Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 2 Num. 12650 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 2 Num. 12650 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 19/12/2023
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a FOGGIA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 27/10/2022 della CORTE APPELLO di BARI
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Procedimento deciso de plano
OSSERVA
Ricorre per cassazione COGNOME NOME avverso la sentenza della Corte d’Appello di Bari che il 27.10.2022, su concorde richiesta delle parti, ha ridetermiNOME la pena.
Deduce violazione di legge e vizio dalla motivazione con riguardo alla ritenuta recidiva.
Il ricorso è inammissibile.
Dopo l’entrata in vigore della Novella di cui alla L. n. 103/20171 l’art. 599 bis c.p.p. e 602 cc 1 bis c.p.p. hanno previsto il c.d. concordato a seguito di rinuncia ai motivi d’appello. Nel caso in esame il ricorrente ha rinunciato a tutti i motivi d’appello con esclusione di quelli relativi alla rideterminazione della pena rispetto alla quale è stato presentato un accordo recepito dalla Corte Territoriale.
Nel ricorso per cassazione avverso sentenza che applichi la pena nella misura patteggiata tra le parti non è ammissibile proporre motivi relativi alla responsabilità perché rinunciati e motivi concernenti la misura della pena, a meno che si versi in ipotesi di pena illegale.,
La richiesta di applicazione della pena e l’adesione alla pena proposta dall’altra parte integrano, infatti, un negozio di natura processuale che, una volta perfezioNOME con la ratifica del giudice che ne ha accertato la correttezza, non è revocabile unilateralmente, sicché la parte che vi ha dato origine, o vi ha aderito, così rinunciando a far valere le proprie difese ed eccezioni, non è legittimata, in sede di ricorso per cassazione, a sostenere tesi in contrasto con l’impostazione dell’accordo al quale le parti processuali sono addivenute.
All’inammissibilità consegue, per il disposto dell’art. 616 c.p.p., la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali nonché al versamento, in favore della Cassa delle ammende, di una somma che, considerati i profili di colpa emergenti dal ricorso, si determina equitativamente in euro 3.000,00.
P.Q.M1.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.
Roma 19/12/2023