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Competenza magistrato sorveglianza: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha risolto un conflitto di competenza tra diversi Magistrati di sorveglianza in merito a una richiesta di rateizzazione della pena pecuniaria. La Corte ha stabilito che la competenza territoriale spetta al magistrato del luogo in cui il condannato si trovava detenuto al momento della presentazione della richiesta, indipendentemente da successivi trasferimenti. Nel caso specifico, è stato dichiarato competente il Magistrato di sorveglianza di Viterbo, poiché il richiedente era nel carcere di Rieti al momento della domanda.

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Pubblicato il 7 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Magistrato di Sorveglianza: La Regola del Momento della Domanda

Determinare quale sia il giudice giusto a decidere è un principio fondamentale dello stato di diritto. Una recente sentenza della Corte di Cassazione chiarisce un punto cruciale riguardo la competenza magistrato di sorveglianza, specialmente quando un condannato viene trasferito tra diverse carceri. La decisione sottolinea come la competenza si radichi in un momento preciso, garantendo certezza e stabilità al procedimento.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine dalla richiesta di un condannato di poter pagare una pena pecuniaria a rate. La richiesta viene inizialmente trasmessa all’Ufficio di sorveglianza di Campobasso. Quest’ultimo, tuttavia, declina la propria competenza a favore del Magistrato di sorveglianza di Viterbo, poiché il condannato, al momento della decisione, risultava detenuto nel carcere di Rieti.

Successivamente, anche il Magistrato di sorveglianza di Viterbo solleva un dubbio sulla propria competenza, indicando come giudice competente il Magistrato di sorveglianza dell’Aquila. Il motivo? Nel frattempo, il condannato era stato nuovamente trasferito, questa volta presso la Casa circondariale di Avezzano. Questo ‘rimpallo’ di competenze ha reso necessario l’intervento della Corte di Cassazione per risolvere il conflitto e stabilire definitivamente chi dovesse decidere sulla richiesta di rateizzazione.

La Decisione della Corte di Cassazione sulla Competenza

La Corte di Cassazione, decidendo sul conflitto, ha dichiarato la competenza del Magistrato di sorveglianza di Viterbo. La Corte ha ordinato la trasmissione degli atti a quest’ultimo ufficio giudiziario affinché proceda con la decisione nel merito della richiesta di rateizzazione.

Le Motivazioni della Scelta

La motivazione della Corte si basa su un principio cardine del diritto processuale: la perpetuatio iurisdictionis. Questo principio stabilisce che la competenza del giudice si determina con riferimento alla situazione di fatto e di diritto esistente al momento in cui la domanda giudiziale viene proposta. Eventuali cambiamenti successivi, come il trasferimento del detenuto, non sono idonei a modificare la competenza già radicata.

Nel caso specifico, i giudici hanno accertato due date fondamentali:
1. Il condannato era entrato nel carcere di Rieti il 13 aprile 2024.
2. La richiesta di rateizzazione della pena era stata presentata il 28 maggio 2024.

Poiché al momento della presentazione della domanda (28 maggio) il soggetto si trovava ristretto a Rieti, la competenza territoriale apparteneva inequivocabilmente al Magistrato di sorveglianza di Viterbo, nel cui distretto ricade l’istituto penitenziario di Rieti. Il successivo trasferimento ad Avezzano è un evento irrilevante ai fini della determinazione della competenza per quel specifico procedimento.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa sentenza riafferma un principio di certezza del diritto fondamentale per il corretto funzionamento della giustizia. Stabilire la competenza in base al momento della domanda impedisce che i procedimenti vengano rallentati o paralizzati da continui trasferimenti di fascicoli dovuti a spostamenti dei detenuti. Per il condannato, significa avere un punto di riferimento giurisdizionale stabile, che non muta durante l’iter della sua istanza. Per il sistema giudiziario, garantisce efficienza e previene conflitti che minano la tempestività delle decisioni, soprattutto in un ambito delicato come quello dell’esecuzione della pena.

Come si determina la competenza del Magistrato di sorveglianza per una richiesta avanzata da un detenuto?
La competenza si determina in base al luogo di detenzione del condannato nel momento esatto in cui la richiesta viene presentata all’autorità giudiziaria.

Se un detenuto viene trasferito in un altro carcere dopo aver presentato una richiesta, il giudice competente cambia?
No, il trasferimento del detenuto in un’altra struttura penitenziaria, avvenuto dopo la presentazione della domanda, non modifica la competenza del Magistrato di sorveglianza, che rimane quella del luogo di detenzione originario.

Nel caso specifico, perché è stato ritenuto competente il Magistrato di sorveglianza di Viterbo e non quello dell’Aquila?
Perché al momento della presentazione della richiesta di rateizzazione della pena (28.5.2024), il condannato si trovava nel carcere di Rieti, territorio di competenza del Magistrato di sorveglianza di Viterbo. Il suo successivo trasferimento ad Avezzano (sotto la competenza dell’Aquila) è stato considerato irrilevante.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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