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Competenza territoriale: quando il rinvio è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile la richiesta di un Tribunale per risolvere una questione di competenza territoriale. La Corte ha stabilito che il giudice non può rimettere la questione automaticamente su istanza della difesa, ma deve prima valutarne la non manifesta infondatezza, per evitare usi strumentali del processo.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Territoriale: Quando il Rinvio alla Cassazione è Inammissibile

La corretta individuazione della competenza territoriale è un pilastro fondamentale del processo penale, garantendo che l’imputato sia giudicato dal ‘giudice naturale precostituito per legge’. Tuttavia, le questioni relative alla competenza possono talvolta essere complesse. Con la sentenza n. 10220/2024, la Corte di Cassazione interviene per chiarire i presupposti e i limiti del rinvio pregiudiziale per la decisione sulla competenza, sottolineando la necessità di un ruolo attivo e responsabile da parte del giudice di merito.

I Fatti del Caso: Una Questione di Competenza Territoriale tra Tribunali

Il caso nasce da un processo penale presso il Tribunale di Monza per reati di truffa e abusivismo finanziario. La difesa dell’imputato ha sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale, sostenendo che il foro competente dovesse essere il Tribunale di Milano, luogo in cui si sarebbe perfezionato il reato più grave con l’ultima sottoscrizione di un contratto di investimento da parte di un cliente.

Il Tribunale di Monza, pur non condividendo la tesi difensiva, ha deciso di non risolvere autonomamente la questione. Invece di rigettare l’eccezione con un’ordinanza motivata, ha scelto di rimettere la decisione direttamente alla Corte di Cassazione, ai sensi dell’art. 24-bis del codice di procedura penale, citando ‘l’istanza della difesa’ e ‘la complessità della questione’.

La Decisione della Corte di Cassazione: Richiesta Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile la richiesta di decisione sulla competenza territoriale. Gli Ermellini hanno stabilito che il rinvio operato dal Tribunale di Monza non rispettava i requisiti procedurali e sostanziali previsti dalla legge. In sostanza, il giudice di merito non può spogliarsi della propria funzione decisoria in modo automatico solo perché una parte solleva un’eccezione di competenza.

Le Motivazioni: Il Ruolo Attivo del Giudice nella Valutazione Preliminare

Il cuore della decisione della Cassazione risiede nella ratio dell’art. 24-bis c.p.p. e nei principi di efficienza e ragionevole durata del processo. La Corte ha chiarito che il giudice investito di una questione di competenza, sia su eccezione di parte sia d’ufficio, ha il dovere di compiere una valutazione preliminare sulla non manifesta infondatezza della questione stessa.

Questo significa che il giudice deve analizzare l’eccezione e motivare la propria determinazione, prospettando l’impossibilità di risolverla con gli strumenti ordinari (come un’ordinanza di rigetto o un conflitto di competenza). Il rinvio alla Cassazione non è un automatismo derivante dalla mera formulazione dell’eccezione, ma uno strumento eccezionale da attivare solo di fronte a ‘questioni di una certa serietà’.

Nel caso specifico, il Tribunale di Monza ha attribuito all’istituto una ‘funzione esplorativa non consentita’, facendo discendere la rimessione dalla semplice istanza della difesa. Questo comportamento, secondo la Corte, è in contrasto con lo scopo della norma, che è quello di evitare usi strumentali dell’istituto che potrebbero causare ritardi processuali. Il giudice avrebbe dovuto esaminare l’eccezione e, ritenendola infondata sulla base degli orientamenti della stessa Cassazione, rigettarla.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La pronuncia ha importanti implicazioni pratiche. Essa ‘responsabilizza’ i giudici di merito, richiamandoli al loro dovere di decidere le questioni procedurali che rientrano nella loro sfera di competenza. Il rinvio ex art. 24-bis c.p.p. non è una scorciatoia per delegare decisioni complesse, ma un rimedio per casi eccezionali la cui soluzione richiede un intervento nomofilattico della Corte Suprema.

In conclusione, questa sentenza rafforza i principi di economia processuale e di ragionevole durata del processo. Stabilisce che, prima di investire la Corte di Cassazione di una questione sulla competenza territoriale, il giudice deve dimostrare di aver esaurito gli strumenti ordinari a sua disposizione e di trovarsi di fronte a un dubbio interpretativo serio e non manifestamente infondato. Un monito a evitare automatismi e a esercitare pienamente la funzione giurisdizionale in ogni fase del procedimento.

Un giudice può sempre rimettere alla Corte di Cassazione una questione di competenza territoriale sollevata dalla difesa?
No. Secondo la sentenza, il giudice non può rimettere la questione in modo automatico. Deve prima compiere una valutazione preliminare sulla non manifesta infondatezza dell’eccezione, motivando perché non sia possibile risolverla con gli strumenti processuali ordinari.

Per quale motivo la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile la richiesta del Tribunale?
La richiesta è stata dichiarata inammissibile perché il giudice rimettente non ha fornito una motivazione adeguata, limitandosi a citare l’istanza della difesa e la complessità della questione. In questo modo, ha attribuito al rinvio una funzione esplorativa non consentita, senza aver prima tentato di risolvere la questione autonomamente.

Qual è lo scopo della regola che impone al giudice una valutazione preliminare prima del rinvio?
Lo scopo è quello di responsabilizzare il giudice di merito e di prevenire usi strumentali del rinvio che potrebbero causare ritardi nel processo. La norma mira a garantire che solo le questioni di ‘una certa serietà’ e di difficile soluzione vengano sottoposte alla Cassazione, in ossequio ai principi costituzionali di efficienza e ragionevole durata del processo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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