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Competenza territoriale: la Cassazione decide sul caso

La sentenza risolve un conflitto di competenza territoriale sorto tra il Tribunale di Caltagirone e il Tribunale di Gela in merito a un reato commesso in un comune la cui giurisdizione era stata modificata da una riforma legislativa (D.Lgs. 155/2012). La Corte di Cassazione, applicando un principio consolidato, stabilisce che la competenza si radica nel tribunale presso il cui ufficio di Procura la notizia di reato è stata iscritta dopo l’entrata in vigore della riforma. Di conseguenza, viene dichiarata la competenza territoriale del Tribunale di Gela.

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Pubblicato il 11 agosto 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Territoriale e Riforme: la Cassazione Fa Chiarezza

La definizione della competenza territoriale rappresenta una delle questioni fondamentali nel diritto processuale penale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato un interessante caso di conflitto tra due tribunali, sorto a seguito della riforma delle circoscrizioni giudiziarie. La decisione chiarisce un principio cruciale: per determinare quale giudice debba procedere, è decisivo il momento in cui la notizia di reato viene iscritta presso la Procura della Repubblica.

Il Contesto: Un Conflitto di Competenza tra Tribunali

La vicenda trae origine da un reato commesso nell’agosto 2013 nel comune di Niscemi. Inizialmente, il procedimento viene avviato presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Gela. Quest’ultimo, tuttavia, nel 2015 dichiara la propria incompetenza, trasferendo gli atti al Tribunale di Caltagirone, ritenendolo il foro competente.

Il caso assume una piega complessa quando anche il Tribunale di Caltagirone, nel 2018, declina la propria competenza. Si genera così un “conflitto di competenza negativo”, una situazione in cui due organi giurisdizionali si ritengono entrambi non competenti a giudicare lo stesso fatto. Per risolvere l’impasse, la questione viene rimessa alla Corte di Cassazione.

La Riforma delle Circoscrizioni e la Competenza Territoriale

Il nodo della questione risiede negli effetti del Decreto Legislativo n. 155 del 2012, che ha ridisegnato la mappa dei tribunali italiani. Questa riforma, entrata in vigore il 13 settembre 2013, ha trasferito il territorio del comune di Niscemi dalla giurisdizione del Tribunale di Caltagirone a quella del Tribunale di Gela.
Il punto chiave è stabilire quale legge applicare: quella in vigore al momento del reato (agosto 2013) o quella in vigore al momento in cui il procedimento è diventato “pendente”?

La Decisione della Cassazione sulla Competenza Territoriale

La Corte di Cassazione ha risolto il conflitto applicando un principio ermeneutico ormai consolidato e rafforzato da una successiva norma interpretativa (D.Lgs. n. 14 del 2014). Secondo la Suprema Corte, il fattore determinante è il momento in cui la notizia di reato (notitia criminis) viene acquisita o perviene agli uffici del pubblico ministero. Questo è il momento che definisce la “pendenza” del procedimento ai fini della competenza territoriale.

Le Motivazioni

Nel caso di specie, la notizia di reato è stata iscritta nel registro della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela nell’ottobre 2013. Tale data è successiva al 13 settembre 2013, giorno di entrata in vigore della riforma giudiziaria. Di conseguenza, al momento in cui il procedimento è formalmente iniziato, il comune di Niscemi rientrava già nella competenza del Tribunale di Gela. La Corte ha quindi stabilito che, nonostante il reato fosse stato commesso prima della riforma, la competenza a giudicare spetta al Tribunale di Gela, poiché il procedimento è diventato pendente sotto il nuovo regime normativo.

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale per la gestione delle norme transitorie in materia di competenza territoriale. La decisione non si basa sulla data di commissione del reato, ma sulla data di pendenza del procedimento, ancorata all’iscrizione della notizia di reato. Tale criterio offre certezza giuridica e una guida chiara per gli operatori del diritto, specialmente in contesti di riorganizzazione degli uffici giudiziari. La competenza viene quindi radicata presso il tribunale territorialmente competente secondo la legge in vigore al momento dell’avvio formale dell’azione penale da parte della Procura.

Come si determina la competenza territoriale in caso di modifica delle circoscrizioni giudiziarie?
La competenza territoriale si determina in base alla legge in vigore nel momento in cui il procedimento penale si considera “pendente”. Questo momento coincide con l’acquisizione o la ricezione della notizia di reato (notitia criminis) da parte dell’ufficio del pubblico ministero.

Perché in questo specifico caso è stato dichiarato competente il Tribunale di Gela?
Il Tribunale di Gela è stato dichiarato competente perché la notizia di reato è stata iscritta presso la sua Procura nell’ottobre 2013, ovvero in un momento successivo all’entrata in vigore della riforma (13 settembre 2013) che aveva trasferito il comune dove è avvenuto il reato sotto la giurisdizione di Gela.

Cosa significa che un procedimento penale è “pendente” ai fini della competenza?
Secondo la sentenza, un procedimento penale si considera “pendente” dal momento in cui la notizia di reato viene acquisita o perviene agli uffici del pubblico ministero. È questa data, e non quella di commissione del reato, a essere decisiva per individuare il giudice competente in caso di modifiche legislative.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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