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Competenza giudice esecuzione: decide l’ultima sentenza

La Corte di Cassazione risolve un conflitto di competenza tra il Tribunale di Prato e quello di Pistoia. Un soggetto, con più condanne definitive, chiedeva l’applicazione dell’indulto su una vecchia sentenza. La Corte ha stabilito che la competenza del giudice dell’esecuzione spetta sempre al giudice che ha emesso l’ultima sentenza divenuta irrevocabile, consolidando il principio del giudice unico per la fase esecutiva, a prescindere dal titolo a cui si riferisce la specifica istanza.

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Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Giudice Esecuzione: La Cassazione Ribadisce il Criterio Cronologico

Quando un condannato con più sentenze definitive presenta un’istanza, come una richiesta di indulto, sorge una domanda fondamentale: chi decide? La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 360 del 2024, offre una risposta chiara e ribadisce un principio cardine in materia di competenza del giudice dell’esecuzione. La Suprema Corte stabilisce che, in presenza di una pluralità di condanne, la competenza è radicata presso il giudice che ha emesso l’ultima sentenza divenuta irrevocabile, indipendentemente da quale condanna sia oggetto della richiesta.

I Fatti del Caso: un Conflitto tra Tribunali

La vicenda ha origine dalla richiesta di applicazione dell’indulto presentata da un condannato in relazione a una pena inflittagli con sentenza del GIP del Tribunale di Prato, divenuta definitiva nel 2013. L’istanza viene inizialmente rivolta al Tribunale di Pistoia, il quale, tuttavia, declina la propria competenza, ritenendo che la decisione spettasse al giudice che aveva emesso la sentenza specifica, ovvero Prato.

A sua volta, il GIP presso il Tribunale di Prato solleva un conflitto negativo di competenza. Dal casellario giudiziale del condannato, infatti, emerge un’altra sentenza, emessa dal Tribunale di Pistoia, divenuta irrevocabile in un momento successivo (nel 2021). Secondo il GIP di Prato, è questo dato cronologico a determinare la competenza, e non il legame tra l’istanza e la singola sentenza.

La Questione Giuridica sulla Competenza del Giudice dell’Esecuzione

Il cuore della questione è l’interpretazione dell’articolo 665 del codice di procedura penale. In caso di pluralità di provvedimenti eseguibili nei confronti della stessa persona, la competenza del giudice dell’esecuzione appartiene al giudice che ha pronunciato la condanna divenuta irrevocabile per ultima, oppure al giudice che ha emesso il provvedimento specifico su cui verte l’istanza del condannato? Questo dilemma procedurale è cruciale per garantire certezza del diritto ed evitare rimpalli di responsabilità tra uffici giudiziari.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione accoglie la tesi del GIP di Prato e risolve il conflitto dichiarando la competenza del Tribunale di Pistoia. Le motivazioni si fondano su un orientamento giurisprudenziale consolidato.

Il Principio del Giudice Unico dell’Esecuzione: L’Ultima Sentenza Irrevocabile

I giudici di legittimità ribadiscono con forza che il giudice dell’esecuzione è unico e la sua competenza è determinata da un criterio oggettivo e cronologico. L’articolo 665, comma 4, c.p.p. stabilisce che se più sentenze sono state pronunciate da giudici diversi, è competente il giudice che ha emesso il provvedimento divenuto irrevocabile per ultimo. Questo principio, spiegano, si applica anche quando la questione sollevata (come l’applicazione dell’indulto) attiene a un diverso e precedente titolo esecutivo. Lo scopo della norma è di concentrare presso un unico ufficio giudiziario tutte le vicende relative alla fase esecutiva della pena di un determinato soggetto, garantendo coerenza e uniformità di trattamento.

Irrilevanza delle Modifiche non Sostanziali in Appello

La Corte chiarisce inoltre un altro aspetto. La sentenza del Tribunale di Pistoia, l’ultima divenuta irrevocabile, era stata parzialmente riformata in appello. Tuttavia, tale modifica era marginale e riguardava la mancata concessione di benefici a una coimputata, senza intaccare la sostanza della decisione per il condannato principale. Di conseguenza, secondo un altro principio consolidato, la competenza rimane radicata presso il giudice di primo grado (Pistoia), poiché la riforma non ha comportato una variazione sostanziale della sua decisione.

Le Conclusioni

La sentenza in esame rafforza il principio di unicità del giudice dell’esecuzione, ancorando la competenza a un dato certo e inequivocabile: l’ultima condanna passata in giudicato. Questa pronuncia ha un’importante implicazione pratica: sia per i condannati che per i loro difensori, l’individuazione dell’autorità giudiziaria a cui rivolgersi per qualsiasi questione inerente all’esecuzione della pena è resa semplice e prevedibile, evitando incertezze e ritardi procedurali. La competenza del giudice dell’esecuzione è funzionale e non può variare a seconda del singolo provvedimento oggetto di istanza.

Chi è il giudice competente a decidere su una richiesta di indulto se una persona ha più condanne definitive emesse da tribunali diversi?
È competente il giudice che ha emesso la sentenza di condanna divenuta irrevocabile per ultima, indipendentemente dal fatto che la richiesta di indulto riguardi una condanna precedente.

La competenza del giudice dell’esecuzione cambia a seconda della questione da decidere?
No, la giurisprudenza consolidata afferma che il giudice dell’esecuzione è unico per tutti i provvedimenti eseguibili nei confronti dello stesso soggetto e la sua competenza non può variare a seconda della specifica questione da trattare.

Se una sentenza di primo grado viene modificata in appello, questo sposta la competenza per la fase esecutiva?
No, la competenza rimane del giudice di primo grado, a meno che la modifica in appello non sia stata sostanziale. Come chiarito dalla Corte, una modifica che non riguarda il merito della condanna dell’imputato principale non è idonea a spostare la competenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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