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Competenza giudice esecuzione: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza della Corte di Appello di Venezia, stabilendo che la competenza del giudice dell’esecuzione, in caso di applicazione della continuazione tra reati giudicati con sentenze diverse, spetta al giudice di primo grado che ha emesso la sentenza confermata in appello e divenuta per ultima irrevocabile, e non alla Corte d’Appello stessa. La decisione chiarisce l’applicazione dell’art. 665 del codice di procedura penale.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Giudice Esecuzione: La Cassazione Fa Chiarezza sul Giudice Competente

Determinare la corretta competenza del giudice dell’esecuzione è un passaggio fondamentale nella fase successiva alla condanna penale. Un errore in questa fase può invalidare le decisioni prese. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 44019 del 2024, interviene proprio su questo tema, offrendo un chiarimento cruciale in caso di più sentenze definitive a carico della stessa persona.

I Fatti del Caso: Una Richiesta di Continuazione

Il caso ha origine dalla richiesta di un condannato di ottenere il riconoscimento della “continuazione” tra due reati per i quali era stato giudicato separatamente. La continuazione è un istituto che permette di unificare le pene di più reati commessi in esecuzione di un medesimo disegno criminoso, ottenendo una pena complessiva più mite.

L’istanza era stata presentata sia al Tribunale di Rovigo sia alla Corte di Appello di Venezia. Quest’ultima, ritenendosi competente, aveva accolto la richiesta. Contro questa decisione, il Procuratore generale presso la Corte di Appello ha proposto ricorso per cassazione, sostenendo che la Corte d’Appello non fosse il giudice corretto per decidere.

Secondo il Procuratore, la competenza spettava al Tribunale di Rovigo, in quanto giudice che aveva emesso la sentenza di primo grado, poi confermata in appello e divenuta per ultima irrevocabile.

La Decisione della Cassazione sulla Competenza del Giudice dell’Esecuzione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del Procuratore generale, annullando senza rinvio l’ordinanza della Corte di Appello di Venezia. I giudici supremi hanno confermato che la Corte d’Appello aveva agito in una situazione di incompetenza funzionale, un vizio che rende la sua decisione nulla.

La Cassazione ha stabilito che la competenza del giudice dell’esecuzione doveva essere radicata presso il Tribunale di Rovigo, e non presso la Corte d’Appello, nonostante quest’ultima avesse emesso la sentenza divenuta irrevocabile per ultima.

Le Motivazioni: Applicazione dell’Art. 665 del Codice di Procedura Penale

La motivazione della Corte si fonda su una precisa interpretazione delle norme procedurali. Il punto di partenza è l’articolo 665, comma 4, del codice di procedura penale, che stabilisce una regola generale: se l’esecuzione riguarda più provvedimenti emessi da giudici diversi, la competenza spetta al giudice che ha emesso il provvedimento divenuto irrevocabile per ultimo.

Tuttavia, a questa regola se ne affianca un’altra, contenuta nel comma 2 dello stesso articolo. Questa norma specifica che, quando un provvedimento è stato appellato e la sentenza di appello si è limitata a confermare quella di primo grado, il giudice competente per l’esecuzione è il giudice di primo grado.

Nel caso specifico, la sentenza della Corte di Appello di Venezia era meramente confermativa della decisione del Tribunale di Rovigo. Pertanto, applicando il combinato disposto delle due norme, la competenza non poteva che essere del Tribunale di Rovigo.

La Corte ha inoltre precisato che non era necessario rinviare gli atti al Tribunale di Rovigo, poiché risultava che quest’ultimo si fosse già pronunciato sulla medesima istanza con un’ordinanza divenuta, nel frattempo, definitiva.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa sentenza ribadisce un principio fondamentale per avvocati e operatori del diritto: la competenza del giudice dell’esecuzione è inderogabile e deve essere determinata con la massima precisione. La decisione chiarisce che la semplice conferma di una sentenza di primo grado da parte della Corte d’Appello non sposta la competenza per la fase esecutiva, che rimane saldamente incardinata presso il giudice che ha originariamente emesso la condanna. Questo garantisce una maggiore certezza del diritto e previene la possibilità che decisioni in fase esecutiva vengano assunte da un giudice privo della necessaria competenza funzionale, con conseguente rischio di annullamento.

Chi è il giudice competente a decidere sulla continuazione tra reati se ci sono più sentenze definitive?
In linea generale, è competente il giudice che ha emesso la sentenza divenuta irrevocabile per ultima.

Se la sentenza d’appello si limita a confermare quella di primo grado, quale giudice è competente per l’esecuzione?
In questo caso, la competenza per l’esecuzione rimane al giudice di primo grado che ha emesso la sentenza, e non si trasferisce alla Corte d’Appello, come stabilito dall’art. 665, comma 2, del codice di procedura penale.

Perché la Cassazione ha annullato la decisione della Corte d’Appello senza rinviare il caso a un altro giudice?
La Cassazione ha annullato senza rinvio perché il giudice effettivamente competente (il Tribunale di Rovigo) si era già pronunciato sulla stessa istanza con un’ordinanza che era diventata definitiva. Pertanto, un nuovo giudizio sulla medesima questione non era necessario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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