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Competenza in executivis: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione risolve un conflitto di competenza tra la Corte d’Appello di Bari e il Tribunale di Ancona. Si stabilisce che la competenza in executivis per decidere sulla continuazione tra reati spetta al giudice che ha emesso la sentenza divenuta irrevocabile per ultima al momento della presentazione dell’istanza. La Corte sottolinea l’irrilevanza di eventuali errori nel casellario giudiziale o di sentenze divenute definitive in un momento successivo, applicando il principio della ‘perpetuatio jurisdictionis’.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza in executivis: la Cassazione stabilisce la regola del ‘tempus regit actum’

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 19789 del 2024, ha fornito un’importante chiarificazione sul tema della competenza in executivis, risolvendo un conflitto tra due uffici giudiziari. La decisione riafferma il principio fondamentale della perpetuatio jurisdictionis, secondo cui la competenza si radica al momento della presentazione della domanda, garantendo così certezza e stabilità al procedimento.

I Fatti: Un Conflitto tra Corti

Il caso nasce da un’istanza presentata da un condannato per ottenere il riconoscimento della continuazione tra più reati, oggetto di diverse sentenze. L’istanza, basata sull’art. 671 del codice penale, è stata inizialmente presentata alla Corte d’Appello di Bari. Quest’ultima, tuttavia, ha declinato la propria competenza, trasmettendo gli atti al Tribunale di Ancona, sulla base di una sentenza di condanna emessa da quest’ultimo ufficio e divenuta definitiva in un momento successivo.

A sua volta, il Tribunale di Ancona ha sollevato un conflitto di competenza, sostenendo che al momento della presentazione dell’istanza originaria, l’ultima sentenza irrevocabile fosse quella emessa dalla Corte d’Appello di Bari. Si è così creata una situazione di stallo processuale che ha richiesto l’intervento della Corte di Cassazione come organo regolatore.

La Questione Giuridica sulla competenza in executivis

Il nucleo del problema riguardava l’applicazione dell’articolo 665, comma 4, del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che, quando l’esecuzione riguarda più provvedimenti emessi da giudici diversi, la competenza spetta al giudice che ha emesso il provvedimento divenuto irrevocabile per ultimo.

Il dilemma era: quale momento bisogna considerare per determinare quale sia l’ultima sentenza irrevocabile? Il momento in cui l’istanza viene presentata, o si deve tenere conto di sentenze divenute definitive successivamente? Inoltre, un’annotazione tardiva o errata nel casellario giudiziale può influenzare questa determinazione? La Cassazione ha risposto a queste domande in modo netto e definitivo.

Le motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto la tesi del Tribunale di Ancona, dichiarando la competenza della Corte d’Appello di Bari. Le motivazioni si fondano su principi consolidati della giurisprudenza.

Il Principio della Perpetuatio Jurisdictionis

Il punto centrale della decisione è il principio della perpetuatio jurisdictionis. La Corte ha ribadito che la competenza funzionale in materia di esecuzione è assoluta, inderogabile e si determina con riferimento esclusivo al momento della presentazione della domanda. Qualsiasi evento successivo, come il passaggio in giudicato di altre sentenze, non può modificare la competenza già radicata. Questo garantisce che il procedimento non sia soggetto a continui spostamenti, assicurando stabilità e certezza.

Irrilevanza del Casellario Giudiziale

Un altro aspetto cruciale è l’irrilevanza di eventuali difformità tra la situazione giuridica reale e quella risultante dal certificato del casellario giudiziale. La Corte ha specificato che l’individuazione del giudice competente deve basarsi sulla situazione di fatto esistente al momento del deposito dell’istanza, non su quanto, magari per ritardi amministrativi, risulta dal casellario. La realtà processuale prevale sulla registrazione formale.

Unitarietà dell’Esecuzione

Infine, la sentenza ha richiamato il principio dell’unitarietà dell’esecuzione. Quando una Corte d’Appello emette una sentenza, la sua competenza in executivis si estende a tutte le posizioni degli imputati, sia che la sentenza di primo grado sia stata confermata, sia che sia stata riformata. Nel caso di specie, la sentenza della Corte di Bari, divenuta irrevocabile il 03/05/2022 (prima della presentazione dell’istanza), radicava in capo a quella Corte la competenza a decidere, indipendentemente dall’esito specifico per il singolo imputato.

Conclusioni

La decisione della Cassazione rafforza un principio cardine del nostro ordinamento processuale: la certezza del diritto. Stabilire che la competenza in executivis si cristallizza al momento della presentazione della domanda impedisce che l’iter processuale sia influenzato da eventi futuri o da ritardi burocratici. Questa pronuncia offre un chiaro punto di riferimento per gli operatori del diritto, assicurando che l’individuazione del giudice dell’esecuzione avvenga secondo criteri oggettivi e stabili, a tutela dei diritti di tutte le parti coinvolte.

Come si determina il giudice competente a decidere sulla continuazione tra più reati in fase esecutiva?
La competenza appartiene al giudice che ha emesso la sentenza divenuta irrevocabile per ultima, prendendo come riferimento temporale il momento esatto in cui viene presentata l’istanza da parte del condannato.

Un errore o un ritardo nell’aggiornamento del casellario giudiziale può modificare la competenza del giudice?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la competenza si basa sulla situazione reale e fattuale al momento della domanda, non su quella che, eventualmente in modo difforme, risulta dal casellario giudiziale.

Se una nuova sentenza diventa definitiva dopo la presentazione dell’istanza, la competenza si sposta?
No. In base al principio della ‘perpetuatio jurisdictionis’, la competenza si radica al momento della presentazione della domanda e non può essere modificata da eventi successivi, come il passaggio in giudicato di altre sentenze.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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