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Conflitto di competenza: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha risolto un conflitto di competenza tra il GUP di Napoli e la Corte d’Appello di Trieste, sorto a causa di un doppio procedimento per lo stesso reato di evasione IVA a carico di una contribuente. La Corte ha stabilito la competenza della Corte d’Appello di Trieste, poiché il relativo giudizio si trovava in uno stadio più avanzato, avendo già superato la fase in cui è possibile eccepire l’incompetenza territoriale. Questo principio prevale quando le contestazioni sono del tutto sovrapponibili.

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Pubblicato il 1 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Conflitto di competenza: quando prevale il processo più avanzato?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 6981 del 2024, ha fornito un chiarimento fondamentale in materia di conflitto di competenza nel processo penale. La decisione, che analizziamo oggi, stabilisce un principio cardine: in caso di doppio procedimento per lo stesso reato, la competenza spetta al giudice presso il quale il processo si trova in una fase più progredita. Questa pronuncia offre spunti essenziali per comprendere come l’ordinamento gestisce le sovrapposizioni procedurali, garantendo i principi di economia processuale e del ne bis in idem.

I Fatti del Caso: Doppia Accusa per Evasione IVA

Il caso trae origine da una situazione processuale complessa. Una contribuente si trovava imputata per evasione IVA relativa all’anno d’imposta 2016 in due distinti procedimenti penali.

Un primo procedimento era pendente dinanzi al Giudice dell’Udienza Preliminare (GUP) del Tribunale di Napoli, dove le veniva contestata sia l’evasione IRES sia quella IVA per la medesima annualità. Contemporaneamente, per lo stesso identico fatto di evasione IVA, era già in corso un altro giudizio presso l’autorità giudiziaria di Trieste, addirittura in fase di appello, quindi in uno stadio processuale nettamente più avanzato.

Di fronte a questa duplicazione, il GUP di Napoli ha sollevato d’ufficio un conflitto di competenza positivo, chiedendo alla Corte di Cassazione di stabilire quale dei due giudici dovesse procedere.

La Soluzione del Conflitto di Competenza da parte della Cassazione

La Suprema Corte ha risolto il conflitto dichiarando la competenza della Corte d’Appello di Trieste. La decisione si fonda su un criterio logico e procedurale di grande rilevanza: quello dello stato di avanzamento del procedimento.

La Cassazione ha osservato che le contestazioni relative all’evasione IVA nei due procedimenti erano perfettamente sovrapponibili. Pertanto, la coesistenza di due processi per il medesimo fatto non era ammissibile. Il criterio dirimente per risolvere il conflitto di competenza è stato individuato nella pendenza del giudizio in un grado più avanzato.

Il Principio del Giudizio in Stato Più Avanzato

Il fulcro della decisione risiede nel principio secondo cui, una volta superata la fase processuale in cui è possibile sollevare l’eccezione di incompetenza per territorio (tipicamente l’udienza preliminare), la competenza del giudice adito si radica e non può più essere messa in discussione. Poiché il processo a Trieste aveva già superato tale fase ed era giunto al secondo grado di giudizio, la sua competenza era ormai consolidata e non modificabile.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Corte sono lineari e si basano su un precedente consolidato (Cass. Pen., Sez. I, n. 32707/2020). I giudici hanno sottolineato che la pendenza del procedimento presso l’autorità giudiziaria triestina in una fase più progredita rendeva di fatto non modificabile la competenza. Consentire al procedimento di Napoli di proseguire avrebbe significato non solo violare il principio di economia processuale, ma anche esporre l’imputata al rischio di una doppia condanna per lo stesso fatto, in palese contrasto con il principio del ne bis in idem (non si può essere processati due volte per la stessa cosa). La soluzione adottata è quindi quella che meglio tutela le garanzie dell’imputato e l’efficienza del sistema giudiziario.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

La sentenza in esame ribadisce un principio procedurale di fondamentale importanza pratica. Per avvocati e operatori del diritto, emerge la necessità di verificare sempre l’eventuale pendenza di altri procedimenti per i medesimi fatti, al fine di prevenire l’insorgere di conflitti di giurisdizione. La decisione conferma che il criterio dello stato di avanzamento del processo è uno strumento efficace per risolvere le sovrapposizioni, garantendo certezza giuridica e razionalizzando l’impiego delle risorse giudiziarie. In sintesi, il giudice che ‘arriva prima’ a una fase consolidata del processo mantiene la competenza, evitando inutili duplicazioni.

Cosa accade se una persona viene processata per lo stesso reato in due tribunali diversi?
Si verifica un ‘conflitto di competenza’, che viene risolto dalla Corte di Cassazione. Quest’ultima decide quale dei due giudici debba proseguire con il procedimento.

Quale criterio ha usato la Cassazione per decidere a quale tribunale spettasse la competenza?
La Corte ha applicato il criterio dello stato di avanzamento del processo. Ha assegnato la competenza al giudice presso il quale il procedimento era in una fase più progredita, ovvero la Corte d’Appello, il cui giudizio aveva già superato la fase in cui si può contestare la competenza territoriale.

In questo caso specifico, quale tribunale è stato dichiarato competente?
La Corte di Cassazione ha dichiarato la competenza della Corte d’Appello di Trieste a giudicare il reato di evasione IVA per l’anno 2016, disponendo la trasmissione degli atti relativi dal Tribunale di Napoli.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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