LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Competenza GIP rito abbreviato: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione risolve un conflitto negativo di competenza tra il Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) e il Tribunale. La questione verteva sulla corretta individuazione del giudice competente a celebrare un rito abbreviato richiesto dall’imputato dopo l’emissione di un decreto di giudizio immediato. La Corte ha stabilito che la competenza GIP rito abbreviato sussiste, anche alla luce delle novità introdotte dalla Riforma Cartabia, affermando che spetta al G.I.P. la trattazione del procedimento, in virtù di un’ultrattività delle sue funzioni.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza GIP Rito Abbreviato: La Cassazione Risolve il Conflitto Post-Riforma Cartabia

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2646 del 2024, ha fornito un chiarimento fondamentale sulla competenza GIP rito abbreviato a seguito dell’emissione di un decreto di giudizio immediato, soprattutto in relazione alle modifiche introdotte dalla Riforma Cartabia. La decisione risolve un conflitto negativo sorto tra il Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) e il Tribunale dibattimentale, stabilendo con precisione il percorso procedurale da seguire in questi casi.

I Fatti: Il Conflitto tra GIP e Tribunale

Il caso ha origine da un procedimento penale in cui il G.I.P. presso il Tribunale di Genova aveva emesso un decreto di giudizio immediato nei confronti di due imputati. Successivamente, gli imputati hanno presentato richiesta di giudizio con rito abbreviato, come previsto dalla legge. A questo punto, il G.I.P. ha declinato la propria competenza, trasmettendo gli atti al Tribunale in composizione monocratica. Quest’ultimo, a sua volta, ha ritenuto di non essere competente, sostenendo che la competenza fosse radicata in capo al G.I.P. che aveva gestito la fase precedente. Si è così generato un conflitto negativo di competenza, che ha richiesto l’intervento della Corte di Cassazione per essere risolto.

La Questione Giuridica e la Competenza GIP Rito Abbreviato

Il nucleo della questione riguardava l’individuazione del giudice competente a celebrare il rito abbreviato dopo la notifica di un decreto di giudizio immediato. Il dubbio è sorto in particolare a causa delle innovazioni della Riforma Cartabia (d.lgs. 150/2022), che ha esteso la possibilità di ricorrere al giudizio immediato anche per reati che prima prevedevano la citazione diretta a giudizio, senza udienza preliminare. La domanda era: questa modifica ha alterato anche le regole sulla competenza per il rito abbreviato richiesto in questa fase?

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha risolto il conflitto dichiarando la competenza del Giudice per le Indagini Preliminari. Le motivazioni si basano su un’interpretazione sistematica delle norme procedurali, coerente con la giurisprudenza consolidata.

In primo luogo, la Corte ha chiarito che la Riforma Cartabia, nell’estendere il giudizio immediato, non ha creato un rito nuovo o diverso da quello ‘ordinario’. Il legislatore ha semplicemente ampliato l’applicazione di uno strumento già esistente per accelerare i processi, senza intendere stravolgere l’impianto procedurale. Pertanto, le regole applicabili restano quelle previste per il giudizio immediato tradizionale.

In secondo luogo, l’art. 458, comma 1, del codice di procedura penale stabilisce che la richiesta di rito abbreviato, a seguito di giudizio immediato, va presentata nella cancelleria del G.I.P. È proprio questo giudice, sottolinea la Corte, ad avere la disponibilità del fascicolo processuale e a essere il ‘giudice procedente’ in quella fase. La sua competenza a decidere sulla richiesta di rito speciale è, quindi, una diretta conseguenza della legge.

Infine, la Cassazione ha ribadito un principio chiave: l’attribuzione di questa fase al G.I.P. non costituisce una ‘regressione del procedimento’, ma rappresenta un caso di ‘ultrattività’ delle sue funzioni. Si tratta di un’estensione della sua competenza, già prevista dall’ordinamento (art. 458, comma 2, c.p.p.), per garantire coerenza e continuità processuale. Questo orientamento era già stato affermato in passato dalle Sezioni Unite, anche con riferimento a procedure analoghe, e viene qui confermato.

Le Conclusioni

La sentenza riafferma un principio di stabilità e coerenza nel sistema processuale penale. Viene stabilito in modo inequivocabile che, anche dopo la Riforma Cartabia, quando viene richiesto il rito abbreviato a seguito di un decreto di giudizio immediato, la competenza a procedere appartiene al Giudice per le Indagini Preliminari. Questa decisione offre certezza agli operatori del diritto, evitando impasse procedurali e garantendo che il percorso verso i riti alternativi, volti alla deflazione del carico dibattimentale, sia chiaro e lineare. Gli atti del procedimento sono stati quindi ritrasmessi al G.I.P. del Tribunale di Genova per la prosecuzione del giudizio.

A chi spetta la competenza per il rito abbreviato richiesto dopo un decreto di giudizio immediato?
Secondo la Corte di Cassazione, la competenza a celebrare il giudizio abbreviato, richiesto ai sensi dell’art. 458, comma 1, c.p.p., spetta al Giudice per le indagini preliminari (G.I.P.) che ha emesso il decreto di giudizio immediato.

La Riforma Cartabia ha modificato le regole sulla competenza in questo specifico caso?
No. La Corte ha chiarito che la Riforma Cartabia (d.lgs. 150/2022), pur estendendo l’applicabilità del giudizio immediato a reati prima soggetti a citazione diretta, non ha introdotto un nuovo rito né ha modificato le regole di competenza per la celebrazione del rito abbreviato richiesto in questa fase.

L’attribuzione della competenza al G.I.P. rappresenta una regressione del procedimento?
No, la Corte di Cassazione ha specificato che non si tratta di una regressione, ma di un’ipotesi di ‘ultrattività’ delle funzioni del G.I.P., peraltro già prevista dal codice di procedura penale. Questo garantisce coerenza e continuità all’interno della procedura.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati