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Competenza Tribunale Sorveglianza: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione interviene su un conflitto di competenza tra due Tribunali di Sorveglianza. La Corte stabilisce che la competenza del Tribunale di Sorveglianza si determina al momento della presentazione dell’istanza per una misura alternativa, in base al principio della “perpetuatio iurisdictionis”. Eventuali modifiche successive, come un provvedimento di cumulo pene, non alterano la competenza già radicata. La Corte ha quindi individuato un terzo Tribunale come quello competente, diverso dai due in conflitto.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Tribunale Sorveglianza: La Cassazione Sceglie il “Terzo Giudice”

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha risolto un complesso conflitto di competenza tra due Tribunali di Sorveglianza, riaffermando un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: la perpetuatio iurisdictionis. Questa decisione chiarisce in modo definitivo come si determina la competenza del Tribunale di Sorveglianza quando un condannato richiede l’accesso a misure alternative alla detenzione, anche in presenza di eventi successivi che potrebbero apparentemente modificarla.

I Fatti del Caso: Un Conflitto tra Tribunali

La vicenda ha origine dalla richiesta di misure alternative presentata da un condannato nel gennaio 2021, a seguito di una sentenza emessa dal Tribunale di Messina. La Procura di Messina aveva emesso un ordine di esecuzione, sospendendolo contestualmente per permettere al condannato di avanzare la sua istanza. Tuttavia, per un errore, gli atti erano stati trasmessi al Tribunale di Sorveglianza di Catania.

Successivamente, nell’ottobre 2022, la Procura di Nuoro emetteva un provvedimento di cumulo, unificando la pena di Messina con altre. Sulla base di questo nuovo atto, il Tribunale di Catania si dichiarava incompetente, indicando come competente il Tribunale di Sorveglianza di Sassari. Quest’ultimo, a sua volta, sollevava un conflitto negativo di competenza, sostenendo che la competenza si fosse già radicata a Catania al momento della domanda iniziale e non potesse essere modificata.

La Questione Giuridica sulla Competenza del Tribunale di Sorveglianza

Il nucleo del problema era stabilire quale momento fosse decisivo per individuare il giudice competente: il momento della presentazione dell’istanza o quello in cui intervengono nuovi provvedimenti, come un cumulo di pene? La risoluzione di questo dilemma è cruciale per evitare lo stallo dei procedimenti e garantire la certezza del diritto per il condannato.

La Corte di Cassazione, chiamata a dirimere il conflitto, ha esercitato il suo potere di individuare il giudice competente, anche se diverso dai due contendenti, basandosi su una rigorosa analisi delle norme procedurali.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha basato la sua decisione sul principio della perpetuatio iurisdictionis. Questo principio stabilisce che la competenza del giudice si “cristallizza” al momento della presentazione della domanda. Qualsiasi evento successivo non può alterare questa competenza iniziale.

Nel caso specifico, la Corte ha osservato che:

1. Momento Rilevante: L’istanza per le misure alternative era stata presentata il 21 gennaio 2021.
2. Autorità Procedente: A quella data, l’autorità che procedeva all’esecuzione della pena era la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, che aveva emesso l’ordine di esecuzione sospeso.
3. Norma Applicabile: L’art. 656, comma 6, del codice di procedura penale stabilisce che, in caso di sospensione dell’esecuzione, la competenza a decidere sull’istanza appartiene al Tribunale di Sorveglianza del luogo in cui ha sede l’ufficio del Pubblico Ministero che ha emesso l’ordine.

Di conseguenza, la competenza del Tribunale di Sorveglianza spettava, sin dall’inizio, a quello di Messina. L’invio degli atti a Catania era stato un errore, e il successivo provvedimento di cumulo della Procura di Nuoro era irrilevante ai fini della determinazione della competenza, proprio in virtù della perpetuatio iurisdictionis.

Le Conclusioni: Un Principio di Certezza Giuridica

La Cassazione ha quindi risolto il conflitto dichiarando la competenza del Tribunale di Sorveglianza di Messina, un “terzo giudice” non coinvolto direttamente nella disputa. Questa sentenza rafforza un principio cardine del sistema giudiziario: la certezza e la stabilità della competenza. Impedire che la competenza possa cambiare continuamente a causa di eventi sopravvenuti garantisce che i procedimenti non subiscano ritardi ingiustificati e che i diritti del condannato siano tutelati, assicurando che la sua istanza venga esaminata dall’autorità giudiziaria corretta e senza inutili rimpalli di responsabilità.

Come si determina la competenza del Tribunale di Sorveglianza per decidere su una misura alternativa?
La competenza territoriale del Tribunale di Sorveglianza si determina con riferimento alla situazione esistente al momento della presentazione della richiesta di misura alternativa. Una volta radicata, tale competenza non è più modificabile.

Un provvedimento di cumulo pene emesso dopo la richiesta di misura alternativa può modificare la competenza del giudice?
No. In base al principio della perpetuatio iurisdictionis, gli eventi successivi alla presentazione della domanda, come un ulteriore titolo esecutivo o un provvedimento di cumulo, non hanno alcuna influenza sulla competenza del Tribunale di Sorveglianza già individuato.

Se la Procura invia per errore gli atti a un Tribunale non competente, cosa stabilisce la Cassazione?
La Corte di Cassazione, nel risolvere un conflitto, non è vincolata alle indicazioni dei giudici in lite e può individuare il giudice effettivamente competente secondo legge, anche se si tratta di un terzo giudice. Nel caso specifico, ha dichiarato competente il Tribunale di Messina, a cui gli atti dovevano essere trasmessi fin dall’inizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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