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Competenza giudice esecuzione: la regola dell’ultima

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza del Tribunale di Catanzaro, che aveva riconosciuto la continuazione tra più reati, per incompetenza funzionale. La Suprema Corte ha ribadito che la competenza del giudice dell’esecuzione, in caso di pluralità di sentenze, spetta al giudice che ha emesso l’ultima condanna divenuta irrevocabile, secondo un criterio puramente cronologico. Di conseguenza, ha trasmesso gli atti al Tribunale di Taranto, identificato come l’organo giurisdizionale competente.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Giudice Esecuzione: La Cassazione Ribadisce la Regola Cronologica

In una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha affrontato una cruciale questione procedurale, riaffermando un principio fondamentale per determinare la competenza del giudice dell’esecuzione in presenza di più sentenze di condanna a carico della stessa persona. La decisione chiarisce che l’unico criterio valido è quello cronologico, basato sull’ultima sentenza divenuta irrevocabile, indipendentemente da altri fattori. Questo principio garantisce certezza e uniformità nell’applicazione della legge.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine da un’istanza presentata da un soggetto condannato, volta a ottenere il riconoscimento del vincolo della continuazione tra i reati giudicati con ben quattordici sentenze diverse. Il Tribunale di Catanzaro, in funzione di giudice dell’esecuzione, accoglieva parzialmente la richiesta, rideterminando la pena complessiva.

Contro questa decisione, il Procuratore della Repubblica presso lo stesso Tribunale proponeva ricorso per cassazione, sollevando un’eccezione dirimente: il giudice che aveva emesso il provvedimento era funzionalmente incompetente. Secondo il Procuratore, la competenza non spettava al Tribunale di Catanzaro, bensì a quello di Taranto, poiché quest’ultimo aveva pronunciato la sentenza di condanna divenuta irrevocabile per ultima.

L’Importanza della Competenza del Giudice dell’Esecuzione

Il cuore della controversia risiede nell’applicazione dell’articolo 665, comma 4, del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce a chi spetta la competenza a decidere sulle questioni che sorgono dopo che una sentenza è diventata definitiva. In caso di pluralità di sentenze, la legge individua come competente il giudice che ha emesso la condanna divenuta irrevocabile per ultima.

Nel caso specifico, la sentenza emessa dal Tribunale di Taranto era diventata irrevocabile il 16 ottobre 2023, mentre quella del Tribunale di Catanzaro, presa a riferimento da quest’ultimo per stabilire la propria competenza, era passata in giudicato in data 29 luglio 2023. La successione temporale era quindi inequivocabile.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso del Procuratore fondato, accogliendolo senza riserve. I giudici hanno sottolineato come la giurisprudenza di legittimità sia consolidata nell’affermare che l’art. 665 c.p.p. introduce un criterio di determinazione della competenza di tipo oggettivo e cronologico.

Questo criterio non ammette deroghe e non opera distinzioni a seconda che la questione sollevata riguardi un solo titolo esecutivo o la totalità di essi. La competenza funzionale del giudice dell’esecuzione è ancorata a un parametro certo e inequivocabile: la data in cui l’ultima sentenza è diventata definitiva. Qualsiasi decisione emessa da un giudice diverso da quello così individuato è affetta da un vizio di incompetenza funzionale, che ne determina la nullità.

Le Conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio l’ordinanza del Tribunale di Catanzaro, dichiarandone l’incompetenza funzionale assoluta. La Corte ha quindi disposto la trasmissione degli atti al Tribunale di Taranto, quale giudice competente a decidere sull’istanza di riconoscimento della continuazione. Questa sentenza riafferma un principio di ordine e certezza procedurale, essenziale per il corretto funzionamento della giustizia nella fase esecutiva, garantendo che le decisioni vengano prese dall’organo giurisdizionale designato dalla legge in base a un criterio chiaro e non interpretabile.

In caso di più sentenze definitive contro la stessa persona, quale giudice è competente per la fase di esecuzione?
La competenza appartiene al giudice che ha pronunciato la sentenza di condanna divenuta irrevocabile per ultima. Il criterio è puramente cronologico.

Il criterio cronologico per la competenza del giudice dell’esecuzione si applica anche se la richiesta riguarda una sola delle sentenze?
Sì, la giurisprudenza citata nella sentenza conferma che la competenza del giudice dell’ultima condanna irrevocabile sussiste anche quando la questione da decidere attiene a un unico e diverso titolo esecutivo.

Cosa accade se un giudice incompetente emette un provvedimento in fase esecutiva?
Il provvedimento è viziato da incompetenza funzionale e deve essere annullato. La Corte di Cassazione, come nel caso di specie, annulla l’atto senza rinvio e dispone la trasmissione degli atti al giudice che la legge identifica come competente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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