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Conversione pena pecuniaria: annullato decreto senza udienza

La Corte di Cassazione ha annullato un decreto del Magistrato di Sorveglianza che aveva dichiarato inammissibile, senza tenere un’udienza, l’opposizione di un condannato contro la conversione di una multa in libertà controllata. La sentenza stabilisce che, in seguito a un’opposizione in materia di conversione pena pecuniaria, il giudice ha l’obbligo di fissare un’udienza in contraddittorio tra le parti, non potendo decidere nuovamente ‘de plano’. La violazione di questa regola procedurale determina la nullità del provvedimento.

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Pubblicato il 10 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Conversione Pena Pecuniaria: La Cassazione Sottolinea l’Importanza del Contraddittorio

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 31416 del 2024, interviene su un tema cruciale della procedura penale esecutiva: la conversione pena pecuniaria. La decisione ribadisce un principio fondamentale: una volta presentata opposizione contro un provvedimento emesso ‘de plano’, il giudice non può respingerla con un altro atto privo di contraddittorio, ma deve obbligatoriamente fissare un’udienza. Questo garantisce il pieno rispetto del diritto di difesa.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna all’Opposizione

Un soggetto, condannato in via definitiva a una pena detentiva e a una multa di 12.000,00 euro, si trovava nell’impossibilità di pagare la somma. A seguito di ciò, la Procura della Repubblica richiedeva la conversione della pena pecuniaria in libertà controllata. Il Magistrato di Sorveglianza accoglieva la richiesta, disponendo la conversione in 48 giorni di libertà controllata con un’ordinanza emessa ‘de plano’, ovvero senza udienza.

La difesa del condannato proponeva opposizione a questa ordinanza, sostenendo che la scelta più idonea alla rieducazione, anche alla luce delle recenti riforme (D.Lgs 150/2022), sarebbe stata quella del lavoro di pubblica utilità. Inoltre, la libertà controllata sarebbe risultata incompatibile con un’altra misura, l’affidamento in prova, a cui il soggetto era già sottoposto.

La Decisione Controversa del Magistrato di Sorveglianza

Nonostante l’opposizione presentata, il Magistrato di Sorveglianza, anziché fissare un’udienza per discutere le ragioni della difesa, emetteva un nuovo decreto, questa volta dichiarando l’opposizione inammissibile ‘de plano’. Questa seconda decisione, presa nuovamente senza ascoltare le parti, è stata l’oggetto del ricorso per cassazione, che lamentava la violazione del diritto al contraddittorio.

La Procedura Corretta per la Conversione Pena Pecuniaria secondo la Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, chiarendo in modo inequivocabile la procedura da seguire. La materia della conversione pena pecuniaria rientra tra quelle regolate dall’art. 678, comma 1 bis, del codice di procedura penale. Tale norma rinvia al rito previsto dall’art. 667, comma 4, c.p.p.

Questo rito prevede due fasi distinte:
1. Il giudice emette una prima decisione ‘de plano’ con ordinanza, che viene comunicata alle parti.
2. Avverso questa ordinanza è possibile proporre opposizione. A seguito dell’opposizione, il giudice ha l’obbligo di fissare un’udienza camerale, che si svolge nel rispetto delle regole del contraddittorio (art. 666 c.p.p.), con la presenza necessaria del difensore e del pubblico ministero.

Le Motivazioni della Sentenza

La Cassazione ha stabilito che il Magistrato di Sorveglianza ha commesso un errore procedurale. Dopo aver ricevuto l’opposizione, non aveva la facoltà di emettere un nuovo decreto ‘de plano’ per dichiararla inammissibile. Avrebbe invece dovuto, come imposto dalla legge, fissare l’udienza e solo in quella sede, dopo aver ascoltato le parti, pronunciarsi nel merito dell’opposizione.

La decisione impugnata è stata quindi dichiarata nulla ai sensi dell’art. 178, lettera c), del codice di procedura penale, che sanziona la violazione delle norme concernenti l’intervento e l’assistenza del difensore. Il procedimento è stato rinviato al Magistrato di Sorveglianza per un nuovo giudizio, da celebrarsi questa volta nel rispetto delle corrette forme procedurali.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa sentenza rafforza una garanzia fondamentale del sistema processuale. Il diritto a un’udienza e a un confronto dialettico non può essere aggirato. Quando un cittadino si oppone a una decisione che incide sulla sua libertà personale, come la conversione di una pena, ha il diritto inviolabile di esporre le proprie ragioni in un’udienza formale. I giudici non possono eludere questo passaggio fondamentale, neppure se ritengono l’opposizione manifestamente infondata. La decisione sull’ammissibilità, in questa fase, deve essere presa solo all’esito del confronto tra le parti, salvaguardando così il principio del giusto processo.

Dopo un’opposizione a un’ordinanza di conversione della pena pecuniaria, il giudice può decidere di nuovo senza un’udienza?
No. Secondo la Corte di Cassazione, una volta presentata opposizione, il giudice è obbligato a fissare un’udienza in contraddittorio tra le parti e non può emettere un nuovo provvedimento ‘de plano’ dichiarando l’opposizione inammissibile.

Qual è la procedura corretta che il magistrato di sorveglianza avrebbe dovuto seguire in questo caso?
La procedura corretta, prevista dall’art. 667, comma 4, cod. proc. pen., impone al giudice, dopo aver ricevuto l’opposizione avverso l’ordinanza ‘de plano’, di fissare un’udienza camerale da celebrarsi con la necessaria presenza del difensore e del pubblico ministero, per poi decidere nel merito.

Qual è la conseguenza di una decisione presa senza rispettare il diritto al contraddittorio in questo contesto?
La conseguenza è la nullità del provvedimento. La sentenza impugnata è stata infatti annullata per violazione dell’art. 178, lett. c), cod. proc. pen., in quanto la decisione è stata pronunciata in assenza del necessario contraddittorio e, quindi, con violazione del diritto di difesa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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