Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 31650 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 31650 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 14/07/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: NOME nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 13/09/2024 della CORTE APPELLO di BOLOGNA
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
MOTIVI DELLA DECISIONE
Visti gli atti e la sentenza impugnata, rilevato che la Corte di merito, con la sentenza in epigrafe indicata, in parziale riforma della pronuncia emessa dal giudice di primo grado, ha rideterminato la pena inflitta a COGNOME NOME, accogliendo il concordato proposto dalle parti in udienza ai sensi dell’art. 599-bis cod. proc. pen. Esaminato il ricorso proposto dall’imputata;
rilevato che il difensore lamenta: violazione del combinato disposto di cui agli artt. 129, 444 cod. proc. pen. in relazione alla qualificazione giuridica del fatto; illegittimità del doppio aumento di pena ex art. 624-bis, comma 3, cod. pen. e 99, comma 4, cod. pen.; violazione del principio sancito dalle Sez. U “Indelicato”.
Considerato che, in tema di concordato in appello, è ammissibile il ricorso in cassazione avverso la sentenza emessa ex art. 599-bis cod. proc. pen. che deduca motivi relativi alla formazione della volontà della parte di accedere al concordato, al consenso del pubblico ministero sulla richiesta ed al contenuto difforme della pronuncia del giudice, mentre sono inammissibili le doglianze relative a motivi rinunciati, alla mancata valutazione delle condizioni di proscioglimento ex art. 129 cod. proc. pen. ed, altresì, a vizi attinenti alla determinazione della pena che non si siano trasfusi nella illegalità della sanzione inflitta.
Considerato che i motivi dedotti nel caso di specie non rientrano nel numerus clausus delle doglianze proponibili.
Considerato che il rilievo riguardante la determinazione della pena corrispondente a quella concordata tra le parti – è inammissibile, non essendo riconducibile alla nozione di pena illegale [in termini, cfr. Sez. 2, n. 22002 del 10/04/2019, COGNOME, Rv. 276102 – 01: «In tema di concordato in appello, è ammissibile il ricorso in cassazione avverso la sentenza emessa ex art. 599-bis cod. proc. pen. che deduca motivi relativi alla formazione della volontà della parte di accedere al concordato, al consenso del pubblico ministero sulla richiesta ed al contenuto difforme della pronuncia del giudice, mentre sono inammissibili le doglianze relative a motivi rinunciati, alla mancata valutazione delle condizioni di proscioglimento ex art. 129 cod. proc. pen. ed, altresì, a vizi attinenti alla determinazione della pena che non si siano trasfusi nella illegalità della sanzione inflitta, in quanto non rientrante nei limiti edittali ovvero diversa dalla quella prevista dalla legge»; sulla nozione di pena illegale cfr. Sez. 5, n. 8639 del 20/01/2016, COGNOME, Rv. 266080: «Non configura un’ipotesi di pena illegale “ah origine” la sanzione che sia complessivamente legittima ma determinata secondo un percorso argomentativo viziato (nella specie: erroneo aumento della pena per le circostanze aggravanti, pur muovendo da una pena base corretta), sicchè, in tal caso, la relativa questione non è rilevabile d’ufficio dalla Corte di cassazione in presenza di ricorso inammissibile. (In motivazione la S.C. ha precisato che rientra nella nozione di pena illegale “ah origine” quella che si risolve in una pena diversa, per specie, da quella stabilita dalla legge, ovvero quantificata in misura inferiore o superiore ai relativi limiti edittali)»].
Ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro quattromila in favore della Cassa delle ammende, non ravvisandosi assenza di colpa della ricorrente (Corte Cost. sent. n. 186 del 13.6.2000).
P.Q.M.
condanna la ricorrente al pagamento delle di euro quattromila in favore della Cassa Dichiara inammissibile il ricorso e spese processuali e della somma delle ammende.
nte
Così deciso in data 14 luglio 2025
Il Consigliere estensore
Il