LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Competenza patrocinio a spese dello Stato: la decisione

La Corte di Cassazione ha stabilito che la competenza a decidere sull’istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato spetta al giudice dinanzi al quale pende il procedimento principale. Se il giudice si dichiara territorialmente incompetente e trasferisce gli atti, perde anche la competenza a decidere sulla richiesta di gratuito patrocinio, la quale deve essere esaminata dal nuovo giudice competente.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 5 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Patrocinio a Spese dello Stato: Chi Decide se il Processo Viene Trasferito?

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 34709/2025, offre un chiarimento fondamentale su una questione procedurale cruciale: la competenza per il patrocinio a spese dello Stato quando il giudice del procedimento principale si dichiara territorialmente incompetente. La decisione sottolinea un principio di coerenza processuale, stabilendo che la competenza per la richiesta accessoria di gratuito patrocinio segue sempre quella del procedimento principale.

I Fatti del Caso

Un imputato presentava un’istanza per essere ammesso al patrocinio a spese dello Stato al GIP del Tribunale di Novara. Tuttavia, tale richiesta veniva depositata in un momento successivo a quello in cui lo stesso GIP, con un’ordinanza precedente, si era già dichiarato territorialmente incompetente per il procedimento penale principale, disponendone la trasmissione degli atti al GIP del Tribunale di Pistoia.

Di conseguenza, il GIP di Novara dichiarava la propria incompetenza anche a decidere sull’istanza di gratuito patrocinio, ordinando che la stessa venisse trasmessa al giudice di Pistoia, ormai territorialmente competente a decidere.

L’imputato, tramite il suo difensore, proponeva ricorso in Cassazione contro questa decisione, sostenendo due motivi principali:
1. Il GIP di Novara avrebbe dovuto comunque decidere sull’istanza, poiché questa si riferiva a una fase procedimentale (quella cautelare) che si era svolta dinanzi a lui.
2. Il giudice avrebbe errato nell’onerare la difesa della trasmissione dell’istanza, anziché disporla d’ufficio tramite la propria cancelleria, causando un potenziale pregiudizio economico per la perdita di onorari.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione sulla Competenza per il Patrocinio a Spese dello Stato

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, rigettando entrambe le argomentazioni della difesa e confermando la correttezza della decisione del GIP.

Il fulcro del ragionamento della Corte si basa sull’interpretazione dell’art. 124 del d.P.R. n. 115/2002. Questa norma stabilisce che l’organo competente a decidere sull’ammissione al patrocinio è il magistrato “davanti al quale pende il processo”.

Nel caso specifico, al momento della presentazione dell’istanza di gratuito patrocinio, il processo non pendeva più dinanzi al GIP di Novara. Quest’ultimo, infatti, si era già spogliato della competenza sul procedimento principale, ordinandone la trasmissione al Tribunale di Pistoia. Pertanto, la competenza a decidere su qualsiasi istanza accessoria, inclusa quella per il patrocinio a spese dello Stato, si era trasferita insieme al fascicolo principale.

Inoltre, la Corte ha smontato il secondo motivo di ricorso, definendo “fallace” l’argomentazione della difesa. Il provvedimento del GIP di Novara non aveva affatto onerato il difensore di riproporre l’istanza. Al contrario, aveva espressamente disposto che l’istanza fosse “da trasmettersi al giudice territorialmente competente a decidere”. Questa formula indica chiaramente un ordine rivolto all’ufficio di cancelleria di provvedere alla trasmissione, garantendo così la continuità procedurale senza richiedere un nuovo atto da parte dell’interessato.

Le Conclusioni

La sentenza ribadisce un principio cardine della procedura: accessorium sequitur principale (l’accessorio segue il principale). La competenza a decidere sulle istanze accessorie, come quella per il patrocinio a spese dello Stato, è strettamente legata alla competenza sul procedimento di merito. Una volta che un giudice si dichiara incompetente e trasferisce il fascicolo, perde la potestà decisionale su ogni aspetto della causa, che viene interamente devoluta al nuovo giudice designato. Questa pronuncia assicura certezza del diritto e previene il rischio di decisioni contrastanti da parte di uffici giudiziari diversi sullo stesso procedimento.

Chi è il giudice competente a decidere sull’istanza di patrocinio a spese dello Stato?
Il giudice competente è quello davanti al quale pende il processo principale, come stabilito dall’art. 124 del d.P.R. 115/2002.

Cosa succede all’istanza di patrocinio se il giudice si dichiara incompetente per territorio sul caso principale?
Se il giudice si dichiara incompetente e trasferisce gli atti del processo, perde anche la competenza a decidere sull’istanza di patrocinio. Tale istanza deve essere esaminata e decisa dal nuovo giudice che riceve il fascicolo del procedimento principale.

Se il giudice dichiara la propria incompetenza, a chi spetta il compito di trasmettere l’istanza al nuovo giudice?
Secondo la sentenza, quando il giudice dispone che l’istanza sia “da trasmettersi al giudice territorialmente competente”, l’ordine è rivolto alla cancelleria del proprio ufficio, che deve provvedere alla trasmissione materiale degli atti. Non è un onere a carico della parte o del suo difensore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati