LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Competenza giudice esecuzione: chi decide sul cumulo?

In un conflitto tra due tribunali, la Corte di Cassazione ha stabilito che la competenza del giudice dell’esecuzione, in presenza di più condanne definitive emesse da giudici diversi, spetta a quello che ha pronunciato l’ultima sentenza. Questo principio si applica anche quando l’istanza riguarda un provvedimento precedente emesso da un altro ufficio giudiziario, garantendo l’unicità della gestione della fase esecutiva.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 18 settembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Giudice Esecuzione: La Cassazione Fa Chiarezza sul Giudice dell’Ultima Parola

Quando un individuo ha accumulato più condanne definitive emesse da tribunali diversi, sorge una domanda fondamentale: chi è il giudice competente a decidere su eventuali questioni che emergono durante l’esecuzione delle pene? La corretta individuazione della competenza del giudice dell’esecuzione è cruciale per garantire un percorso esecutivo unitario e coerente. Con la sentenza in esame, la Corte di Cassazione interviene per risolvere un conflitto tra due tribunali, ribadendo un principio cardine della procedura penale.

I Fatti del Caso: Un Conflitto tra Tribunali

La vicenda ha origine dall’istanza di un soggetto volta a ottenere la revoca di un decreto penale di condanna emesso nel 2009 dal Giudice per le indagini preliminari (GIP) del Tribunale di Locri. Anni dopo, nel 2024, lo stesso individuo subiva un’altra condanna, questa volta una sentenza di patteggiamento divenuta irrevocabile, emessa dal Tribunale di Reggio Calabria.

L’istanza di revoca del primo decreto veniva presentata al Tribunale di Reggio Calabria, il quale però declinava la propria competenza. A suo avviso, la decisione spettava al giudice che aveva emesso il provvedimento da revocare, ovvero il Tribunale di Locri. Quest’ultimo, a sua volta, si riteneva incompetente, sostenendo che la giurisdizione dovesse essere attribuita al giudice che aveva pronunciato l’ultima sentenza irrevocabile, cioè Reggio Calabria. Si è così generato un ‘conflitto di competenza negativo’, che ha richiesto l’intervento risolutivo della Corte di Cassazione.

La Questione sulla Competenza del Giudice dell’Esecuzione

Il nucleo del problema legale risiede nell’interpretazione dell’articolo 665 del codice di procedura penale. La norma stabilisce, al comma 4, che se l’esecuzione riguarda più provvedimenti emessi da giudici diversi, la competenza spetta al giudice che ha emesso il provvedimento divenuto irrevocabile per ultimo.

Il dubbio sollevato era se questa regola generale valesse anche quando la specifica richiesta (in questo caso, la revoca di un vecchio decreto penale) riguardava un atto emesso da un giudice diverso da quello dell’ultima condanna. La Corte di Cassazione è stata chiamata a chiarire se prevalga il criterio dell’ultima sentenza o quello del giudice che ha emesso l’atto oggetto dell’istanza.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha risolto il conflitto dichiarando la competenza del Tribunale di Reggio Calabria, ovvero il giudice che aveva pronunciato l’ultima sentenza irrevocabile. La decisione si fonda su un’interpretazione sistematica delle norme che regolano la fase esecutiva.

Il Principio dell’Art. 665, Comma 4, c.p.p.

Il Collegio ha affermato con chiarezza che la regola processuale prevista dall’art. 665, comma 4, c.p.p. ha carattere generale e non subisce deroghe, neanche nelle ipotesi in cui si discuta della revoca di un singolo provvedimento decisorio. Il legislatore ha inteso concentrare in un unico foro tutte le questioni esecutive relative a una stessa persona, per assicurare una gestione unitaria e coerente della sua posizione giudiziaria.

L’Unicità del Giudice dell’Esecuzione

La ratio della norma è quella di evitare la frammentazione delle decisioni e possibili contrasti tra giudicati. Affidare la competenza al giudice dell’ultima condanna irrevocabile garantisce che vi sia un unico magistrato a supervisionare l’intero percorso esecutivo del condannato. Questo giudice è funzionalmente competente a provvedere su ogni questione, anche se relativa a sentenze precedenti emesse da altri uffici giudiziari. La Corte ha richiamato precedenti giurisprudenziali, anche risalenti ma mai superati, che confermano come la determinazione della posizione di un soggetto con più condanne debba essere necessariamente unitaria e fare capo a un unico giudice.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La pronuncia della Cassazione ha importanti implicazioni pratiche. Stabilisce in modo inequivocabile che, in presenza di una pluralità di titoli esecutivi, l’avvocato o il diretto interessato dovrà sempre rivolgersi al giudice che ha emesso l’ultima sentenza divenuta definitiva, a prescindere dall’oggetto specifico dell’istanza. Questo criterio semplifica l’individuazione del foro competente, riducendo il rischio di conflitti di giurisdizione e i conseguenti ritardi procedurali. La sentenza rafforza il principio di unicità e coerenza nella fase di esecuzione della pena, un momento cruciale per la certezza del diritto.

In caso di più condanne da giudici diversi, chi è competente per l’esecuzione?
È competente il giudice che ha emesso l’ultimo provvedimento divenuto irrevocabile, anche se la richiesta specifica riguarda una condanna precedente emessa da un altro giudice.

La regola del giudice dell’ultima condanna vale anche se si chiede la revoca di un decreto penale precedente?
Sì, la Corte di Cassazione ha chiarito che la regola processuale prevista dall’art. 665, comma 4, c.p.p. non viene meno. La competenza rimane del giudice che ha pronunciato l’ultimo provvedimento irrevocabile.

Qual è lo scopo della regola che concentra la competenza sul giudice dell’ultima condanna?
Lo scopo è garantire che la posizione esecutiva di un soggetto sia gestita in modo unitario da un unico giudice, che ha una visione complessiva di tutte le sentenze di condanna, evitando decisioni frammentate o contraddittorie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati