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Competenza giudice esecuzione: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione risolve un conflitto sulla competenza del giudice dell’esecuzione, stabilendo che la giurisdizione spetta al giudice che ha emesso l’ultima sentenza divenuta irrevocabile prima della presentazione dell’istanza. Nel caso specifico, la competenza è stata attribuita alla Corte di Appello di Palermo, correggendo una precedente valutazione errata.

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Pubblicato il 12 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Giudice Esecuzione: La Cassazione Fa Chiarezza sul Criterio dell’Ultima Sentenza

Determinare la corretta competenza del giudice dell’esecuzione è un passaggio cruciale nella fase successiva alla condanna definitiva. Un errore in questa identificazione può generare ritardi e incertezze procedurali. Con la sentenza n. 46324 del 2024, la Corte di Cassazione interviene per risolvere un conflitto di competenza, ribadendo un principio fondamentale: la giurisdizione spetta al giudice che ha emesso l’ultima sentenza divenuta irrevocabile.

I Fatti del Caso: un Conflitto tra Tribunale e Corte d’Appello

La vicenda ha origine da un’istanza presentata da un condannato per ottenere l’applicazione della continuazione tra più reati, ai sensi dell’art. 671 del codice di procedura penale. Inizialmente, la Corte di Appello di Palermo si era dichiarata incompetente, indicando come giudice competente il Tribunale di Marsala, sulla base del fatto che quest’ultimo avesse emesso una sentenza, poi divenuta irrevocabile, in data anteriore.

Tuttavia, il Tribunale di Marsala, ricevuti gli atti, ha sollevato un conflitto negativo di competenza. Dopo un’attenta analisi del casellario giudiziale del condannato, il Tribunale ha accertato che, al momento della presentazione dell’istanza, l’ultima sentenza a essere passata in giudicato era stata emessa proprio dalla Corte di Appello di Palermo. Si è così creato un ‘rimpallo’ di responsabilità che ha richiesto l’intervento della Suprema Corte per essere risolto.

La Questione sulla Competenza del Giudice dell’Esecuzione

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione del criterio legale per individuare il giudice dell’esecuzione competente. La legge stabilisce che tale competenza è radicata presso l’ufficio giudiziario che ha emesso il provvedimento divenuto irrevocabile per ultimo. L’apparente semplicità di questa regola può talvolta scontrarsi con la complessità delle vicende processuali di un imputato, che può avere a carico diverse sentenze.

L’errore di valutazione iniziale

La Corte d’Appello di Palermo aveva inizialmente fondato la propria declinatoria di competenza su una sentenza del Tribunale di Marsala del 2020. Questa valutazione si è rivelata incompleta, poiché non teneva conto di una successiva pronuncia emessa dalla stessa Corte d’Appello nel 2023 e divenuta irrevocabile pochi mesi prima della presentazione dell’istanza da parte del condannato.

La corretta individuazione dell’ultima sentenza

Il Tribunale di Marsala, invece, ha correttamente effettuato una disamina completa del casellario giudiziale, identificando con precisione la cronologia delle sentenze. È emerso che la sentenza della Corte di Appello di Palermo del 22/06/2023, divenuta irrevocabile il 05/11/2023, era l’ultimo provvedimento passato in giudicato prima che l’interessato depositasse la sua richiesta (01/03/2024). Questo dato temporale è risultato decisivo per la risoluzione del conflitto.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, nel decidere sul conflitto, ha ritenuto ammissibile l’istanza e fondate le argomentazioni del Tribunale di Marsala. I giudici supremi hanno ribadito che, per determinare la competenza del giudice dell’esecuzione, è necessario fare riferimento esclusivo alla sentenza passata in giudicato in epoca più recente rispetto al momento in cui sorge la questione esecutiva.

La Corte ha specificato che il provvedimento declinatorio della competenza territoriale da parte del giudice dell’esecuzione non è impugnabile, ma può essere unicamente oggetto di conflitto. Nel merito, l’analisi del certificato del casellario giudiziale non lasciava dubbi: l’ultima sentenza irrevocabile era quella emessa dalla Corte d’Appello di Palermo. Di conseguenza, è quest’ultima a dover decidere sull’istanza del condannato.

Le Conclusioni: Il Principio Guida per la Competenza

La decisione della Cassazione rafforza un principio chiaro e oggettivo: la competenza funzionale del giudice dell’esecuzione si radica presso l’autorità giudiziaria che ha pronunciato la condanna definitiva più recente. Questo criterio cronologico serve a garantire certezza e a prevenire incertezze procedurali. La sentenza sottolinea l’importanza di un’accurata verifica del casellario giudiziale prima di emettere una declaratoria di incompetenza, al fine di individuare correttamente l’ultimo provvedimento irrevocabile e, con esso, il giudice naturale della fase esecutiva. Gli atti sono stati quindi trasmessi alla Corte di Appello di Palermo per la prosecuzione del giudizio.

Chi è il giudice competente a decidere su un’istanza in fase esecutiva, come quella per l’applicazione della continuazione?
La competenza spetta al giudice che ha emesso la sentenza divenuta irrevocabile per ultima, rispetto al momento in cui viene presentata l’istanza dal condannato.

Cosa succede se un giudice si dichiara erroneamente incompetente?
L’altro giudice, se ritiene di non essere a sua volta competente, può sollevare un conflitto di competenza davanti alla Corte di Cassazione, che deciderà in via definitiva a quale ufficio giudiziario spetta la trattazione del caso.

Qual è l’elemento decisivo per stabilire quale sia l’ultima sentenza irrevocabile?
L’elemento decisivo è l’analisi cronologica del certificato del casellario giudiziale. Si deve identificare la data in cui l’ultima sentenza di condanna è passata in giudicato, ovvero è diventata non più impugnabile con mezzi ordinari, prima della presentazione dell’istanza che dà origine all’incidente di esecuzione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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