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Competenza giudice esecuzione: chi decide? Cassazione

La Corte di Cassazione risolve un conflitto di competenza tra il Tribunale e la Corte d’Appello riguardo a chi debba decidere su un’istanza in fase esecutiva. La Suprema Corte stabilisce che, in caso di sentenza di condanna confermata in appello, la competenza del giudice esecuzione spetta al giudice di primo grado, come previsto dall’art. 665, comma 4, c.p.p. La sentenza dirimente è quella divenuta irrevocabile prima della presentazione dell’istanza.

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Pubblicato il 26 novembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza Giudice Esecuzione: La Cassazione Fa Chiarezza

Determinare la corretta competenza del giudice esecuzione è un passaggio fondamentale nella fase successiva alla condanna definitiva. Un errore in questa fase può generare ritardi e incertezze procedurali. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 22616/2024) ha risolto un interessante conflitto negativo di competenza, chiarendo quale organo giudiziario debba decidere quando una sentenza di condanna viene confermata in appello. Analizziamo insieme la decisione per comprendere il principio di diritto applicato.

I fatti del caso

Tutto ha origine dall’istanza di un condannato che, tramite il suo legale, chiedeva l’applicazione della continuazione tra diverse sentenze a suo carico, ai sensi dell’art. 671 del codice di procedura penale. L’istanza viene presentata al Tribunale di Taranto, il quale, con un provvedimento, dichiara la propria incompetenza.

Secondo il Tribunale, il giudice competente era la Corte d’Appello di Lecce (sezione distaccata di Taranto), poiché l’ultima sentenza divenuta irrevocabile era stata emessa proprio da tale Corte. Gli atti venivano quindi trasmessi alla Corte d’Appello.

Quest’ultima, però, non si riteneva competente e sollevava un conflitto negativo di competenza dinanzi alla Corte di Cassazione. La Corte d’Appello, analizzando il certificato del casellario giudiziale, individuava un’altra sentenza come ultima divenuta irrevocabile, generando così un’impasse procedurale.

La questione sulla competenza del giudice esecuzione

Il cuore del problema risiedeva nell’individuare quale fosse l’ultima sentenza passata in giudicato rilevante ai fini della determinazione della competenza del giudice esecuzione. Il Tribunale aveva identificato una sentenza della Corte d’Appello del 10/10/2022, divenuta irrevocabile il 25/11/2022. La Corte d’Appello, invece, ne indicava un’altra, divenuta irrevocabile in una data successiva.

La Procura Generale presso la Cassazione, nelle sue conclusioni, chiedeva di affermare la competenza della Corte d’Appello. Tuttavia, la Suprema Corte è giunta a una conclusione differente, risolvendo il conflitto in favore del Tribunale di primo grado.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha innanzitutto chiarito che l’ultima sentenza passata in giudicato da considerare è quella divenuta tale in un’epoca precedente al momento della presentazione dell’istanza che ha dato origine all’incidente di esecuzione. Nel caso specifico, l’istanza era del 23/11/2023. La sentenza rilevante era quindi quella emessa dal Tribunale di Taranto il 17/05/2022, confermata dalla Corte d’Appello il 10/10/2022 e divenuta irrevocabile il 25/11/2022.

Una volta identificata la sentenza corretta, la Corte ha applicato una regola chiara, contenuta nell’articolo 665, comma 4, del codice di procedura penale. Tale norma stabilisce che, quando la sentenza di condanna è stata confermata in secondo grado, la competenza a decidere in fase esecutiva spetta al giudice di primo grado.

Essendo la sentenza del 17/05/2022 emessa dal Tribunale di Taranto (giudice di primo grado) e successivamente confermata dalla Corte d’Appello, la competenza funzionale a operare come giudice dell’esecuzione non poteva che appartenere al Tribunale stesso.

Le conclusioni

Con questa pronuncia, la Corte di Cassazione ribadisce un principio procedurale di fondamentale importanza pratica. La decisione stabilisce che per individuare la competenza del giudice esecuzione bisogna:

1. Identificare l’ultima sentenza divenuta irrevocabile prima della proposizione dell’incidente di esecuzione.
2. Applicare la regola dell’art. 665, comma 4, c.p.p., secondo cui se la condanna è stata confermata in appello, la competenza ritorna al giudice di primo grado.

Questa statuizione garantisce certezza e previene inutili conflitti procedurali, indicando con chiarezza agli operatori del diritto quale sia il giudice corretto a cui rivolgersi per le questioni che sorgono dopo il passaggio in giudicato della sentenza.

Chi è il giudice dell’esecuzione competente se la sentenza di condanna è confermata in appello?
Secondo l’art. 665, comma 4, del codice di procedura penale, richiamato dalla sentenza, la competenza a decidere in funzione di giudice dell’esecuzione spetta al giudice di primo grado, ossia al Tribunale che ha emesso la sentenza originaria.

Come si determina quale sia l’ultima sentenza irrevocabile per stabilire la competenza?
La sentenza da considerare è quella divenuta irrevocabile in un momento precedente alla data di presentazione dell’istanza che ha generato l’incidente di esecuzione.

Un provvedimento che declina la competenza in un incidente di esecuzione può essere impugnato?
No, la sentenza chiarisce, richiamando precedenti giurisprudenziali, che il provvedimento con cui il giudice dell’esecuzione declina la propria competenza territoriale può essere soltanto oggetto di conflitto di competenza e non è suscettibile di autonoma impugnazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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