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Concordato sui motivi: non impugnabile il rigetto

La Corte di Cassazione ha stabilito che il provvedimento con cui la Corte d’Appello rigetta un concordato sui motivi non è impugnabile. La decisione si basa su un recente intervento delle Sezioni Unite, che chiarisce come il rigetto non leda i diritti di difesa, potendo le parti presentare una nuova proposta emendata. Il caso specifico riguardava il rigetto di un accordo a causa di una recidiva ostativa al bilanciamento delle attenuanti.

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Pubblicato il 18 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Concordato sui Motivi di Appello: la Cassazione ne Sancisce la Non Impugnabilità

Il concordato sui motivi, introdotto dall’art. 599-bis del codice di procedura penale, rappresenta uno strumento deflattivo del processo penale che permette alle parti di accordarsi sulla rideterminazione della pena in appello. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato una questione cruciale: cosa succede quando il giudice d’appello rigetta questa richiesta? Il provvedimento di rigetto è impugnabile? Con una decisione chiara, la Suprema Corte, uniformandosi a un precedente intervento delle Sezioni Unite, ha stabilito la non impugnabilità, delineando i percorsi alternativi a disposizione della difesa.

I Fatti del Caso: Un Accordo Fallito per Recidiva

Nel caso di specie, un imputato condannato in primo grado per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti aveva presentato, tramite il suo difensore, una richiesta di concordato sui motivi alla Corte di Appello. L’accordo prevedeva una pena di un anno e otto mesi di reclusione, basata sulla prevalenza delle attenuanti generiche sulla contestata recidiva.

La Corte d’Appello, tuttavia, ha rigettato la richiesta. La motivazione del diniego era prettamente giuridica: all’imputato era stata contestata una recidiva specifica, reiterata e infraquinquennale (ai sensi dell’art. 99, quarto comma, c.p.), una circostanza che, per espressa previsione dell’art. 69 c.p., impedisce al giudice di dichiarare la prevalenza delle attenuanti. Di conseguenza, il calcolo della pena proposto nell’accordo era illegittimo. All’esito del giudizio ordinario, la Corte ha quindi confermato la condanna di primo grado a due anni di reclusione.

La Questione Giuridica: L’Impugnabilità del Rigetto del Concordato sui Motivi

Il difensore dell’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, sostenendo che la Corte d’Appello avrebbe dovuto comunicare preventivamente alle parti le ragioni del suo orientamento negativo, permettendo così una eventuale rimodulazione dell’accordo. Il punto centrale del ricorso verteva sulla possibilità di impugnare in Cassazione il provvedimento di rigetto del concordato sui motivi.

La questione non era di poco conto, in quanto la giurisprudenza sul punto era stata a lungo contrastante. Proprio per dirimere questo conflitto interpretativo, la questione era stata recentemente rimessa alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione.

Le Motivazioni della Suprema Corte: Nessuna Lesione del Diritto di Difesa

La Sesta Sezione Penale, nel decidere il ricorso, ha aderito pienamente alla soluzione offerta dalle Sezioni Unite in una recentissima udienza. Il principio di diritto affermato è che il provvedimento con cui la Corte d’Appello non accoglie il concordato sui motivi e dispone la prosecuzione del giudizio non è suscettibile di ricorso per cassazione.

La ragione di questa scelta risiede nella natura del provvedimento. Il rigetto, infatti, non è una decisione definitiva sul merito della causa né sulla colpevolezza dell’imputato. Le ragioni difensive dell’appellante, sia in punto di responsabilità che di trattamento sanzionatorio, rimangono del tutto integre e possono essere pienamente fatte valere nel corso del giudizio d’appello.

Inoltre, la Corte ha sottolineato un aspetto fondamentale: a seguito del rigetto, le parti non perdono la possibilità di raggiungere un accordo. Esse possono, infatti, presentare una nuova proposta di concordato, emendata dai vizi e dalle criticità che avevano portato al rigetto della prima. La porta del rito alternativo, dunque, non viene chiusa definitivamente.

Le Conclusioni: Indicazioni Chiare per la Prassi Forense

In conclusione, la sentenza consolida un principio procedurale di notevole importanza pratica. Il diniego opposto dalla Corte d’Appello a una richiesta di concordato sui motivi non è un atto autonomamente impugnabile davanti alla Corte di Cassazione. Questa decisione, lungi dal pregiudicare la difesa, la indirizza verso due strade alternative: o perseverare nel giudizio ordinario d’appello, discutendo tutti i motivi originari, oppure formulare una nuova proposta di accordo che tenga conto delle obiezioni sollevate dal giudice. Si tratta di una scelta strategica che spetta alla difesa, ora con un quadro normativo e giurisprudenziale più chiaro e definito.

La decisione della Corte d’Appello di rigettare un concordato sui motivi è impugnabile in Cassazione?
No, secondo la sentenza in esame, che recepisce un orientamento delle Sezioni Unite, il provvedimento con cui la Corte d’Appello rigetta la richiesta di concordato non è suscettibile di ricorso per cassazione.

Per quale motivo è stato respinto il concordato nel caso specifico?
L’accordo è stato respinto perché la pena proposta si basava sulla prevalenza delle attenuanti generiche su una recidiva qualificata (specifica, reiterata e infraquinquennale), operazione vietata dall’articolo 69 del codice penale.

Cosa possono fare le parti dopo che la loro proposta di concordato è stata rigettata?
Le parti hanno due opzioni: possono proseguire con il giudizio d’appello ordinario, oppure possono presentare una nuova proposta di concordato, correggendo i vizi che hanno causato il rigetto della precedente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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