Correzione Errore Materiale: La Procedura in Cassazione
La precisione negli atti giudiziari è fondamentale per garantire la certezza del diritto. Ma cosa succede se una sentenza contiene un errore? La legge prevede uno strumento specifico: la procedura di correzione errore materiale. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre lo spunto per analizzare come funziona questo meccanismo, essenziale per emendare sviste che non intaccano la sostanza della decisione.
Il Caso in Esame: Richiesta di Correzione alla Suprema Corte
Il caso trae origine dall’istanza presentata dal difensore di due parti civili costituite in un procedimento penale. Gli interessati avevano rilevato la presenza di un presunto errore materiale in una sentenza emessa in precedenza dalla stessa Sezione della Corte di Cassazione. Di conseguenza, hanno attivato la procedura prevista dalla legge per richiederne la rettifica.
La Procedura di Correzione Errore Materiale
L’articolo 130 del Codice di Procedura Penale disciplina proprio la correzione errore materiale. Questo istituto permette di correggere errori od omissioni di natura puramente formale che non comportano la nullità dell’atto. Si tratta, ad esempio, di errori di calcolo, indicazioni errate di nomi o dati, o altre sviste che non modificano il ragionamento giuridico e il contenuto decisionale del provvedimento.
La competenza a decidere sulla richiesta spetta allo stesso giudice che ha emesso l’atto da correggere. La procedura si svolge in camera di consiglio, garantendo un iter rapido e snello, proprio perché l’oggetto della valutazione non è il merito della causa, ma la semplice constatazione e rettifica di un lapsus.
La Decisione della Corte: Avvio della Procedura Camerale
Con l’ordinanza in commento, la Corte di Cassazione non entra nel merito della richiesta, ovvero non decide se l’errore esista o meno e come debba essere corretto. Piuttosto, il provvedimento ha una funzione prettamente ordinatoria: preso atto dell’istanza, la Corte dispone l’avvio della procedura camerale, come previsto dall’art. 130 c.p.p. Sarà in quella sede che le parti potranno discutere e il collegio potrà valutare la fondatezza della richiesta e, in caso positivo, procedere alla correzione.
Le Motivazioni
La motivazione alla base dell’ordinanza è insita nella stessa legge. La presentazione di un’istanza formale per la correzione errore materiale obbliga il giudice a incardinare l’apposito procedimento. La Corte, quindi, si limita ad applicare la norma procedurale, fissando il rito camerale come passaggio necessario per esaminare la richiesta. La decisione di procedere de plano, ovvero sulla base degli atti, sottolinea ulteriormente la natura snella e non contenziosa di questa fase processuale.
Conclusioni
Questo provvedimento, pur nella sua brevità, evidenzia un principio cardine dello stato di diritto: la possibilità di emendare gli atti giudiziari per garantirne l’accuratezza formale. La procedura di correzione errore materiale tutela la coerenza e la precisione delle sentenze, assicurando che una semplice svista non possa generare incertezze o pregiudizi. L’ordinanza della Cassazione conferma che, anche al più alto livello della giurisdizione, esiste un meccanismo efficace per preservare l’integrità formale delle decisioni giudiziarie.
Cos’è un’istanza per la correzione di un errore materiale?
È una richiesta formale presentata a un giudice per correggere errori puramente formali (es. un nome sbagliato, un errore di calcolo) contenuti in un suo provvedimento, senza modificare la sostanza della decisione.
Quale procedura segue la Corte di Cassazione per decidere su tale istanza?
La Corte, come indicato nel provvedimento, avvia una procedura in camera di consiglio ai sensi dell’art. 130 del codice di procedura penale, dove valuta la richiesta sulla base degli atti depositati.
Con questa ordinanza la Corte ha corretto l’errore?
No, l’ordinanza non corregge l’errore. Si limita a disporre l’avvio della procedura camerale, all’interno della quale verrà presa la decisione in merito alla richiesta di correzione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 21884 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 2 Num. 21884 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: NOME
Data Udienza: 20/03/2025
ORDINANZA
sulla richiesta per correzione di errore materiale presentata dalle parti civili DI NOME e NOME nel procedimento a carico di: COGNOME NOME nato a NAPOLI il 15/09/1953 In cui sono altresì parti civili: NOME RAGIONE_SOCIALE NAPOLI – RAGIONE_SOCIALE DI NAPOLI FONDAZIONE NOME COGNOME; per la correzione di errore materiale presente nella sentenza n. 8088 del 28/11/2024 della CORTE DI CASSAZIONE udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME; ricorso trattato de plano.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
L’odierna procedura camerale, ai sensi dell’art. 130 cod. proc. pen., è stata disposta a seguito della istanza di correzione materiale presentata dall’Avv. NOME COGNOME difensore di fiducia di NOME COGNOME e NOME COGNOME parti civili costituite nel procedimento identificato dal num. Ric. Gen. 19697/2024, in relazione al dispositivo della sentenza pronunciata da questa Sezione della Corte di Cassazione all’udienza del giorno 28 novembre 2024 (sent. n. 8088/2025).
2. L’istanza evidenzia come dalla semplice lettura del dispositivo emerga l’erroneità dell’indicazione di una delle menzionate parti civili quale NOME Martin
NOME anziché COGNOME NOME.
3. La Corte, riscontrata l’erroneità della indicazione contenuta nel dispositivo, considerato che essa appare frutto di un mero errore materiale, che non determina
nullità, e la cui eliminazione non comporta una modificazione essenziale dell’atto, dispone di procedere alla relativa correzione, nei termini indicati nel dispositivo, co
conseguente annotazione in calce all’originale dell’atto.
P.Q.M.
Dispone la correzione dell’errore materiale contenuto nel dispositivo trascritto sul ruolo d’udienza e sulla sentenza-documento n.8088 del 28.11.2024, sul ricorso n.
19697/2024 di COGNOME NOME, nel senso che, ove è scritto “COGNOME NOME deve intendersi COGNOME NOME“.
Manda alla Cancelleria per le annotazioni sugli originali.
Così deciso il 20 marzo 2025
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Il C sigliere estensore
La Presidente