LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Congruità della pena: quando il ricorso è inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 20/05/2025, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. Il motivo del ricorso verteva sulla congruità della pena, ma la Suprema Corte ha ribadito che non può effettuare una nuova valutazione nel merito, a meno che la decisione impugnata non sia palesemente arbitraria o illogica. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 28 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Congruità della Pena: I Limiti del Ricorso in Cassazione

La valutazione della congruità della pena è uno dei momenti più delicati del processo penale, affidato alla discrezionalità del giudice di merito. Ma cosa accade se l’imputato ritiene la pena eccessiva? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i limiti entro cui è possibile contestare tale valutazione nel giudizio di legittimità, confermando un orientamento consolidato.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un soggetto condannato dalla Corte d’Appello di Palermo con una sentenza del 18 dicembre 2024. L’imputato ha deciso di rivolgersi alla Suprema Corte di Cassazione, non per contestare la sua colpevolezza, ma per lamentare l’eccessività della pena inflittagli, chiedendone una nuova e più mite valutazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, con ordinanza del 20 maggio 2025, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La Corte non è entrata nel merito della richiesta, ma l’ha respinta in via preliminare. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Il Principio sulla Congruità della Pena

La decisione della Suprema Corte si fonda su un principio giuridico consolidato. Il giudizio di cassazione è un giudizio di legittimità, non di merito. Questo significa che la Corte non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici delle precedenti istanze (Tribunale e Corte d’Appello), a meno che la decisione impugnata non presenti vizi di legge.

Nel caso specifico della congruità della pena, la Cassazione ha ribadito che una censura che mira semplicemente a ottenere una nuova valutazione sulla sua adeguatezza è inammissibile. Il giudice di merito ha un potere discrezionale nel determinare la pena entro i limiti edittali fissati dalla legge, e tale potere può essere sindacato in sede di legittimità solo in due casi:

1. Se la determinazione della pena è frutto di mero arbitrio, ovvero una decisione priva di qualsiasi giustificazione.
2. Se la motivazione a sostegno della pena è basata su un ragionamento illogico.

Nel caso esaminato, il ricorso non evidenziava nessuno di questi vizi, ma si limitava a sollecitare una riconsiderazione della pena, un’attività che esula dalle competenze della Corte di Cassazione.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma che la strategia difensiva in Cassazione non può basarsi su una generica doglianza per una pena ritenuta troppo severa. Per avere successo, un ricorso sulla quantificazione della pena deve dimostrare in modo specifico e puntuale che il giudice di merito ha esercitato il suo potere in modo palesemente irragionevole o arbitrario, violando i criteri di legge. In assenza di tali vizi, il tentativo di ottenere uno ‘sconto di pena’ in Cassazione è destinato a essere dichiarato inammissibile, con l’ulteriore conseguenza della condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

È possibile contestare in Cassazione la misura di una pena ritenuta troppo alta?
No, non è possibile chiedere alla Corte di Cassazione una nuova valutazione sulla congruità della pena. Tale censura è inammissibile se la determinazione del giudice di merito non è frutto di mero arbitrio o di un ragionamento illogico.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

Qual era l’oggetto del ricorso nel caso specifico?
Il ricorso era stato proposto contro una sentenza della Corte d’Appello di Palermo e mirava a ottenere una nuova valutazione della congruità della pena applicata, ritenendola eccessiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati