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Competenza revoca confisca: decide il vecchio giudice

La Corte di Cassazione ha risolto un conflitto di giurisdizione tra il Tribunale di Cosenza e la Corte d’Appello di Salerno in merito a una richiesta di revoca di una confisca di prevenzione. La Corte ha stabilito che, per le misure basate su proposte antecedenti al D.Lgs. 159/2011, si applica la normativa precedente (L. 1423/1956). Di conseguenza, la competenza revoca confisca spetta al giudice che ha emesso il provvedimento originario, cioè il Tribunale di Cosenza.

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Pubblicato il 4 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Revoca Confisca: La Cassazione Applica la Legge Precedente

La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 9281/2024 offre un importante chiarimento sulla competenza revoca confisca di prevenzione, specialmente in relazione alla successione di leggi nel tempo. La Suprema Corte ha stabilito che per le misure di prevenzione la cui proposta è stata formulata prima dell’entrata in vigore del Codice Antimafia (D.Lgs. 159/2011), continua ad applicarsi la normativa precedente. Vediamo nel dettaglio il caso e le motivazioni della decisione.

Il Caso: Un Conflitto di Competenza sulla Revoca di una Misura di Prevenzione

La vicenda ha origine da un’istanza di revoca di una confisca di prevenzione, disposta nel 2011 dal Tribunale di Cosenza. Il Tribunale, investito della richiesta, declinava la propria competenza, ritenendo che, essendo il decreto di confisca ormai irrevocabile, l’unico strumento esperibile fosse la revocazione ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. 159/2011. Secondo questa interpretazione, la competenza sarebbe spettata alla Corte d’Appello di Salerno.

La Corte d’Appello di Salerno, a sua volta, sollevava un conflitto negativo di competenza. Evidenziava come la proposta di applicazione della misura di prevenzione risalisse al 2010, data antecedente all’entrata in vigore del nuovo Codice Antimafia. Pertanto, secondo la Corte territoriale, doveva trovare applicazione la disposizione transitoria (art. 117 D.Lgs. 159/2011) che garantisce l’ultrattività della disciplina previgente (L. 1423/1956). Tale vecchia legge individuava come giudice competente per la revoca lo stesso organo che aveva emesso il provvedimento, ovvero il Tribunale di Cosenza.

La Questione Giuridica e la Competenza sulla Revoca Confisca

Il nucleo del problema era stabilire quale normativa applicare per individuare il giudice competente a decidere sull’istanza di revoca: la legge in vigore al momento della decisione sulla revoca (D.Lgs. 159/2011) o quella in vigore al momento della proposta della misura di prevenzione originaria (L. 1423/1956)?

La Tesi del Tribunale di Cosenza

Il Tribunale aveva applicato la normativa sopravvenuta, qualificando l’istanza come ‘revocazione’ e individuando la competenza della Corte d’Appello sulla base del nuovo assetto normativo.

La Tesi della Corte d’Appello di Salerno

La Corte d’Appello, invece, ha correttamente invocato il principio ‘tempus regit actum’ e la specifica norma transitoria dell’art. 117 del Codice Antimafia, che fa salva l’applicazione della vecchia legge per i procedimenti in cui la proposta era già stata formulata prima della sua entrata in vigore.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha risolto il conflitto accogliendo la tesi della Corte d’Appello di Salerno e dichiarando la competenza del Tribunale di Cosenza.

I giudici di legittimità hanno sottolineato la piana interpretazione dell’art. 117 del D.Lgs. 159/2011. Questa norma transitoria stabilisce in modo inequivocabile che le disposizioni del nuovo codice non si applicano ai procedimenti in cui la proposta di misura di prevenzione era già stata presentata alla data della sua entrata in vigore. Per tali procedimenti, continua ad applicarsi la legge precedente.

Nel caso specifico, la proposta del Pubblico Ministero era del 31 agosto 2010. Di conseguenza, il regime giuridico applicabile, anche per le fasi successive come la revoca, è quello previsto dalla Legge n. 1423 del 1956. L’art. 7 di tale legge prevedeva che il provvedimento potesse ‘essere revocato o modificato dall’organo dal quale fu emanato’.

La non applicabilità della procedura di revocazione del nuovo codice fa cadere il presupposto su cui il Tribunale di Cosenza aveva fondato la propria declinatoria di competenza. Il rimedio corretto non è la ‘revocazione’ ex art. 28, ma la ‘revoca’ secondo la vecchia disciplina.

Le Conclusioni

La sentenza riafferma un principio fondamentale in tema di successione di leggi processuali: la norma transitoria prevale e garantisce certezza giuridica. Per tutte le misure di prevenzione avviate prima del 2011, la competenza a decidere sulla revoca rimane incardinata presso lo stesso giudice che le ha disposte, conformemente a quanto previsto dalla L. 1423/1956. La decisione della Cassazione, quindi, non solo risolve il conflitto specifico ma fornisce un’indicazione chiara per tutti i casi analoghi, assicurando l’applicazione coerente del principio di ultrattività della legge.

Quale legge si applica alle richieste di revoca di confische di prevenzione disposte sulla base di proposte antecedenti al D.Lgs. 159/2011?
Si applica la normativa previgente, ovvero la Legge n. 1423 del 1956, in virtù della norma transitoria contenuta nell’art. 117 del D.Lgs. 159/2011, che ne stabilisce l’ultrattività.

Chi è il giudice competente a decidere sulla revoca di una confisca di prevenzione secondo la vecchia normativa (L. 1423/1956)?
Secondo l’art. 7, comma 2, della Legge n. 1423/1956, il giudice competente a decidere sulla revoca o sulla modifica del provvedimento è lo stesso ‘organo dal quale fu emanato’.

Perché la Corte di Cassazione ha stabilito la competenza del Tribunale di Cosenza e non della Corte d’Appello di Salerno?
Perché la proposta di misura di prevenzione era del 2010, quindi antecedente al D.Lgs. 159/2011. Di conseguenza, si applica la vecchia legge (L. 1423/1956), la quale prevede che la competenza per la revoca spetti al giudice che ha emesso il provvedimento originario, che in questo caso era il Tribunale di Cosenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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