Competenza Giudice Esecuzione: Quando Resta al Giudice di Primo Grado?
Determinare la corretta competenza del giudice dell’esecuzione è un passaggio cruciale nella fase successiva alla condanna definitiva. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 6982 del 2024) ha chiarito un punto fondamentale: quando la competenza a decidere su istanze come il riconoscimento della continuazione tra reati spetta al Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) che ha emesso la sentenza e quando, invece, si sposta alla Corte d’Appello. La decisione ruota attorno al concetto di ‘riforma sostanziale’ della sentenza di primo grado.
I Fatti del Caso: Il Conflitto tra Corte d’Appello e GIP
Il caso nasce da un conflitto negativo di competenza sollevato dalla Corte d’Appello di Bari nei confronti del GIP del Tribunale della stessa città. Un condannato aveva presentato un’istanza in sede esecutiva per ottenere il riconoscimento della continuazione tra più reati.
La questione era sorta perché la sentenza di primo grado, emessa dal GIP, era stata appellata. La Corte d’Appello aveva confermato integralmente la condanna per l’istante, ma aveva modificato il trattamento sanzionatorio solo per un coimputato. Nonostante ciò, il GIP si era dichiarato incompetente, ritenendo che la ‘riforma’ della sentenza, seppur parziale, avesse trasferito la competenza alla Corte d’Appello. Quest’ultima, di parere opposto, ha sollevato il conflitto dinanzi alla Cassazione, sostenendo che, non essendo stata modificata la posizione dell’istante, la competenza dovesse rimanere radicata presso il giudice di primo grado.
La Questione Giuridica sulla Competenza del Giudice dell’Esecuzione
Il fulcro della questione risiede nell’interpretazione dell’articolo 665, comma 2, del codice di procedura penale. Questa norma stabilisce che, di regola, il giudice competente per l’esecuzione è quello che ha deliberato il provvedimento in primo grado. Tuttavia, la competenza si trasferisce al giudice di secondo grado se quest’ultimo ha confermato o riformato la sentenza. La giurisprudenza ha da tempo chiarito che non ogni modifica è sufficiente a determinare tale trasferimento, ma è necessaria una ‘riforma sostanziale’ che incida significativamente sul merito della decisione.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione ha risolto il conflitto dichiarando la competenza del GIP del Tribunale di Bari. Gli Ermellini hanno specificato che la variazione del trattamento sanzionatorio per un coimputato non costituisce una riforma sostanziale idonea a spostare la competenza per gli altri imputati la cui condanna sia stata integralmente confermata.
La Corte ha spiegato che il trasferimento della competenza del giudice dell’esecuzione avviene solo in presenza di un intervento riformatore di peso. Esempi di tali interventi includono l’elisione di aggravanti, il riconoscimento di attenuanti, una diversa valutazione nel giudizio di comparazione tra circostanze o il riconoscimento della continuazione. Una semplice modifica della pena all’interno del range edittale previsto dalla legge, peraltro a beneficio di un altro soggetto, non ha la forza di attrarre la competenza in capo al giudice d’appello.
Le Conclusioni
La sentenza ribadisce un principio di stabilità e chiarezza: la competenza per l’esecuzione resta saldamente ancorata al giudice di primo grado, a meno che la Corte d’Appello non intervenga con modifiche di carattere sostanziale che riguardino specificamente la posizione del condannato che avanza l’istanza. Questa pronuncia offre un’importante guida pratica per gli operatori del diritto, confermando che modifiche marginali o relative ad altri coimputati non alterano il foro naturale dell’esecuzione penale, garantendo così una più certa e rapida gestione dei procedimenti esecutivi.
Chi è il giudice competente per l’esecuzione di una sentenza penale?
Di regola, è il giudice che ha emesso il provvedimento in primo grado. Nel caso di specie, il GIP del Tribunale.
Quando la competenza per l’esecuzione si trasferisce alla Corte d’Appello?
La competenza si sposta al giudice di secondo grado solo quando quest’ultimo abbia apportato una riforma sostanziale alla sentenza, come l’eliminazione di aggravanti, il riconoscimento di attenuanti o una modifica del giudizio di comparazione delle circostanze.
Una modifica della pena per un coimputato in appello sposta la competenza anche per gli altri imputati?
No. Secondo la sentenza, una variazione del trattamento sanzionatorio che riguarda solo un coimputato non è sufficiente a trasferire la competenza al giudice d’appello per gli altri imputati la cui condanna è stata integralmente confermata.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 1 Num. 6982 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 1 Num. 6982 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 08/11/2023
SENTENZA
sul conflitto di competenza sollevato da: CORTE APPELLO BARI nei confronti di:
GIP TRIBUNALE BARI
con l’ordinanza del 28/11/2022 della CORTE APPELLO di BARI
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
lette/sefit-ite le conclusioni del PG NOME COGNOME cf….k GLYPHyQ n e-R c-`9·”Me’t 7-f-A 4 L 9 ott( 6tt P «rx.z V.A.A.Aliz I Qy t: r-k>
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procedimento a trattazione scritta.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza emessa in sede esecutiva, in data 28 novembre 2022, la Corte di Appello di Bari ha sollevato conflitto negativo di competenza con il GIP Tribunale di Bari nel procedimento introdotto, a fini di riconoscimento d continuazione, da COGNOME NOME.
1.1 In particolare, la Corte di Appello ha evidenziato che l’ultimo provvedime divenuto irrevocabile è rappresentato dalla sentenza emessa dal GIP del Tribuna di Bari in data 3 aprile 2019, confermata dalla Corte di Appello in data 15 gen 2020. In detta procedura la sentenza di primo grado è stata integralme confermata nei confronti del Limontini, con modifica del solo trattamen sanzionatorio per la posizione del coimputato COGNOME NOMENOME NOME è perta ritenuta erronea la precedente statuizione del GIP del Tribunale di Bari, che a genericamente indicato l’esistenza di una ‘riforma’ della prima decisione.
Il conflitto negativo insorto va risolto affermando la competenza del GIP Tribunale di Bari.
Ciò in ragione del fatto che la variazione del trattamento sanzionatorio – real nel giudizio di secondo grado nei confronti del coimputato COGNOME astrattamente rilevante (in ragione del principio della unicità del giudice esecuzione della medesima sentenza) ha in realtà riguardato solo la dive determinazione della pena all’interno del rangre edittale e, pertanto, non è idonea a ritenere integrato il presupposto di cui all’art. 665 co.2 cod.proc.pen trasferimento della competenza al giudice di secondo grado (la competenza s traferisce solo lì dove la modifica del trattamento sanzionatorio derivi intervento riformatore sostanziale che riguardi, ad esempio, la elision aggravanti, il riconoscimento di attenuanti, la variazione del giudiz comparazione o il riconoscimento della continuazione v. da ultimo Sez. I n.2256 del 28.4.2023).
P.Q.M.
Decidendo sul conflitto, dichiara la competenza del Tribunale di Bari, Sezione G cui dispone trasmettersi gli atti.
Così deciso in data 8 novembre 2023
Il Consigliere estensore
Il Presidente