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Competenza penale: cosa succede se cade l’aggravante?

Un’ordinanza della Cassazione affronta il tema della competenza penale distrettuale. Il caso nasce dalla decisione di un Tribunale del Riesame che, pur mantenendo una misura cautelare per tentata estorsione, escludeva l’aggravante mafiosa. La difesa sosteneva che ciò dovesse comportare la dichiarazione di incompetenza. Data l’esistenza di un contrasto giurisprudenziale sul punto, la Seconda Sezione Penale ha rimesso la decisione alle Sezioni Unite per chiarire se la caduta dell’aggravante incida sulla competenza penale del giudice.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Penale: Cosa Succede se il Giudice del Riesame Esclude un’Aggravante?

La determinazione della competenza penale è una delle questioni fondamentali del processo. Stabilisce quale giudice abbia il potere di decidere su un determinato caso. Ma cosa accade quando l’elemento che ha radicato la competenza presso un giudice specializzato, come quello distrettuale antimafia, viene a mancare nel corso delle indagini preliminari? Un’importante ordinanza della Corte di Cassazione ha recentemente affrontato questo dilemma, evidenziando un profondo contrasto giurisprudenziale e rimettendo la questione alle Sezioni Unite per una decisione definitiva.

I Fatti del Caso: Dalla Misura Cautelare al Ricorso in Cassazione

Il caso ha origine da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) del Tribunale distrettuale di Catania. L’indagato era accusato di due episodi di tentata estorsione, entrambi aggravati dall’aver agito con metodo mafioso, secondo l’art. 416-bis.1 del codice penale.

In seguito al ricorso dell’indagato, il Tribunale del Riesame di Catania ha parzialmente modificato la decisione. Ha annullato la misura per uno dei due capi d’imputazione per mancanza di gravi indizi. Per il secondo capo, ha mantenuto la misura cautelare in carcere, ma ha escluso la sussistenza dell’aggravante del metodo mafioso.

Proprio questa esclusione ha innescato il ricorso in Cassazione. La difesa ha sostenuto che, venendo meno l’aggravante, era venuta meno anche la ragione della competenza penale del G.I.P. distrettuale di Catania. Di conseguenza, il Tribunale del Riesame avrebbe dovuto dichiarare l’incompetenza e trasmettere gli atti al giudice territorialmente competente, quello di Ragusa.

La Questione di Competenza Penale: un Conflitto tra Principi

La Corte di Cassazione, nell’esaminare il ricorso, ha rilevato l’esistenza di due orientamenti interpretativi diametralmente opposti all’interno delle sue stesse sezioni.

Primo Orientamento: Il Principio della “Perpetuatio Iurisdictionis”

Secondo un primo filone, che appare maggioritario, la competenza si determina all’inizio del procedimento (in limine litis) sulla base della contestazione formulata dal Pubblico Ministero. Una volta stabilita, essa non può essere messa in discussione da valutazioni successive sulla fondatezza degli indizi, specialmente nella fase cautelare. Questo principio, noto come perpetuatio iurisdictionis, mira a garantire la stabilità del processo. In pratica, anche se il giudice del riesame esclude gli indizi per l’aggravante che fonda la competenza distrettuale, il giudice originario rimane competente per il procedimento.

Secondo Orientamento: La Prevalenza del Giudice Naturale

Un secondo orientamento, invece, sostiene che il Tribunale del Riesame, nel momento in cui opera una diversa qualificazione giuridica del fatto escludendo la riconducibilità del reato alle ipotesi di competenza distrettuale (art. 51, comma 3-bis c.p.p.), deve dichiarare l’incompetenza del giudice che ha emesso la misura. Questa tesi si fonda sulla necessità di garantire il principio costituzionale del “giudice naturale precostituito per legge” (art. 25 Cost.). Secondo questa visione, la misura cautelare deve essere valutata nel più breve tempo possibile dal giudice che la legge individua come naturalmente competente, una volta chiarita la natura del reato.

La Decisione della Corte: Rimessione alle Sezioni Unite

Preso atto di questo insanabile contrasto interpretativo, la Seconda Sezione Penale della Corte di Cassazione ha deciso di non pronunciarsi nel merito, ma di rimettere la questione al suo organo più autorevole: le Sezioni Unite.
Il quesito posto è il seguente: “se l’esclusione della gravità indiziaria limitatamente ai reati o alle circostanze aggravanti da cui discende la competenza del g.i.p. distrettuale… legittimi una pronuncia declinatoria di competenza”.

Le Motivazioni

La motivazione principale della rimessione risiede nella necessità di assicurare la certezza del diritto e l’uniforme interpretazione della legge su un punto cruciale della procedura penale. Il contrasto esistente crea una disparità di trattamento a seconda della sezione della Cassazione che si trova a decidere un caso analogo. Da un lato, il principio di stabilità del processo (perpetuatio iurisdictionis) suggerisce di mantenere la competenza radicata all’inizio; dall’altro, il principio del giudice naturale impone di trasferire il procedimento al giudice effettivamente competente non appena la qualificazione giuridica del fatto viene modificata in modo sostanziale. La scelta tra questi due principi ha implicazioni profonde sulla gestione dei procedimenti, soprattutto in materia di criminalità organizzata, e richiede un intervento chiarificatore e definitivo da parte delle Sezioni Unite.

Conclusioni

L’ordinanza in esame lascia in sospeso una questione di fondamentale importanza pratica. La decisione che verrà assunta dalle Sezioni Unite avrà un impatto significativo su numerosi procedimenti penali. Stabilirà se la competenza penale del giudice, definita sulla base dell’impostazione accusatoria iniziale, sia “cristallizzata” per tutta la fase delle indagini, oppure se possa essere dinamicamente adeguata alle risultanze che emergono, in particolare in sede di riesame delle misure cautelari. La risposta influenzerà le strategie difensive e l’operato dei pubblici ministeri, definendo con maggiore chiarezza i confini del potere giurisdizionale nella delicata fase che precede il giudizio.

Cosa succede se il Tribunale del Riesame esclude l’aggravante che determina la competenza di un giudice speciale (distrettuale)?
Esistono due orientamenti giurisprudenziali contrastanti. Secondo il primo, la competenza iniziale non cambia (principio di perpetuatio iurisdictionis). Secondo l’altro, il giudice deve essere dichiarato incompetente e gli atti trasmessi al giudice ordinario territorialmente competente.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso direttamente la questione sulla competenza penale?
La Corte ha riscontrato un profondo e radicato contrasto interpretativo tra le sue stesse sezioni. Per garantire la certezza del diritto e un’interpretazione uniforme su tutto il territorio nazionale, ha ritenuto necessario rimettere la decisione all’organo supremo della Corte, le Sezioni Unite.

Qual è la questione di diritto che le Sezioni Unite dovranno risolvere?
Le Sezioni Unite dovranno decidere se l’esclusione, in sede di riesame, della gravità indiziaria per un reato o un’aggravante che fonda la competenza del giudice distrettuale (ad esempio, l’aggravante mafiosa) imponga o meno al giudice di dichiarare la propria incompetenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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