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Convalida DASPO: l’obbligo di motivazione del GIP

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza di convalida DASPO perché il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) non aveva considerato la memoria difensiva presentata tempestivamente dall’interessato. La sentenza ribadisce che il destinatario del provvedimento ha 48 ore di tempo per presentare le proprie deduzioni, e il giudice ha l’obbligo di valutarle prima di decidere, pena la nullità del provvedimento per omessa motivazione.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Convalida DASPO: Il Diritto di Difesa Non Può Essere Ignorato

Il provvedimento di DASPO, strumento essenziale per la tutela dell’ordine pubblico durante le manifestazioni sportive, deve sempre bilanciarsi con le garanzie difensive del cittadino. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale: la convalida DASPO da parte del Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) non è un atto meramente formale. Al contrario, richiede un’attenta valutazione delle argomentazioni difensive. Vediamo nel dettaglio come l’omissione di tale valutazione possa portare all’annullamento del provvedimento.

I Fatti del Caso

Un tifoso veniva raggiunto da un provvedimento del Questore che gli imponeva il divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive per cinque anni, con l’aggiunta dell’obbligo di presentarsi presso una stazione dei Carabinieri in occasione delle partite della sua squadra.
Il provvedimento gli veniva notificato in data 20 maggio. Prontamente, il suo avvocato difensore, il 22 maggio, quindi entro il termine di 48 ore previsto dalla legge, trasmetteva al G.I.P. competente per la convalida una memoria difensiva articolata. In essa, sollevava diverse critiche, contestando i presupposti di necessità e urgenza, la pericolosità del soggetto e la proporzionalità della misura.
Nonostante ciò, il giorno seguente, il G.I.P. emetteva l’ordinanza di convalida, affermando erroneamente che “il soggetto interessato non aveva fatto pervenire memorie o deduzioni nei termini di legge”. Di fatto, il giudice ignorava completamente gli argomenti difensivi.

L’Importanza della Memoria Difensiva nella Convalida DASPO

La questione giuridica al centro del ricorso in Cassazione è fondamentale: qual è il valore delle memorie difensive nel procedimento di convalida? La legge prevede che il destinatario di un DASPO con obbligo di comparizione abbia la facoltà di presentare, entro 48 ore dalla notifica, memorie o deduzioni al G.I.P. Questo termine non è una mera formalità, ma rappresenta una garanzia minima e imprescindibile del diritto di difesa.
Come chiarito da una consolidata giurisprudenza, sia costituzionale che di legittimità, questo lasso di tempo è concesso per permettere all’interessato di esporre le proprie ragioni e interloquire con il giudice prima che questi decida sulla limitazione della sua libertà personale. Il G.I.P., pertanto, ha il dovere di attendere la scadenza di tale termine e, soprattutto, di prendere in considerazione le difese formulate.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. Gli Ermellini hanno ribadito che l’ordinanza di convalida del G.I.P. era palesemente viziata. Il confronto tra la memoria difensiva depositata e il contenuto dell’ordinanza impugnata ha rivelato che nessuno degli argomenti difensivi era stato preso in esame.
Il provvedimento del G.I.P., affermando il falso circa la mancata presentazione di deduzioni, ha dimostrato di non aver tenuto in alcun conto le ragioni dell’interessato. Questo comportamento integra un vizio di “omessa motivazione” sui rilievi difensivi, che comporta la nullità dell’ordinanza. La Corte ha sottolineato che l’interesse del ricorrente a far valere tale nullità era concreto, poiché l’ordinanza aveva ignorato le sue argomentazioni sulla sussistenza dei presupposti per l’imposizione dell’obbligo di presentazione.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La decisione della Suprema Corte ha importanti implicazioni pratiche. Anzitutto, riafferma con forza che il diritto di difesa nel procedimento di convalida DASPO è sacro. Il giudice non può limitarsi a una ratifica passiva del provvedimento del Questore, ma deve condurre una vera e propria valutazione giurisdizionale, che include l’analisi delle tesi difensive.
Di conseguenza, l’ordinanza di convalida è stata annullata con rinvio al Tribunale di Arezzo per una nuova deliberazione, che dovrà questa volta correggere il vizio e considerare le argomentazioni della difesa. In attesa della nuova decisione, la Corte ha sospeso l’efficacia dell’obbligo di presentazione, una delle prescrizioni più afflittive del DASPO. Questa sentenza serve da monito: le garanzie procedurali sono un pilastro dello Stato di diritto e la loro violazione non può essere tollerata, neppure nell’ambito delle misure di prevenzione.

Entro quanto tempo si può presentare una memoria difensiva contro un DASPO con obbligo di firma?
L’interessato ha 48 ore di tempo, a partire dalla notifica del provvedimento del Questore, per presentare personalmente o tramite difensore memorie e deduzioni al Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) competente per la convalida.

Cosa succede se il G.I.P. non considera la memoria difensiva presentata in tempo?
Se il G.I.P. ignora una memoria difensiva tempestivamente presentata, l’ordinanza di convalida del DASPO è viziata da omessa motivazione. Questo vizio ne determina la nullità, che può essere fatta valere con ricorso per cassazione.

L’annullamento dell’ordinanza di convalida cancella definitivamente il DASPO?
Non necessariamente. In questo caso, la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza con rinvio, cioè ha rimandato il caso allo stesso Tribunale affinché un giudice emetta una nuova decisione, questa volta tenendo conto delle argomentazioni difensive. Tuttavia, ha sospeso l’efficacia della parte più restrittiva del provvedimento (l’obbligo di presentazione) in attesa del nuovo giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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