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Competenza giudice esecuzione: chi decide con più pene

La Corte di Cassazione risolve un conflitto negativo di competenza tra un Giudice di Pace e un Tribunale. In presenza di più sentenze di condanna emesse sia da un giudice ordinario che da un Giudice di Pace, la competenza del giudice dell’esecuzione spetta sempre al giudice ordinario. Questa regola speciale prevale sul criterio generale dell’ultima sentenza irrevocabile. La sentenza chiarisce un importante principio in materia di esecuzione penale, attribuendo la decisione al Tribunale di Rimini.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Giudice Esecuzione: la Cassazione fa chiarezza

Determinare la corretta competenza del giudice dell’esecuzione è un passaggio cruciale nella fase finale del processo penale. La questione si complica notevolmente quando un soggetto è stato condannato con più sentenze emesse da organi giurisdizionali diversi, come un Tribunale ordinario e un Giudice di Pace. Con la sentenza n. 5054 del 2024, la Corte di Cassazione ha risolto un conflitto di giurisdizione, stabilendo un principio chiaro e dirimente.

I Fatti del Caso

Un individuo, condannato con diverse sentenze divenute irrevocabili, presenta un’istanza per ottenere l’applicazione dell’indulto. Le condanne erano state emesse da più autorità: il Tribunale per i Minorenni di Milano, il G.i.p. del Tribunale di Rimini, il Tribunale di Rimini in composizione monocratica e, infine, il Giudice di Pace di Verona.
Il Giudice per le indagini preliminari di Rimini, adito per primo, dichiarava la propria incompetenza. A suo avviso, secondo la regola generale dell’art. 665, comma 4, cod. proc. pen., la competenza spettava al giudice che aveva emesso l’ultima sentenza divenuta irrevocabile, ovvero il Giudice di Pace di Verona.
Quest’ultimo, ricevuti gli atti, ha sollevato un conflitto negativo di competenza. Sosteneva che dovesse applicarsi una norma speciale, l’art. 40, comma 3, del d.lgs. 274/2000, la quale prevede che, se l’esecuzione riguarda provvedimenti emessi sia dal Giudice di Pace sia da un giudice ordinario, la competenza è sempre di quest’ultimo.

La Questione Giuridica sulla Competenza del Giudice dell’Esecuzione

Il nucleo del problema risiedeva nel rapporto tra due norme:
1. La regola generale (art. 665, comma 4, c.p.p.): La competenza a decidere in fase esecutiva appartiene al giudice che ha emesso il provvedimento divenuto irrevocabile per ultimo.
2. La regola speciale (art. 40, comma 3, d.lgs. 274/2000): Se tra le sentenze da eseguire ve ne sono alcune emesse dal Giudice di Pace e altre da un giudice ordinario, la competenza è sempre e comunque del giudice ordinario.

Il conflitto nasceva proprio dalla necessità di stabilire quale delle due disposizioni dovesse prevalere nel caso di specie, per individuare correttamente il giudice a cui spettava la decisione sull’istanza di indulto.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha risolto il conflitto dando ragione al Giudice di Pace di Verona e affermando la prevalenza della norma speciale. Il Collegio ha chiarito che il sistema delineato dal legislatore subisce una deroga fondamentale quando tra le sentenze in esecuzione figura anche una emessa dal Giudice di Pace.
L’art. 40 del d.lgs. n. 274 del 2000 è una norma speciale che prevale sulle regole ordinarie di individuazione della competenza del giudice dell’esecuzione. Questa disposizione stabilisce in modo inequivocabile che, in caso di concorso tra provvedimenti del giudice di pace e di un giudice ordinario, la competenza funzionale spetta sempre a quest’ultimo.
Di conseguenza, la regola generale dell’ultima sentenza irrevocabile (art. 665 c.p.p.) non trova applicazione in questa ipotesi. La competenza, pertanto, deve essere radicata in capo al giudice ordinario che ha emesso la sentenza divenuta irrevocabile per ultima tra quelle pronunciate dai giudici ordinari. Nel caso specifico, questo è stato individuato nel Tribunale di Rimini in composizione monocratica. La Corte ha inoltre ribadito il proprio potere di individuare la competenza anche di un giudice ‘terzo’, non direttamente coinvolto nel conflitto, per assicurare la corretta applicazione della legge.

Le Conclusioni

Con questa decisione, la Cassazione stabilisce un principio fondamentale per la prassi giudiziaria. La sentenza offre certezza giuridica, chiarendo che la presenza di una condanna del Giudice di Pace in un cumulo di pene attrae la competenza esecutiva verso il giudice ordinario. Questa scelta legislativa, confermata dalla Corte, risponde all’esigenza di gestire in modo unitario e coerente la posizione esecutiva del condannato, affidandola all’organo giudiziario con competenza generale. Il verdetto previene futuri conflitti e garantisce una più rapida ed efficiente trattazione delle istanze in fase esecutiva.

Chi è il giudice competente per l’esecuzione se ci sono condanne sia del Giudice di Pace che del Tribunale?
La competenza spetta sempre al giudice ordinario (Tribunale). La norma speciale dell’art. 40, comma 3, del d.lgs. 274/2000 prevale sulla regola generale.

La regola dell’ultima sentenza irrevocabile vale sempre per determinare la competenza esecutiva?
No. Questa regola generale, prevista dall’art. 665, comma 4, del codice di procedura penale, non si applica quando l’esecuzione riguarda anche sentenze emesse dal Giudice di Pace, caso in cui prevale la competenza del giudice ordinario.

Può la Corte di Cassazione, nel risolvere un conflitto, individuare un giudice competente diverso da quelli in conflitto?
Sì, la Corte di Cassazione non è vincolata dalle indicazioni dei giudici in conflitto e ha il potere di individuare e determinare la competenza anche di un ‘terzo giudice’ per risolvere correttamente la questione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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