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Consenso Mandato Arresto Europeo: quando è invalido

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza di consegna basata su un mandato di arresto europeo per traffico di stupefacenti. La decisione si fonda su due principi cardine: primo, la rinuncia preventiva all’impugnazione è inefficace; secondo, il consenso al mandato di arresto europeo è invalido se la persona non è stata adeguatamente informata sulla natura, processuale o esecutiva, del mandato stesso, e sulle conseguenze della sua scelta.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Consenso al Mandato di Arresto Europeo: La Chiave è l’Informazione Completa

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale nella cooperazione giudiziaria europea: il consenso al mandato di arresto europeo (MAE) deve essere pienamente consapevole per essere valido. Se la persona richiesta in consegna non riceve informazioni chiare e complete sulla natura del mandato, il suo assenso è viziato e l’ordinanza di consegna deve essere annullata. Questo caso illumina anche un altro importante aspetto procedurale: l’impossibilità di rinunciare preventivamente al proprio diritto di impugnare una decisione.

I Fatti del Caso

Un cittadino italiano era destinatario di un Mandato di Arresto Europeo emesso dalla Corte di appello di Palma di Maiorca per un presunto reato di traffico di sostanze stupefacenti. La Corte di appello di Genova, in esecuzione del MAE, disponeva la consegna del soggetto all’autorità giudiziaria spagnola.

Durante l’udienza, l’interessato aveva acconsentito alla consegna e, successivamente alla lettura dell’ordinanza, aveva dichiarato di rinunciare all’impugnazione. Nonostante ciò, i suoi difensori presentavano ricorso in Cassazione, sollevando due questioni cruciali:

1. L’inefficacia della rinuncia all’impugnazione, in quanto espressa prima che un’impugnazione fosse effettivamente presentata.
2. La nullità del consenso alla consegna, poiché viziato da un’informazione inadeguata. Nello specifico, non era chiaro se il MAE fosse stato emesso per procedere a un processo penale (natura processuale) o per l’esecuzione di una sentenza di condanna già emessa (natura esecutiva).

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha accolto il ricorso, annullando l’ordinanza di consegna e rinviando il caso a un’altra sezione della Corte di appello di Genova per un nuovo giudizio. La decisione si basa sull’accoglimento di entrambi i motivi di ricorso presentati dalla difesa.

Validità del Consenso al Mandato di Arresto Europeo

Il punto centrale della sentenza riguarda la validità del consenso. I giudici hanno sottolineato che, affinché il consenso sia valido, la persona deve essere messa nelle condizioni di comprendere pienamente le conseguenze della sua scelta. L’ambiguità del mandato spagnolo, che indicava genericamente una “risoluzione giudiziaria” senza specificare se si trattasse di un’indagine in corso o di una condanna definitiva, ha impedito al soggetto di esprimere un consenso informato e consapevole. La Corte ha ribadito che l’autorità giudiziaria italiana ha il dovere di informare adeguatamente l’interessato su tutti gli aspetti rilevanti, inclusa la natura del provvedimento straniero.

Inefficacia della Rinuncia Preventiva all’Impugnazione

La Cassazione ha inoltre confermato il proprio orientamento consolidato riguardo all’articolo 589 del codice di procedura penale. Tale norma disciplina la rinuncia a un’impugnazione già proposta, non la rinuncia preventiva al diritto stesso di impugnare. Una dichiarazione di rinuncia fatta prima della presentazione formale del ricorso è, pertanto, giuridicamente inefficace e non impedisce ai difensori (o all’imputato stesso) di presentare successivamente un’impugnazione nei termini di legge.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si radicano nei principi del diritto dell’Unione Europea, in particolare nella Decisione Quadro sul Mandato di Arresto Europeo. Questa normativa europea stabilisce che il consenso e l’eventuale rinuncia alla regola della specialità devono essere raccolti in condizioni che garantiscano la volontarietà e la piena consapevolezza delle conseguenze. È essenziale che la persona sia assistita da un difensore e riceva informazioni adeguate sul contenuto del MAE, sulla procedura di esecuzione e sull’irrevocabilità del consenso.

Nel caso specifico, la Corte di appello di Genova non aveva chiarito l’incertezza derivante dal testo del mandato, limitandosi a informare l’arrestato del reato contestato. Questa omissione ha compromesso in radice la validità del consenso, poiché l’interessato non poteva valutare correttamente la sua posizione processuale nel procedimento spagnolo (ad esempio, l’esistenza di sentenze di condanna, misure cautelari e le relative possibilità di impugnazione).

Le Conclusioni

Questa sentenza rafforza le tutele per l’individuo nel contesto delle procedure di consegna basate sul Mandato di Arresto Europeo. Le conclusioni pratiche sono due:

1. Il diritto di impugnazione è irrinunciabile in via preventiva. Qualsiasi dichiarazione in tal senso prima della formale proposizione del ricorso è priva di effetti.
2. Il consenso alla consegna è un atto che richiede la massima trasparenza informativa. Le corti d’appello hanno il dovere di dissipare ogni ambiguità proveniente dal mandato estero e di fornire all’interessato un quadro completo e chiaro della sua situazione giuridica, pena la nullità del consenso e dell’intera procedura di consegna.

È possibile rinunciare in anticipo al diritto di impugnare una decisione del giudice?
No. Secondo la costante giurisprudenza della Corte di Cassazione, la rinuncia all’impugnazione è valida solo se si riferisce a un’impugnazione già formalmente presentata. Una rinuncia espressa prima della proposizione del ricorso è considerata preventiva e, quindi, giuridicamente inefficace.

Quali informazioni sono necessarie per un valido consenso al mandato di arresto europeo?
Per essere valido, il consenso deve essere espresso dopo che la persona è stata adeguatamente informata sul contenuto del mandato, sulla procedura di esecuzione, sulle conseguenze della sua adesione e sull’irrevocabilità della scelta. È cruciale che sia chiarita la natura del mandato, ovvero se è stato emesso per un processo da celebrare o per l’esecuzione di una condanna definitiva.

Cosa succede se il mandato di arresto europeo è ambiguo sulla sua natura?
Se il mandato di arresto europeo è ambiguo e non chiarisce se ha natura processuale (per un’indagine o un processo) o esecutiva (per scontare una pena), questa incertezza impedisce alla persona di esprimere un consenso informato. Di conseguenza, il consenso è viziato e l’ordinanza che dispone la consegna sulla base di tale consenso invalido deve essere annullata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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