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Competenza revoca sequestro: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha risolto un conflitto di competenza, stabilendo che la decisione sulla revoca di un sequestro preventivo spetta al giudice del dibattimento una volta avviata la fase processuale. La sentenza chiarisce che la competenza del GIP, secondo l’art. 104 bis disp. att. c.p.p., è limitata agli aspetti gestionali dei beni e non si estende alla revoca della misura cautelare reale, la cui competenza segue l’andamento del procedimento principale.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Revoca Sequestro: La Cassazione Fa Chiarezza sul Giudice Competente

Determinare a quale giudice spetti la competenza revoca sequestro è una questione procedurale fondamentale che può avere impatti significativi sulla gestione dei beni e sui diritti degli indagati. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha risolto un conflitto negativo di competenza tra il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) e il Tribunale del dibattimento, offrendo un chiarimento decisivo su questo importante aspetto della procedura penale.

Il Caso: Un Conflitto di Competenza tra GIP e Tribunale

La vicenda nasce da una serie di ordinanze con cui il Tribunale di Palermo, in qualità di giudice del dibattimento, aveva declinato la propria competenza a decidere su istanze di revoca di un sequestro preventivo relativo a due società. Secondo il Tribunale, la competenza spettava al GIP.

Tuttavia, il GIP del medesimo Tribunale, investito della questione, ha sollevato un conflitto negativo di competenza. A suo avviso, la normativa invocata (art. 104 bis disp. att. c.p.p.) non attribuisce al GIP la competenza sulle istanze di revoca della misura cautelare reale, ma si limita a disciplinare gli aspetti legati alla gestione e all’amministrazione dei beni sequestrati. Si è così creato un impasse in cui nessun giudice si riteneva competente a decidere.

La Questione Giuridica sulla Competenza Revoca Sequestro

Il nucleo del problema riguardava l’interpretazione del principio secondo cui la competenza a decidere su una misura cautelare (inclusa la sua revoca) appartiene al “giudice che procede”. La domanda era: quando il procedimento passa dalla fase delle indagini preliminari a quella dibattimentale, a chi spetta la decisione sulla revoca del sequestro? Al GIP che lo ha originariamente disposto o al Tribunale che ora sta celebrando il processo?

Il GIP sosteneva che, una volta trasmessi gli atti per il giudizio, la sua funzione si fosse esaurita e la competenza fosse passata interamente al giudice del dibattimento. Il Tribunale, invece, riteneva che per la revoca si dovesse tornare dal giudice che aveva emesso il provvedimento iniziale.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione, nel decidere il conflitto, ha accolto la tesi del GIP e attribuito la competenza al Tribunale di Palermo. La motivazione si basa su un principio consolidato, richiamando anche un precedente specifico (Cass. Sez. III, n. 2627/2022). La regola generale è che la competenza a decidere sull’istanza di revoca di un sequestro preventivo appartiene al giudice che procede.

Questo significa che una volta che è stato emesso il decreto che dispone il giudizio e il fascicolo processuale è stato trasmesso alla cancelleria del giudice del dibattimento, la competenza si trasferisce integralmente a quest’ultimo. La Corte ha specificato che le disposizioni dell’art. 104 bis disp. att. c.p.p. non derogano a questa regola generale. Tale articolo, infatti, riguarda esclusivamente la gestione e l’amministrazione dei beni in sequestro, non la decisione sulla sussistenza dei presupposti per il mantenimento o la revoca della misura cautelare stessa.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La decisione della Cassazione è di notevole importanza pratica. Essa ribadisce un principio di linearità e coerenza procedurale: il giudice che ha la piena cognizione del merito del processo è anche quello più qualificato per valutare se le esigenze cautelari che hanno giustificato il sequestro persistano o siano venute meno. In questo modo si evita una frammentazione delle competenze che potrebbe portare a ritardi e incertezze. Per gli avvocati e gli imputati, questo significa che, una volta iniziato il dibattimento, le istanze relative alla competenza revoca sequestro devono essere presentate direttamente al tribunale che sta celebrando il processo, e non più al GIP della fase investigativa.

A chi spetta decidere sulla revoca di un sequestro preventivo una volta iniziato il processo?
La competenza a decidere sull’istanza di revoca spetta al giudice del dibattimento, cioè al Tribunale, una volta che sia avvenuta l’emissione del decreto che dispone il giudizio e la trasmissione del fascicolo processuale alla sua cancelleria.

Perché il GIP ha sollevato il conflitto di competenza?
Il GIP ha sollevato il conflitto perché riteneva che la sua competenza fosse limitata alla fase delle indagini preliminari. Una volta che il procedimento è passato alla fase dibattimentale, ha sostenuto che la competenza su ogni aspetto, inclusa la revoca delle misure cautelari, si trasferisse al giudice del dibattimento.

L’articolo 104 bis disp. att. c.p.p. sulla gestione dei beni sequestrati influisce sulla competenza a decidere la revoca?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che le disposizioni di tale articolo non derogano alla regola generale sulla competenza. Esse riguardano esclusivamente gli aspetti gestionali e di amministrazione dei beni sotto sequestro, non la competenza a decidere sulla revoca della misura cautelare stessa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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