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Contrabbando tabacchi: depenalizzazione e annullamento

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per contrabbando tabacchi a seguito dell’entrata in vigore del d.lgs. 141/2024. La nuova normativa ha depenalizzato la detenzione di quantitativi fino a 15 kg, trasformando il reato in illecito amministrativo. La Corte ha applicato retroattivamente la legge più favorevole, annullando la sentenza perché il fatto non costituisce più reato.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale

Contrabbando Tabacchi: La Nuova Legge Depenalizza e la Cassazione Annulla

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 47584/2024) ha segnato una svolta significativa nella disciplina del contrabbando tabacchi. La Corte ha annullato una condanna applicando una nuova legge, il d.lgs. 141/2024, che ha depenalizzato le condotte relative a quantitativi inferiori a 15 kg. Questo intervento chiarisce l’impatto della successione di leggi penali nel tempo e il principio di retroattività della norma più favorevole all’imputato.

I Fatti del Processo

Il caso riguardava un soggetto condannato dalla Corte di Appello per il reato di contrabbando tabacchi, in riforma di una precedente sentenza di assoluzione. All’imputato era stata contestata la detenzione a fini di vendita di 3.600 grammi di tabacchi lavorati di contrabbando. La difesa aveva proposto ricorso in Cassazione lamentando, tra le altre cose, un’errata valutazione sulla sussistenza della recidiva.

Il Principio della Depenalizzazione del Contrabbando Tabacchi

Mentre il ricorso era pendente, è entrato in vigore il d.lgs. 141/2024, che ha riscritto la normativa in materia. L’articolo 84 del nuovo decreto stabilisce che la detenzione, l’acquisto o la vendita di tabacco lavorato di contrabbando per quantitativi fino a 15 chilogrammi convenzionali non costituisce più reato, ma un illecito amministrativo. Questo, a condizione che non ricorrano specifiche circostanze aggravanti, come l’uso di armi o di mezzi di trasporto alterati, elencate nell’articolo 85 dello stesso decreto.

Nel caso di specie, il quantitativo contestato (3,6 kg) era ben al di sotto della nuova soglia di 15 kg e non era stata contestata alcuna delle circostanze aggravanti previste dalla nuova normativa. Di conseguenza, la condotta, un tempo penalmente rilevante, è stata trasformata in un mero illecito amministrativo, punibile con una sanzione pecuniaria.

Le Motivazioni della Decisione della Cassazione

La Corte di Cassazione ha applicato il principio fondamentale sancito dall’art. 2, comma 2, del Codice Penale. Questa norma stabilisce che “nessuno può essere punito per un fatto che secondo una legge posteriore non costituisce reato”. Se vi è stata una condanna, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali. Questo principio, noto come favor rei, impone al giudice di applicare la legge successiva più favorevole all’imputato, anche se il fatto è stato commesso prima della sua entrata in vigore. Poiché la nuova legge ha depenalizzato la condotta contestata, la sentenza di condanna doveva essere annullata.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La Suprema Corte ha quindi annullato la sentenza impugnata senza rinvio, con la formula “perché il fatto non è preveduto dalla legge come reato”. L’annullamento è definitivo e cancella la condanna penale. Tuttavia, ciò non significa che il fatto resti impunito. La Corte ha disposto la trasmissione degli atti all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, l’ente competente per l’applicazione della sanzione amministrativa prevista dalla nuova legge. Questa decisione conferma che le modifiche normative che depenalizzano determinate condotte hanno un effetto retroattivo immediato sui processi in corso, portando all’estinzione del reato e alla cancellazione delle relative condanne.

Quando il contrabbando di tabacchi non è più reato?
Secondo il d.lgs. 141/2024, il contrabbando di tabacchi lavorati non è più reato quando il quantitativo è inferiore a 15 chilogrammi convenzionali e non sussistono le circostanze aggravanti previste dall’art. 85 dello stesso decreto.

Cosa succede a chi è stato condannato per un fatto che oggi è depenalizzato?
Se la condanna non è ancora definitiva, come nel caso esaminato, la sentenza viene annullata perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato. In base all’art. 2, comma 2, del codice penale, se la condanna è già definitiva, ne cessano l’esecuzione e gli effetti penali.

La nuova legge sul contrabbando tabacchi si applica ai fatti commessi prima della sua entrata in vigore?
Sì. In applicazione del principio del favor rei (la legge più favorevole all’imputato), la nuova normativa più mite si applica retroattivamente anche ai fatti commessi prima della sua entrata in vigore, a condizione che il procedimento penale non sia ancora concluso con sentenza irrevocabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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