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Competenza GIP giudizio immediato: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 26220/2024, ha risolto un conflitto di competenza tra il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) e il Tribunale dibattimentale. La Corte ha stabilito che la competenza GIP giudizio immediato si estende anche alla celebrazione del giudizio abbreviato richiesto dall’imputato. Questa decisione si applica ai reati a citazione diretta, per i quali la Riforma Cartabia ha introdotto il rito immediato. La Suprema Corte ha chiarito che il GIP, in quanto giudice della fase delle indagini, mantiene la sua funzione anche per i riti alternativi che seguono il decreto di giudizio immediato, garantendo coerenza e celerità processuale.

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Pubblicato il 1 dicembre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Competenza GIP Giudizio Immediato: la Cassazione fa chiarezza dopo la Riforma Cartabia

Con la recente sentenza n. 26220 del 2024, la Corte di Cassazione ha sciolto un importante nodo interpretativo sorto a seguito della Riforma Cartabia, definendo la competenza GIP giudizio immediato anche per i riti alternativi. La pronuncia chiarisce a chi spetti la decisione sul giudizio abbreviato richiesto dall’imputato dopo l’emissione di un decreto di giudizio immediato per reati a citazione diretta. Si tratta di una decisione fondamentale per l’uniforme applicazione delle nuove norme procedurali.

I Fatti del Caso: un Conflitto tra GIP e Tribunale

La vicenda trae origine da un procedimento per un reato previsto dalla normativa sugli stupefacenti (art. 73, comma 5, d.P.R. 309/1990), per il quale è prevista la citazione diretta a giudizio. A seguito delle indagini, il Pubblico Ministero otteneva dal GIP un decreto di giudizio immediato, come consentito dalla nuova formulazione dell’art. 558-bis del codice di procedura penale. L’imputato, ricevuta la notifica, avanzava richiesta di giudizio abbreviato.

A questo punto, il GIP si dichiarava incompetente a celebrare il rito alternativo, sostenendo che, una volta superata la fase delle indagini, la competenza funzionale dovesse passare al giudice del dibattimento, ossia il Tribunale monocratico. Di parere opposto il Tribunale, che sollevava un conflitto negativo di competenza, ritenendo che il GIP, avendo emesso il decreto, dovesse essere anche il giudice competente per il conseguente giudizio abbreviato. La questione veniva quindi rimessa alla Corte di Cassazione per la sua risoluzione.

La Questione Giuridica sulla Competenza GIP Giudizio Immediato

Il cuore della controversia risiedeva nell’interpretazione delle novità introdotte dal d.lgs. 150/2022 (Riforma Cartabia). Il legislatore ha esteso la possibilità di ricorrere al giudizio immediato anche per i reati a citazione diretta, con lo scopo di bypassare l’udienza predibattimentale e accelerare il processo. Tuttavia, la norma non specificava esplicitamente chi fosse il giudice competente a gestire le eventuali richieste di riti alternativi, come il giudizio abbreviato, presentate dopo l’emissione del decreto.

Il dubbio era se la competenza del GIP si esaurisse con l’emissione del decreto, trasferendo ogni successiva valutazione al giudice del dibattimento, oppure se, in linea con il sistema processuale, il GIP mantenesse una “ultrattività” delle sue funzioni per definire il procedimento con un rito che si innesta proprio in quella fase.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha risolto il conflitto dichiarando la competenza del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Napoli. Le motivazioni si fondano su una lettura sistematica e coerente delle norme processuali.

In primo luogo, la Corte ha ribadito un principio già affermato in precedenti pronunce: l’introduzione dell’art. 558-bis c.p.p. non ha creato un rito nuovo e autonomo, ma ha esteso un istituto già esistente (il giudizio immediato “ordinario”) ai reati a citazione diretta. Non sussistono, pertanto, ragioni per discostarsi dall’interpretazione consolidata che individua nel GIP il giudice competente per i riti alternativi richiesti dopo il decreto di giudizio immediato.

In secondo luogo, si è sottolineato che il GIP è il “giudice di tutte le indagini preliminari”, indipendentemente dal fatto che per un determinato reato sia prevista o meno l’udienza preliminare. È il GIP a disporre del fascicolo processuale ed è, a tutti gli effetti, il “giudice procedente” al momento della richiesta di rito abbreviato. Affidargli la celebrazione di tale rito non costituisce una regressione del procedimento, ma rappresenta una logica prosecuzione delle sue funzioni in una fase che, sebbene accelerata, è ancora prodromica al dibattimento.

Infine, la Corte ha evidenziato come questa soluzione sia in linea con il principio di ragionevole durata del processo e con l’esigenza di celerità che ispira la Riforma Cartabia. Attribuire la competenza al GIP evita la necessità di una nuova citazione e di ulteriori adempimenti burocratici, garantendo una gestione più fluida ed efficiente del procedimento.

Le conclusioni

La sentenza della Cassazione stabilisce un principio chiaro: anche nei procedimenti per reati a citazione diretta in cui si procede con giudizio immediato, il GIP che emette il decreto è funzionalmente competente a decidere sulla richiesta di giudizio abbreviato e a celebrarlo. Questa decisione rafforza il ruolo del GIP come figura centrale nella gestione della fase predibattimentale, assicurando coerenza applicativa e contribuendo a realizzare gli obiettivi di efficienza e rapidità del sistema processuale penale.

Dopo la Riforma Cartabia, chi è competente a decidere sul giudizio abbreviato se questo viene richiesto dopo un decreto di giudizio immediato per un reato a citazione diretta?
Secondo la Corte di Cassazione, la competenza a decidere sulla richiesta e a celebrare il giudizio abbreviato spetta al Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) che ha emesso il decreto di giudizio immediato.

Perché la competenza rimane al GIP e non passa al giudice del dibattimento?
La competenza rimane al GIP perché egli è il giudice della fase delle indagini preliminari e, avendo emesso il decreto, è il “giudice procedente” che detiene il fascicolo. La sua competenza si estende per “ultrattività” ai riti alternativi, garantendo continuità e coerenza procedurale senza causare una regressione del procedimento.

La nuova disciplina del giudizio immediato per reati a citazione diretta ha creato un rito completamente nuovo e diverso da quello ordinario?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che il legislatore non ha inteso creare un rito nuovo, ma ha esteso l’ambito di applicazione del giudizio immediato già esistente. Di conseguenza, si applicano i principi consolidati in materia, inclusa la competenza del GIP per i riti alternativi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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