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Competenza giudice esecuzione: l’ultima sentenza decide

La Corte di Cassazione risolve un conflitto tra tribunali, ribadendo un principio fondamentale sulla competenza del giudice dell’esecuzione. Quando un soggetto ha accumulato più condanne definitive da corti diverse, la competenza per ogni questione esecutiva spetta al giudice che ha emesso l’ultima sentenza divenuta irrevocabile. Questa regola, basata sull’art. 665 c.p.p., ha carattere funzionale e assoluto, garantendo una gestione unitaria della posizione del condannato, indipendentemente dal fatto che l’istanza presentata riguardi un provvedimento diverso da quello emesso per ultimo.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Giudice Esecuzione: l’Ultima Sentenza è la Chiave

Determinare la competenza del giudice dell’esecuzione è un passaggio cruciale nella fase successiva alla condanna definitiva. Ma cosa accade quando un individuo è stato condannato più volte da tribunali diversi? Chi ha l’autorità per decidere su istanze come l’estinzione del reato o altri incidenti di esecuzione? Una recente sentenza della Corte di Cassazione fa luce su questo punto, consolidando un principio fondamentale per la certezza del diritto.

Il Caso: Un Conflitto di Competenza tra Giudici

La vicenda nasce da una richiesta del Pubblico Ministero volta a far dichiarare l’estinzione di un reato oggetto di un decreto penale di condanna emesso nel 2014 dal G.i.p. del Tribunale di Locri. L’istanza è stata presentata al Tribunale di Reggio Calabria, il quale, tuttavia, si è dichiarato incompetente. Secondo il Tribunale, la competenza avrebbe dovuto essere del giudice che aveva emesso il provvedimento originario, cioè il G.i.p. di Locri.

Quest’ultimo, ricevuti gli atti, ha sollevato un conflitto di competenza, sostenendo che la decisione spettasse invece al Tribunale di Reggio Calabria. Il motivo? Lo stesso Tribunale aveva emesso, nei confronti del medesimo soggetto, un’altra sentenza di condanna, divenuta irrevocabile in un momento successivo (nel 2019). Si è creato così uno stallo procedurale che ha richiesto l’intervento della Corte di Cassazione per essere risolto.

La Regola sulla Competenza del Giudice dell’Esecuzione

Il cuore della questione risiede nell’interpretazione dell’articolo 665 del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce i criteri per individuare il giudice competente nella fase esecutiva. Il principio generale è che la competenza appartiene al giudice che ha emesso il provvedimento da eseguire. Tuttavia, la legge prevede una regola specifica per i casi di pluralità di condanne.

Quando una persona ha subito più condanne definitive da giudici diversi, la competenza del giudice dell’esecuzione si radica presso il giudice che ha emesso la sentenza divenuta irrevocabile per ultima. Si tratta di un criterio di competenza funzionale, che è assoluto e inderogabile. Questo significa che non può essere modificato né per accordo delle parti né per altre ragioni.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, nel risolvere il conflitto, ha riaffermato con forza questo principio consolidato. La scelta del legislatore di concentrare la competenza nelle mani di un unico giudice – quello dell’ultima condanna irrevocabile – risponde a un’esigenza di unitarietà. La posizione esecutiva di un individuo deve essere gestita in modo coerente e organico, evitando il rischio di decisioni frammentate o contrastanti che potrebbero derivare dall’intervento di più autorità giudiziarie.

La Corte ha chiarito che questo criterio si applica indipendentemente dall’oggetto specifico della richiesta. Anche se l’istanza riguarda una condanna più vecchia, emessa da un altro tribunale, la competenza a decidere spetta sempre e comunque al giudice dell’ultima condanna. Nel caso di specie, poiché il Tribunale di Reggio Calabria aveva pronunciato la sentenza divenuta definitiva per ultima (nel 2019), la Cassazione ha dichiarato la sua competenza, disponendo la trasmissione degli atti a quest’ultimo.

Conclusioni: Un Principio di Certezza Giuridica

La decisione in esame non introduce novità, ma rafforza un pilastro della procedura esecutiva penale. Il criterio dell’ultima sentenza irrevocabile offre una soluzione chiara e prevedibile per la gestione della competenza del giudice dell’esecuzione, garantendo che per ogni condannato esista un unico ‘foro esecutivo’. Ciò semplifica le procedure, assicura una visione d’insieme sulla situazione del soggetto e tutela il principio di certezza del diritto, fondamentale sia per gli operatori della giustizia che per i cittadini.

Se una persona ha ricevuto più condanne da tribunali diversi, quale giudice è competente per le questioni relative all’esecuzione della pena?
È competente il giudice che ha emesso l’ultima sentenza di condanna divenuta irrevocabile, anche se la richiesta specifica riguarda un’altra sentenza pronunciata da un giudice diverso.

La regola del giudice dell’ultima condanna irrevocabile si applica sempre?
Sì, la sentenza conferma che si tratta di un criterio di competenza funzionale, che è quindi assoluta e inderogabile. Il suo scopo è garantire una gestione unitaria della posizione esecutiva del condannato.

Perché è importante che un solo giudice si occupi di tutte le questioni esecutive per un singolo individuo?
Per assicurare che la posizione esecutiva del soggetto sia gestita in modo unitario e coerente, evitando decisioni frammentarie o contraddittorie che potrebbero derivare dal coinvolgimento di più giudici diversi, come stabilito dalla giurisprudenza consolidata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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