LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Correzione errore materiale: Cassazione chiarisce

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha disposto la correzione di un errore materiale contenuto in una precedente sentenza. L’errore consisteva nell’errata indicazione del nome del Pubblico Ministero. La Corte, applicando l’articolo 130 del codice di procedura penale, ha ordinato alla cancelleria di rettificare il nominativo, specificando che si trattava di un mero refuso che non inficiava la validità della decisione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 21 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Correzione Errore Materiale: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Precisione

La correzione errore materiale è uno strumento procedurale fondamentale per garantire l’accuratezza e la certezza degli atti giudiziari. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito i presupposti e le modalità di applicazione di questo istituto, dimostrando come il sistema giudiziario possa emendare sviste formali in modo rapido ed efficiente, senza intaccare la sostanza delle decisioni. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere la distinzione tra un mero refuso e un errore di giudizio.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una sentenza penale in cui, per una svista, era stato indicato un nominativo errato per il Pubblico Ministero che aveva partecipato all’udienza. Nello specifico, nel dispositivo trascritto sul ruolo d’udienza e nella sentenza stessa, compariva il nome di un magistrato diverso da quello effettivamente presente e verbalizzato.

Accortasi della discrepanza, la stessa Corte ha attivato d’ufficio il procedimento per la rettifica, evidenziando come tale inesattezza costituisse un palese errore materiale e non un vizio che potesse inficiare la validità del giudizio o della decisione emessa.

La Procedura di Correzione Errore Materiale ex Art. 130 c.p.p.

L’articolo 130 del codice di procedura penale disciplina specificamente la correzione errore materiale negli atti del giudice. La norma prevede che, quando si tratta di errori od omissioni che non determinano la nullità dell’atto e la cui eliminazione non comporta una modifica sostanziale del provvedimento, il giudice che lo ha emesso possa disporne la correzione.

La procedura, come avvenuto nel caso di specie, può essere attivata d’ufficio o su istanza di parte e si svolge con modalità semplificate, definite de plano, ovvero senza la necessità di una formale udienza. Questo garantisce celerità ed efficienza, evitando di appesantire il sistema con ricorsi o impugnazioni per questioni puramente formali.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha motivato la propria decisione sulla base dell’evidenza dell’errore. La discrepanza tra il nome indicato e quello del magistrato effettivamente presente era inequivocabile. Trattandosi di un mero refuso nella trascrizione, e non di un errore di valutazione o di giudizio, la Corte ha ritenuto sussistenti tutti i presupposti per applicare l’articolo 130 c.p.p.

I giudici hanno quindi disposto che la cancelleria provvedesse ad annotare la correzione sugli originali della sentenza e del ruolo d’udienza, sostituendo il nome errato con quello corretto. La decisione sottolinea che l’intervento non modifica in alcun modo il contenuto decisorio della sentenza, ma si limita a ripristinare la corrispondenza tra il documento e la realtà fattuale del processo.

Conclusioni

Questa ordinanza, pur nella sua semplicità, riveste un’importante funzione didattica. Essa conferma che il principio di immutabilità delle decisioni giudiziarie non è assoluto e può essere derogato per sanare sviste formali che non alterano la volontà del giudice. La correzione errore materiale si pone come un efficace rimedio a tutela della precisione degli atti e della certezza del diritto, assicurando che un semplice lapsus non possa compromettere la chiarezza e l’esecutività di un provvedimento giudiziario. Si tratta di un meccanismo che bilancia il rigore formale con le esigenze di economia processuale e di giustizia sostanziale.

Cosa si intende per errore materiale secondo questa ordinanza?
Secondo l’ordinanza, un errore materiale è una svista evidente, come l’indicazione di un nome errato in un documento giudiziario, che non influisce sulla logica o sulla sostanza della decisione presa dal giudice.

Quale procedura viene seguita per la correzione di un errore materiale?
La Corte ha applicato la procedura prevista dall’art. 130 del codice di procedura penale, che consente al giudice di correggere l’errore con un’ordinanza emessa ‘de plano’, ovvero in modo semplificato e senza la necessità di una nuova udienza.

Quali sono le conseguenze della correzione dell’errore?
La correzione comporta unicamente la rettifica del documento originale. La cancelleria viene incaricata di annotare la modifica sulla sentenza e sugli altri atti pertinenti, sostituendo l’informazione errata con quella corretta, senza alterare il contenuto della decisione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati