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Contraddittorio misura cautelare: onere delle parti

La Corte di Cassazione ha stabilito che, nel procedimento di sostituzione di una misura cautelare per motivi di salute, il contraddittorio si perfeziona con la fissazione dell’udienza per il conferimento dell’incarico al perito. Di conseguenza, il giudice non è tenuto a notificare il successivo deposito della perizia, in quanto spetta alle parti l’onere di informarsi e di esercitare le proprie facoltà. La sentenza annulla l’ordinanza che aveva dichiarato la nullità della sostituzione della custodia in carcere con gli arresti domiciliari per un imputato per violazione del contraddittorio.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Contraddittorio Misura Cautelare: L’Onere di Informarsi Spetta alle Parti

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 14852 del 2025, fornisce un chiarimento cruciale sul contraddittorio misura cautelare, specificando le responsabilità delle parti processuali. La Suprema Corte ha stabilito che, una volta instaurato il procedimento per la sostituzione di una misura detentiva per motivi di salute, spetta alle parti, e non al giudice, l’onere di monitorarne l’andamento, incluso il deposito della perizia medica.

Il Fatto

Il caso nasce dalla decisione del Tribunale di Catanzaro che, accogliendo l’appello del Pubblico Ministero, aveva annullato un’ordinanza di sostituzione della custodia in carcere con gli arresti domiciliari. Il provvedimento era stato concesso a un imputato, accusato anche del reato di cui all’art. 416-bis c.p., a seguito di una perizia che ne accertava l’incompatibilità delle condizioni di salute con il regime carcerario.

Il Pubblico Ministero aveva lamentato la violazione del contraddittorio, sostenendo che la decisione fosse stata presa in assenza del suo parere obbligatorio, non essendo stato avvisato dell’avvenuto deposito della perizia. La difesa dell’imputato ha quindi proposto ricorso per cassazione, sostenendo che il contraddittorio era stato regolarmente instaurato con la fissazione dell’udienza per il conferimento dell’incarico al perito, udienza alla quale il PM, pur avvisato, non aveva partecipato.

La Decisione della Corte e il Principio del Contraddittorio Misura Cautelare

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, annullando senza rinvio l’ordinanza impugnata. Il Collegio ha affermato un principio di diritto fondamentale in materia di contraddittorio misura cautelare. Ha chiarito che il subprocedimento previsto dall’art. 299, comma 4-ter, cod. proc. pen. instaura il contraddittorio tra le parti al momento della fissazione dell’udienza per il conferimento dell’incarico peritale.

L’Onere di Diligenza delle Parti Processuali

In tale udienza, il giudice indica anche il termine per il deposito dell’elaborato peritale. Da quel momento, secondo la Corte, scatta un “onere” per le parti di informarsi sull’avvenuto deposito della perizia per poter esercitare le proprie facoltà, come quella del Pubblico Ministero di esprimere il parere previsto dalla legge.

Il giudice non è quindi tenuto a comunicare d’ufficio il deposito della relazione, a meno che questa non venga consegnata in anticipo o in ritardo rispetto al termine fissato. La mancata partecipazione del Pubblico Ministero all’udienza, pur regolarmente avvisato, non fa venir meno questo suo onere di diligenza.

Le Motivazioni

La Corte, pur consapevole di un diverso orientamento giurisprudenziale, ha fondato la sua decisione sull’interpretazione sistematica delle norme procedurali. Il momento cardine che attiva il contraddittorio è l’udienza di conferimento dell’incarico. Con la notifica di questa udienza, le parti sono messe a conoscenza dell’avvio della procedura di accertamento tecnico e dei termini entro cui si concluderà. È da questo momento che sorge per loro la responsabilità di seguire attivamente il procedimento. Imporre al giudice un ulteriore obbligo di comunicazione per un adempimento (il deposito della perizia) che avviene nei tempi previsti appesantirebbe la procedura senza aggiungere una reale garanzia difensiva, che è già assicurata dalla conoscenza iniziale dei termini del procedimento.

Le Conclusioni

Questa sentenza ha importanti implicazioni pratiche. Rafforza il principio di auto-responsabilità delle parti processuali (difesa e accusa). Una volta che il contraddittorio è ritualmente instaurato, la parte che rimane inerte o non partecipa attivamente non può successivamente lamentare una violazione dei propri diritti. La decisione delinea un equilibrio tra le garanzie difensive e l’efficienza processuale, stabilendo che la conoscenza dei termini procedurali è sufficiente a porre le parti in condizione di esercitare pienamente le proprie facoltà.

Quando si considera perfezionato il contraddittorio in un procedimento per la sostituzione della misura cautelare per motivi di salute?
Secondo la sentenza, il contraddittorio si considera perfezionato e pienamente instaurato al momento della fissazione dell’udienza per il conferimento dell’incarico peritale, in cui viene indicato anche il termine per il deposito della relazione.

Il giudice ha l’obbligo di notificare alle parti il deposito della perizia medica?
No, il giudice non ha l’obbligo di comunicare l’avvenuto deposito della perizia se questo avviene entro il termine stabilito. Diventa onere delle parti informarsi per poter esercitare le proprie facoltà, come ad esempio il Pubblico Ministero per esprimere il proprio parere.

Cosa succede se il Pubblico Ministero, pur avvisato, non partecipa all’udienza per il conferimento dell’incarico al perito?
La sua assenza non invalida la procedura. La mancata partecipazione non esonera il Pubblico Ministero dall’onere di seguire l’iter del procedimento e di informarsi autonomamente sull’esito della perizia per poter esprimere il proprio parere nei tempi previsti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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