Conflitto di competenza: quando prevale il processo più avanzato?
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 6981 del 2024, ha fornito un chiarimento fondamentale in materia di conflitto di competenza nel processo penale. La decisione, che analizziamo oggi, stabilisce un principio cardine: in caso di doppio procedimento per lo stesso reato, la competenza spetta al giudice presso il quale il processo si trova in una fase più progredita. Questa pronuncia offre spunti essenziali per comprendere come l’ordinamento gestisce le sovrapposizioni procedurali, garantendo i principi di economia processuale e del ne bis in idem.
I Fatti del Caso: Doppia Accusa per Evasione IVA
Il caso trae origine da una situazione processuale complessa. Una contribuente si trovava imputata per evasione IVA relativa all’anno d’imposta 2016 in due distinti procedimenti penali.
Un primo procedimento era pendente dinanzi al Giudice dell’Udienza Preliminare (GUP) del Tribunale di Napoli, dove le veniva contestata sia l’evasione IRES sia quella IVA per la medesima annualità. Contemporaneamente, per lo stesso identico fatto di evasione IVA, era già in corso un altro giudizio presso l’autorità giudiziaria di Trieste, addirittura in fase di appello, quindi in uno stadio processuale nettamente più avanzato.
Di fronte a questa duplicazione, il GUP di Napoli ha sollevato d’ufficio un conflitto di competenza positivo, chiedendo alla Corte di Cassazione di stabilire quale dei due giudici dovesse procedere.
La Soluzione del Conflitto di Competenza da parte della Cassazione
La Suprema Corte ha risolto il conflitto dichiarando la competenza della Corte d’Appello di Trieste. La decisione si fonda su un criterio logico e procedurale di grande rilevanza: quello dello stato di avanzamento del procedimento.
La Cassazione ha osservato che le contestazioni relative all’evasione IVA nei due procedimenti erano perfettamente sovrapponibili. Pertanto, la coesistenza di due processi per il medesimo fatto non era ammissibile. Il criterio dirimente per risolvere il conflitto di competenza è stato individuato nella pendenza del giudizio in un grado più avanzato.
Il Principio del Giudizio in Stato Più Avanzato
Il fulcro della decisione risiede nel principio secondo cui, una volta superata la fase processuale in cui è possibile sollevare l’eccezione di incompetenza per territorio (tipicamente l’udienza preliminare), la competenza del giudice adito si radica e non può più essere messa in discussione. Poiché il processo a Trieste aveva già superato tale fase ed era giunto al secondo grado di giudizio, la sua competenza era ormai consolidata e non modificabile.
Le Motivazioni della Decisione
Le motivazioni della Corte sono lineari e si basano su un precedente consolidato (Cass. Pen., Sez. I, n. 32707/2020). I giudici hanno sottolineato che la pendenza del procedimento presso l’autorità giudiziaria triestina in una fase più progredita rendeva di fatto non modificabile la competenza. Consentire al procedimento di Napoli di proseguire avrebbe significato non solo violare il principio di economia processuale, ma anche esporre l’imputata al rischio di una doppia condanna per lo stesso fatto, in palese contrasto con il principio del ne bis in idem (non si può essere processati due volte per la stessa cosa). La soluzione adottata è quindi quella che meglio tutela le garanzie dell’imputato e l’efficienza del sistema giudiziario.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
La sentenza in esame ribadisce un principio procedurale di fondamentale importanza pratica. Per avvocati e operatori del diritto, emerge la necessità di verificare sempre l’eventuale pendenza di altri procedimenti per i medesimi fatti, al fine di prevenire l’insorgere di conflitti di giurisdizione. La decisione conferma che il criterio dello stato di avanzamento del processo è uno strumento efficace per risolvere le sovrapposizioni, garantendo certezza giuridica e razionalizzando l’impiego delle risorse giudiziarie. In sintesi, il giudice che ‘arriva prima’ a una fase consolidata del processo mantiene la competenza, evitando inutili duplicazioni.
Cosa accade se una persona viene processata per lo stesso reato in due tribunali diversi?
Si verifica un ‘conflitto di competenza’, che viene risolto dalla Corte di Cassazione. Quest’ultima decide quale dei due giudici debba proseguire con il procedimento.
Quale criterio ha usato la Cassazione per decidere a quale tribunale spettasse la competenza?
La Corte ha applicato il criterio dello stato di avanzamento del processo. Ha assegnato la competenza al giudice presso il quale il procedimento era in una fase più progredita, ovvero la Corte d’Appello, il cui giudizio aveva già superato la fase in cui si può contestare la competenza territoriale.
In questo caso specifico, quale tribunale è stato dichiarato competente?
La Corte di Cassazione ha dichiarato la competenza della Corte d’Appello di Trieste a giudicare il reato di evasione IVA per l’anno 2016, disponendo la trasmissione degli atti relativi dal Tribunale di Napoli.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 1 Num. 6981 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 1 Num. 6981 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 08/11/2023
SENTENZA
sul conflitto di competenza sollevato da: GUP TRIBUNALE NAPOLI nei confronti di:
CORTE APPELLO TRIESTE
con l’ordinanza del 29/06/2023 del GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di NAPOLI
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
lette/sentite le conclusioni del AVV_NOTAIO NOME COGNOME
Il PG conclude chiedendo volersi dichiarare la competenza del GUP del Tribunale di Napoli.
udito il difensore
L’avvocato COGNOME NOME conclude chiedendo volersi dichiarare la competenza del GUP del Tribunale di Napoli.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza emessa in data 29 giugno 2023, il GUP dei Tribunale di Napoli ha rilevato l’esistenza di un conflitto positivo di competenza con la Corte di Ap di Trieste, limitatamente alla contestazione operata a COGNOME NOME di evasi IVA per l’anno di imposta 2016.
1.1 In particolare, il GUP del Tribunale di Napoli evidenzia che in riferimento annualità 2016 la COGNOME ha visto contestata tanto l’evasione IRES (su cui il ha contestualmente disposto il rinvio a giudizio) che l’evasione IVA. Tuttavi riferimento alla evasione IVA il medesimo fatto è stato già contestato pre l’autorità giudiziaria triestina, con giudizio di secondo grado in corso.
1.2 La difesa della COGNOME ha chiesto dichiararsi la competenza del Tribunale Napoli e analoga conclusione è stata formulata dal Procuratore Generale.
Il conflitto denunziato sussiste e va risolto affermando la competenza d Corte di Appello di Trieste, limitatamente al reato di cui all’art.2 d.lgvo n.74 relativo alla evasione IVA per l’anno di imposta 2016 contestato a COGNOME NOME NOME in ragione del fatto che si tratta di contestazioni, quanto alla dichiarazion del tutto sovrapponibili. La pendenza in grado più avanzato, presso l’auto giudiziaria triestina – con avvenuto superamento della fase in cui è rilevab incompetenza per territorio – rende, infatti, non modificabile la competenza d suddetta Corte di Appello (v. Sez. I n. 32707 del 20.10.2020, rv 279895).
P.Q.M.
Decidendo sul conflitto, dichiara la competenza della Corte di Appello di Trie cui dispone trasmettersi gli atti, in ordine al reato di cui all’art.2 d.lgvo relativo alla evasione IVA per l’anno di imposta 2016 contestato a COGNOME NOME
Così deciso in data 8 novembre 2023
Il Consigliere estensore
Il Presidente