della decisione sono lineari e si fondano sulla necessità di assicurare la corrispondenza tra la realtà fattuale e quanto attestato in un atto pubblico di fondamentale importanza come una sentenza della Corte di Cassazione. La Corte ha agito in stretta aderenza al dettato normativo, riconoscendo che l’errore segnalato rientrava pienamente nella casistica degli errori materiali emendabili attraverso la procedura semplificata. L’accoglimento dell’istanza del difensore ha permesso di sanare l’imprecisione in modo rapido ed efficiente, senza la necessità di impugnazioni o procedure più complesse, che sarebbero state sproporzionate rispetto alla natura della svista.

Conclusioni

Questa ordinanza, pur nella sua semplicità, riveste un’importante funzione didattica. Dimostra come l’ordinamento preveda meccanismi di autotutela per preservare la correttezza formale e la certezza del diritto. La correzione errore materiale è uno strumento prezioso che garantisce che gli atti giudiziari siano specchio fedele della realtà processuale, sanando quelle imperfezioni che, pur non alterando il giudizio, potrebbero compromettere la chiara identificazione dei soggetti coinvolti e la successiva esecuzione del provvedimento. Per i cittadini, è la conferma che il sistema giudiziario possiede gli anticorpi per rimediare ai propri errori, anche a quelli più piccoli.

Cosa si intende per correzione di errore materiale?
È una procedura giuridica che permette di correggere errori puramente formali (come errori di battitura, di calcolo o di trascrizione di dati) in un provvedimento giudiziario, senza alterare la sostanza della decisione presa dal giudice.

Come è stata richiesta la correzione in questo specifico caso?
La correzione è stata avviata grazie a una ‘specifica segnalazione’ presentata dall’avvocato difensore dell’imputato direttamente alla Corte che aveva emesso la sentenza contenente l’errore.

Quali sono gli effetti pratici dell’ordinanza di correzione?
La Corte ha ordinato alla cancelleria di annotare la rettifica (la sostituzione dell’anno di nascita errato con quello corretto) direttamente sull’originale della sentenza e di notificare tale modifica a tutte le parti coinvolte, garantendo così l’ufficialità e l’efficacia della correzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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